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Banca Popolare di Sondrio, un 2021 da record: utile netto più alto di sempre

Il migliore risultato in 150 anni di storia della Bps: 268,6 milioni di utile pari al +152% rispetto al 2020

Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Sondrio Spa, riunitosi nella mattinata di martedì 8 febbraio, sotto la presidenza di Francesco Venosta, ha provveduto, fra l’altro, a esaminare e approvare i risultati preliminari consolidati, economici e patrimoniali dell’esercizio 2021.

Pur in un contesto influenzato dalle ripercussioni della pandemia ancora in atto, nel 2021 l’economia italiana ha decisamente invertito la rotta facendo registrare un tasso di crescita annuale del PIL al di sopra del 6%. Sullo sfondo di tali dinamiche nel complesso positive, il Gruppo Banca Popolare di Sondrio ha saputo conseguire importanti risultati che confermano la forza del proprio modello di business. L’utile netto di periodo è stato pari a 268,6 milioni di euro, corrispondente a un ROE dell’8,9%.

L’andamento del Gruppo

Come detto l'utile netto consolidato al 31 dicembre 2021 è stato pari a 268,6 milioni di euro rispetto agli 106,6 milioni di euro del periodo di confronto. Tale risultato riviene da un utile lordo consolidato di 374,5 milioni di euro, cui vanno dedotte la quota di pertinenza di terzi per 6,4 milioni di euro e imposte per 99,5 milioni di euro, corrispondenti a un tax rate del 26,6%. 

Il margine di interesse si è attestato a 528,9 milioni di euro, in aumento del 7,9% rispetto al 31 dicembre 2020, mentre le commissioni nette da servizi hanno cifrato 357,7 milioni di euro, in deciso incremento (+13%) rispetto a 316,4 milioni di euro del periodo di confronto. I dividendi incassati ammontano a 5,2 milioni di euro, nel confronto con i 4,4 milioni di euro del 31 dicembre 2020. Il risultato dell’attività finanziaria, che riflette le favorevoli condizioni presenti sui mercati finanziari, è stato positivo per 139,9 milioni di euro, rispetto agli 58,3 milioni di euro consuntivati nel periodo di confronto, particolarmente impattato dalla crisi pandemica.

Il risultato netto della gestione finanziaria si è attestato a 897,4 milioni di euro, confrontandosi con gli 651,9 milioni di euro del 31 dicembre 2020 (+37,7%). I costi operativi risultano in incremento (+7,1%) e ammontano a 558,2 milioni di euro rispetto agli521,3 milioni di euro del periodo di confronto. L’andamento di tale aggregato sconta in particolare: l’incremento del costo del personale, determinato dall’adeguamento retributivo al nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Settore e dalla crescita dell’organico, le maggiori spese amministrative tra le quali spiccano gli accresciuti oneri per la stabilizzazione del Sistema bancario e i maggiori accantonamenti non ricorrenti ai fondi per rischi e oneri.

Quanto alle singole componenti, le spese amministrative, normalizzate con l’esclusione dell’accantonamento dei proventi del fondo di quiescenza che hanno contropartita per pari importo negli altri oneri/proventi di gestione, hanno cifrato 549,8 milioni di euro, in aumento rispetto agli 526 milioni di euro del periodo di confronto (+4,5%). Nell'ambito: la componente delle spese del personale si è portata a 258,7 milioni da 247,0 milioni di euro (+4,7%) del periodo di confronto, quella relativa alle altre spese amministrative è cresciuta passando da 278,9 milioni di euro del 31 dicembre 2020 a 291,1 milioni di euro del 31 dicembre 2021 (+4,4%). Le rettifiche su attività materiali e immateriali ammontano a 54 milioni di euro, in calo rispetto agli 60,7 milioni di euro del 2020 (-10,9%). 

La voce utili/perdite su partecipazioni e su altri investimenti ha evidenziato un saldo positivo di 35,4 milioni di euro, in crescita rispetto a 26,3 milioni di euro del periodo di confronto (+34,4%). Il risultato complessivo al lordo delle imposte ha pertanto segnato 374,5 milioni di euro, confrontandosi con gli 156,9 milioni di euro del 31 dicembre 2020. Detratte infine le imposte sul reddito, pari a 99,5 milioni di euro, nonché l’utile di pertinenza di terzi pari a 6,4 milioni di euro, si perviene a un utile netto di periodo di 268,6 milioni di euro, che si raffronta con gli 106,6 milioni di euro dell’analogo periodo del 2020.

Il commento di Mario Alberto Pedranzini

“I risultati del 2021, approvati oggi dal Consiglio di amministrazione, segnano un nuovo importante traguardo per la Banca Popolare di Sondrio, con un utile netto consolidato pari a 268,6 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto all’esercizio precedente. Nell’anno – mi preme ricordarlo – del 150° anniversario dalla fondazione, la banca valorizza al meglio il proprio percorso di crescita che ha condotto alla recente trasformazione in S.p.A. avvenuta a fine 2021. Dall’ingresso nel 2014 nel Meccanismo di Vigilanza Unico europeo, abbiamo realizzato profitti netti complessivi per oltre un miliardo di euro con un ROE medio superiore al 5%, dimostrando di saper navigare sicuri in un contesto estremamente impegnativo e caratterizzato negli ultimi due anni dalla nota grave situazione pandemica. Abbiamo affrontato la sfida del derisking, migliorando la qualità dei nostri attivi come testimoniato da un NPL ratio lordo sceso dal 14,2% al 5,8%; contribuito ai numerosi interventi di stabilizzazione del sistema bancario che si sono resi via via necessari, in particolare nel nostro Paese, con un esborso complessivo di quasi trecento milioni di euro. Soprattutto non abbiamo mai fatto venir meno il sostegno all’economia reale, attivando ogni misura per consentire a famiglie e imprese dei territori in cui operiamo di affrontare, in particolare negli ultimi anni, le ricadute economiche della pandemia”, ha commentato Mario Alberto Pedranzini, Consigliere Delegato e Direttore Generale di Banca Popolare di Sondrio. 

“Il Gruppo BPS vanta oggi una posizione di capitale solida e un modello di business che, come i risultati dimostrano, si conferma particolarmenteresiliente e orientato a generare valore in modo sostenibile nel lungo termine. In una fase come quella attuale di rilancio per il nostro Paese, la banca si sta impegnando al massimo per continuare a essere un partner affidabile per far sì che le risorse pubbliche, in primis quelle afferenti al PNRR, imprimano un’accelerazione alla crescita, ridando fiducia e slancio a famiglie e imprese, compatibilmente con l’evoluzione del quadro macroeconomico, positiva ma non priva di incertezze. Siamo pertanto concentrati nella predisposizione del nuovo Piano industriale che presenteremo al mercato a fine marzo, per condividere con i nostri Azionisti il percorso atteso negli anni a venire. Posso affermare fin da adesso che le strategie di sviluppo in corso di finalizzazione, oltre a essere coerenti con i valori che ci hanno ispirato nella nostra lunga storia, confermeranno per il prossimo triennio la capacità del nostro Gruppo di ricambiare adeguatamente la fiducia accordata da depositanti e investitori, con l’obiettivo di innovare, curare la crescita delle risorse umane, creare valore per tutti gli stakeholder” ha concluso Pedranzini.

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