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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Banca popolare di Sondrio, 64,5 milioni di euro di utili nei primi nove mesi del 2020

Mario Alberto Pedranzini, Consigliere delegato e Direttore generale Popso: «Il nostro Gruppo, grazie alla sua diversificazione e all’impegno delle rispettive strutture, ha espresso adeguate capacità di reazione nel contrastare eventi negativi imprevisti e persistenti»

Il Consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Sondrio, società cooperativa per azioni, riunitosi nella mattinata di lunedì 9 novembre, sotto la presidenza dell'avvocato Francesco Venosta ha provveduto a esaminare e approvare il resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2020.

«In un quadro macroeconomico difficile per il sistema bancario italiano, limitandoci al contesto in cui operiamo, ancora influenzato dall’emergenza covid-19 nei suoi effetti sulle attività core e sui rischi collegati, il Gruppo Banca Popolare di Sondrio ha conseguito un risultato netto positivo. Ciò a conferma della sostenibilità del proprio modello di business, dell’efficacia commerciale e della capacità di generare valore con continuità per gli azionisti, conseguendo utili pari a € 64,5 milioni ed un ROE che si attesta al 3%. Si rafforza anche la già ottima posizione patrimoniale, con un CET1 ratio al 16,25% e i principali indicatori di liquidità (LCR e NSFR) ben al di sopra della soglia regolamentare» si legge in una nota stampa di Popso.

La banca è stata pronta nel fornire adeguato sostegno alle famiglie e alle imprese colpite dagli effetti economici negativi della pandemia, riaffermando la consueta attenzione alle esigenze finanziarie della propria clientela nei territori di riferimento.

I provvedimenti di moratoria introdotti dal Governo con il Decreto Legge Cura Italia del 17 marzo 2020, così come quelli oggetto di accordo a livello ABI sono stati prontamente attivati. La banca ha pure approvato ulteriori concessioni su base volontaria a beneficio di determinate categorie. Nel complesso, alla data del 30 settembre sono state autorizzate quasi 24 mila domande di moratoria per un residuo debito in linea capitale pari a oltre 4,5 miliardi di euro. 

Il Gruppo si è poi prontamente attivato per applicare le norme a sostegno dell’economia  varate con il Decreto Legge Liquidità dell’8 aprile 2020, in seguito modificato e integrato, che prevedono la concessione di garanzie statali per i prestiti erogati a favore dei soggetti danneggiati dal Covid-19. Al 30 settembre sono stati deliberati 22.741 prestiti per un controvalore complessivo pari a € 2.054 milioni, per buona parte erogati.

Sul fronte del de-risking, nel corso del trimestre la banca ha proseguito i lavori per realizzare un’ulteriore cessione di sofferenze attraverso l’operazione Luzzatti, di tipo multi-originator, tra banche popolari. L’ammontare è di circa € 400 milioni e la chiusura prevista entro fine anno consentirà di portare l’NPL ratio lordo in area 8%. Advisor industriale KPMG, arranger JP Morgan e Banca Akros, servicer Credito Fondiario e Fire. Le cessioni e l’ottimizzazione nel continuo dei processi interni di gestione del credito deteriorato contribuiscono a sviluppare la strategia complessiva di miglioramento della qualità degli attivi deliberata dal Consiglio.

Il Gruppo risulta quindi ben posizionato per fronteggiare le sfide che lo attendono nel prossimo futuro, con l’obiettivo di completare il percorso di rafforzamento in atto, continuando a gestire la situazione emergenziale purtroppo riacutizzatasi. 

«La forte ripresa dei contagi da coronavirus registrata nell’ultimo mese sta costringendo tutti – Autorità, famiglie e imprese – a fare di nuovo i conti con una situazione di tipo emergenziale, accrescendo le già note complessità legate allo scenario di mercato. Mi fa quindi piacere affermare che, nonostante il contesto impegnativo, i primi nove mesi dell’anno, il cui andamento è stato oggi oggetto di approfondito esame da parte del Consiglio di Amministrazione, permettono di consuntivare risultati positivi. Il nostro Gruppo, grazie alla sua diversificazione e all’impegno delle rispettive strutture, ha espresso adeguate capacità di reazione nel contrastare eventi negativi imprevisti e persistenti. Quanto all’attività caratteristica il margine di interesse ha evidenziato  una dinamica in crescita anche rispetto al trimestre precedente; le commissioni, pure cresciute nel confronto trimestrale, hanno mostrato una buona tenuta recuperando gli effetti del lockdown. Abbiamo registrato un ulteriore aumento degli impieghi, con nuove erogazioni pari a € 4 miliardi, significativamente supportate dalle misure di sostegno varate dall’Autorità, mentre prosegue la ripresa della performance delle attività finanziarie. La posizione di capitale della banca, già tra le migliori in Europa, si è così ulteriormente rafforzata, con il CET1 ratio che si attesta al 16,25%. Entro la fine dell’anno assisteremo al completamento dell’annunciato percorso di de-risking, mediante un’ulteriore cessione di circa € 400 milioni di crediti deteriorati, che porterà l’NPL ratio in area 8%. Forte della sua solidità patrimoniale e di un modello di business particolarmente resiliente, la banca sta compiendo sforzi straordinari per migliorare, in ottica evolutiva orientata al digitale, l’insieme dei processi gestionali e operativi, di gestione dei rischi e di efficacia commerciale. È un lavoro complesso in un mondo complicato ma siamo equipaggiati con risorse di prim’ordine per affrontare le sfide che ci attendono» ha commentato Mario Alberto Pedranzini, Consigliere delegato e Direttore Generale della Banca Popolare di Sondrio.

