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Pericolosa impasse

Bonus edilizia: "Le imprese rischiano di fallire per crediti"

Il grido d'allarme di Paolo Panizza, presidente di Anaepa-Confartigianato Edilizia Sondrio che fa eco alle preoccupazioni che si registrano su tutto il territorio italiano

Il problema del blocco del mercato dei crediti fiscali legato agli interventi edilizi, a partire dal Superbonus 110%, è purtroppo ormai noto: banche, Poste o Cdp hanno esaurito la capacità di compensare e non acquisiscono più nuovi crediti. A farne le spese sono le imprese della filiera delle costruzioni, e soprattutto quelle artigiane, che restano con il cassetto fiscale pieno di crediti ma senza liquidità.

Il grido d'allarme

Grande eco ha avuto negli ultimi giorni il grido d’allarme lanciato a livello nazionale da Anaepa, rappresentanza del comparto edile all’interno Confartigianato e ora ripreso anche a livello locale: “La situazione di totale incertezza che si è venuta a creare sta mettendo a dura prova tutto il settore. - ha sottolineato Paolo Panizza, presidente di Anaepa-Confartigianato Edilizia Sondrio - Le micro imprese hanno firmato dei contratti con la committenza quando erano in vigore determinate regole e oggi, a seguito delle modifiche da parte del Governo, fanno molta fatica a portare a termine gli impegni presi perché si trovano improvvisamente senza liquidità. Comprendiamo la necessità di una revisione del sistema degli incentivi fiscali, così com’è non è ammissibile. Bisogna che il Governo ripensi a delle aliquote inferiori al 110% ma incentivanti allo stesso tempo e che le renda certe nel medio lungo termine se non strutturali per evitare speculazioni e bolle inflazionistiche e per consentire ai cittadini e alle imprese una programmazione efficace.”

“Siamo al paradosso: ci sono migliaia di imprese che rischiano di fallire per crediti”. - aveva invece dichiarato il presidente nazionale di ANAEPA Confartigianato, Stefano Crestini - Quando il Superbonus è andato a regime non c’era questa sensazione di pericolo. Si contrattualizzava il lavoro, poi si caricava il credito nelle piattaforme e si vendeva. Da un momento all’altro il meccanismo si è fermato, anche i soggetti pubblici come Poste e Cdp hanno chiuso. Come si può biasimare un imprenditore che ha firmato un contratto per una villetta o un installatore di caldaie che ha realizzato tanti micro-interventi con lo sconto in fattura e ora è a corto di soldi? L’urgenza, in ogni caso, è far ripartire le cessioni per scongiurare il fallimento di migliaia di imprese artigiane e il blocco dei cantieri avviati”.

La "missione"

Le criticità di tutto il sistema e l’allarme del mondo delle micro e piccole imprese saranno ora evidenziate da Confartigianato Sondrio a livello locale ai parlamentari eletti in Valtellina e Valchiavenna, da sempre attenti alle sensibilità del comparto produttivo del territorio.

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