Di seguito vengono riportate alcune brevi considerazioni sugli aspetti di maggior rilievo nonché sintetiche tabelle con i principali aggregati reddituali e patrimoniali consuntivati nel periodo:  

- Il risultato netto di periodo, al 30 settembre 2020, è positivo per € 64,5 milioni, in riduzione del 47,7% rispetto ai 123,2 milioni di euro del periodo di confronto, in considerazione principalmente del netto calo del risultato dell'attività in titoli pari a € 4 milioni in confronto ai 101,8 milioni di euro del periodo di riferimento. La redditività dell'attività caratteristica (margine di interesse e commissioni nette) è invece risultata complessivamente in crescita a conferma del buon lavoro, svolto con spirito di servizio pure durante il lockdown.

- La redditività consolidata complessiva, calcolata considerando oltre al risultato netto di periodo anche altre componenti reddituali che non sono transitate da conto economico essendo state imputate direttamente a patrimonio, si è attestata a € 132,4 milioni, in riduzione del 16,8% rispetto ai 159,1 milioni di euro del periodo di confronto.

- I ratios patrimoniali si mantengono ai vertici del settore bancario. Nella versione fully-phased, il CET1 Ratio si posiziona al 16,25%, il Tier 1 Ratio è pari al 16,29% mentre il Total Capital ratio perviene a 18,66%.

- Le nuove erogazioni di prestiti a famiglie e imprese sono state pari a circa € 4 miliardi (+50% ca. rispetto al periodo di riferimento), a conferma dell’importante sostegno fornito all’economia reale durante l’attuale crisi.

- In forte riduzione lo stock dei crediti deteriorati lordi (a € 2.756 milioni;  -26,1%) così come la loro incidenza sul totale dei finanziamenti lordi clientela (NPL ratio lordo al 9,03% dal 12,58% di fine 2019).

- I tassi di copertura del credito deteriorato, nonostante il fisiologico calo dovuto all’operazione di cessione finalizzata lo scorso semestre, si confermano su livelli particolarmente elevati pure nel confronto con i dati medi di Sistema. Il coverage del totale crediti non performing si posiziona al 55,17% (dal 57,83% del 31 dicembre 2019), quello riferito alle sole posizioni classificate a sofferenza si colloca al 68,95% (dal 70,5% del 31 dicembre 2019) e quello riferito alle inadempienze probabili – in incremento - si attesta al 42,09% (dal 39,41% del 31 dicembre 2019).

- Il costo del rischio, che tiene conto pure degli stimati impatti da cessione, si attesta allo 0,59%, in sostanziale stabilità rispetto allo 0,63% del 30 settembre 2019.

- Il Texas ratio, rapporto tra il totale dei crediti deteriorati netti e il patrimonio netto tangibile, si riduce ulteriormente, attestandosi al 42,22 % dal 56% di fine dicembre 2019.

- La raccolta diretta da clientela ammonta a € 33.193 milioni rispetto ai 32.622 milioni di euro di fine 2019 (+1,7%) e ai € 32.402 milioni del 30 settembre 2019 (+2,4%); quella indiretta si attesta a € 32.760 milioni rispetto ai 33.764 milioni di euro dello scorso fine anno (-3%) e ai 32.983 milioni di euro del 30 settembre 2019 (-0,7%). La raccolta assicurativa ammonta a € 1.690 milioni rispetto ai 1.608 milioni di euro del 31 dicembre 2019 (+5,1%) e ai 1.527 milioni di euro del 30 settembre 2019 (+ 10,7%).

- I finanziamenti verso clientela si attestano a 28.841 milioni di euro, in incremento (+5,3%) rispetto ai 27.387 milioni di euro di fine 2019. Nell’ambito, sono risultati particolarmente positivi gli incrementi netti riconducibili alla voce mutui chirografari e altre operazioni (8.733 milioni di euro; +37,6%; +2.388 milioni di euro) e ai mutui ipotecari (11.083 milioni di euro; +4%; +425 milioni di euro). 

- Gli indicatori di liquidità, sia di breve (Liquidity Coverage Ratio) sia di medio periodo (Net Stable Funding Ratio) si posizionano su valori di assoluta tranquillità, ben al di sopra dei requisiti minimi regolamentari.

- Positivo il contributo apportato al risultato di Gruppo da parte delle società controllate e collegate.

Dati contabili (in milioni di euro)

Risultati reddituali

30/09/2020

30/09/2019

Variazione

Margine di interesse

362,2

340,6

Commissioni nette

229,6

230,0

Risultato dell’attività finanziaria *

4,0

101,8

-96,0%

Margine di intermediazione *

600,0

675,8

Rettifiche nette su crediti e att. fin. *

-128,1

-127,3

+0,7%

Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni

-5,8

-2,2

+160,4%

Costi operativi *

-391,1

-385,8

+1,4%

Risultato al lordo delle imposte

93,4

181,9

Risultato netto

64,5

123,2

* Per quanto riguarda i risultati al 30/09/2020 l’aggregato “Rettifiche nette su crediti e att. fin.” ricomprende la perdita di € 45,1 milioni dovuta all’operazione di cessione di sofferenze esposta in conto economico alla voce utili/perdite da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato nonché € 2,7 milioni di oneri sempre connessi all'operazione di cessione esposti negli altri oneri/proventi di gestione.

Risultati patrimoniali

30/09/2020

31/12/2019

Variazione

Raccolta diretta da clientela

33.193

32.622

+1,7%

Raccolta indiretta da clientela

32.760

33.764

-3,0%

Raccolta assicurativa da clientela

1.690

1.608

+5,1%

Raccolta complessiva da clientela

67.642

67.993

-0,5%

Finanziamenti verso clientela

28.841

27.387

+5,3%

L’andamento economico del Gruppo

L'utile netto consolidato, al 30 settembre 2020, ammonta a € 64,5 milioni, in riduzione del 47,7% rispetto ai 123,2 milioni di euro dei primi nove mesi del 2019.

La redditività consolidata complessiva, al 30 settembre 2020, si è attestata a € 132,4 milioni, in riduzione del 16,8% rispetto ai 159,1 milioni di euro del periodo di confronto.

Il margine di interesse si è attestato a € 362,2 milioni, in aumento del 6,4% rispetto al 30 settembre 2019, principalmente per i benefici provenienti dal funding ottenuto con le operazioni di rifinanziamento presso la BCE e per il positivo effetto volume derivante dalla sensibile crescita delle nuove erogazioni.

Le commissioni nette da servizi hanno cifrato € 229,6 milioni, sostanzialmente stabili   (-0,2%) rispetto ai 230 milioni di euro del periodo di confronto. Particolarmente positiva, a confronto con il 30 settembre 2019, la componente relativa all’attività di ricezione e trasmissione di ordini (+36,2%, +2,5 milioni di euro).

I dividendi incassati ammontano a € 4,1 milioni, in crescita rispetto ai 3,3 milioni di euro del 30 settembre 2019. Il risultato dell’attività finanziaria è stato positivo per € 4 milioni, in evidente calo rispetto ai 101,8 milioni di euro consuntivati nel periodo di confronto.

Il margine d'intermediazione è pertanto risultato pari a € 600 milioni, dai 675,8 milioni di euro del periodo di confronto (-11,2%).

Le rettifiche nette su crediti e attività finanziarie si sono attestate a € 128,1 milioni rispetto ai 127,3 milioni di euro del periodo di confronto (+0,7%). Tale voce ricomprende, a seguito di riclassifica come già sopra accennato, l’importo di € 45,1 milioni relativo a perdite per la cessione di sofferenze nell’ambito dell’operazione Diana nonché € 2,7 milioni di oneri sempre legati alla stessa operazione di cessione.

Senza tener conto delle riclassifiche per la cessione Diana, la voce 130 del conto economico, che è relativa a esposizioni verso clientela e banche sotto forma sia di finanziamenti e sia di titoli, è ammontata a € 80,3 milioni ed è costituita da € 79,3 milioni di rettifiche relative alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, mentre la componente rettifiche di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ha registrato accantonamenti per € 1 milione su titoli di debito.

La voce 140, che rileva gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni derivanti dalle modifiche apportate ai flussi di cassa contrattuali, nel periodo di riferimento è stata negativa per € 5,8 milioni rispetto agli € 2,2 milioni dei primi nove mesi del 2019.

Il rapporto tra le rettifiche nette su crediti verso clientela (voce 130a di conto economico più le perdite relative alla cessione di crediti deteriorati, complessivamente pari a € 127,1 milioni) e finanziamenti netti verso clientela, cosiddetto costo del credito, risulta quindi pari allo 0,59% rispetto allo 0,63% del 30 settembre 2019.

Il risultato netto della gestione finanziaria si è attestato a € 466,1 milioni, in riduzione del 14,7% nel confronto con i 546,3 milioni di euro dello scorso esercizio.

I costi operativi ammontano a € 391,1 milioni e risultano in crescita rispetto ai 385,8 milioni di euro del periodo di confronto (+1,4%). Tale aggregato ricomprende gli oneri previsti per la stabilità del sistema bancario.

Quanto alle singole componenti, le spese amministrative hanno cifrato € 394,8 milioni, in aumento rispetto ai 387,9 milioni di euro del periodo di confronto (+1,8%), questi ultimi normalizzati con l’esclusione dell’accantonamento dei proventi del fondo di quiescenza che hanno contropartita per pari importo negli altri oneri/proventi di gestione.

Nell'ambito: la componente delle spese del personale è salita da € 182,2 milioni a 184,3 milioni di euro (+1,2%), quella relativa alle altre spese amministrative è cresciuta passando dai 205,7 milioni di euro del 30 settembre 2019 ai 210,5 milioni di euro del periodo di riferimento (+2,3%). Nel predetto aggregato rientrano pure gli accantonamenti legati ai contributi da versare al Fondo Nazionale di Risoluzione e al FITD pari a 28,7 milioni di euro.

La voce accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ha evidenziato accantonamenti per € 3,7 milioni, rispetto agli € 6 milioni del periodo di confronto. 

Le rettifiche su attività materiali e immateriali sono ammontate a € 40 milioni, in lieve calo rispetto ai 41,2 milioni di euro di pari periodo del 2019 (-3%). 

Gli altri oneri e proventi di gestione, per i quali si è provveduto alle riclassifiche come riportato nella nota alla tabella relativa ai risultati reddituali, hanno cifrato € 47,5 milioni rispetto ai 49,3 milioni di euro del periodo di confronto (-3,8%).

Alla luce delle predette riclassifiche, l’aggregato dei costi operativi si attesta a € 391,1 milioni (+1,4%) con un’incidenza sul margine di intermediazione (cost‐income ratio), pari al 65,18%, dal 57,09% del 30 settembre 2019.

Il risultato della gestione operativa si è pertanto portato a € 75 milioni (-53,2%).

La voce utili/perdite su partecipazioni e su altri investimenti ha evidenziato un saldo positivo di € 18,4 milioni, in calo rispetto ai 21,4 milioni di euro del periodo di confronto (-13,9%).

Il risultato complessivo al lordo delle imposte ha pertanto segnato € 93,4 milioni              (-48,6%). Detratte infine le imposte sul reddito, € 25,9 milioni, nonché l’utile di pertinenza di terzi pari a 3,1 milioni di euro, si perviene a un utile netto di periodo di € 64,5 milioni, in diminuzione rispetto al risultato del periodo di confronto (-47,7%).

Gli aggregati patrimoniali

Nel confronto con i volumi di fine 2019: la raccolta diretta segna € 33.193 milioni (+1,7%), la raccolta indiretta si attesta, ai valori di mercato, a € 32.760 milioni (-3%), quella assicurativa somma € 1.690 milioni (+5,1%). La raccolta complessiva da clientela si posiziona, quindi, a € 67.642 milioni (-0,5%).

I finanziamenti netti verso clientela, somma dei volumi valutati al costo ammortizzato e delle masse valutate al fair value con impatto a conto economico, ammontano a € 28.841 milioni, in incremento sui 27.387 milioni di euro di fine 2019 (+5,3%).

I crediti deteriorati netti cifrano € 1.236 milioni, in decremento rispetto agli € 1.574 milioni del 31 dicembre 2019 (-21,5%). L’incidenza degli stessi sul totale finanziamenti netti risulta pari al 4,28%, in decremento rispetto al 5,75% di fine 2019. Il livello di copertura permane su valori particolarmente consistenti, pari al 55,17%. In tale ambito, le sofferenze nette segnano € 436 milioni (-34,8%) con un'incidenza sul totale finanziamenti verso clientela dell’1,51% a fronte del 2,44% di fine 2019. Il grado di copertura delle stesse è risultato pari al 68,95% rispetto al 70,5% di fine 2019. Tenendo conto degli importi passati a conto economico in anni precedenti, la copertura di tali crediti si attesta all’83,63%. 

Le inadempienze probabili nette sono pari a 751 milioni di euro (-11,5%), con un grado di copertura del 42,09% rispetto al 39,41% di fine 2019. L'incidenza delle stesse sul totale finanziamenti scende al 2,61% rispetto al 3,10% di fine 2019. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate nette ammontano a € 49 milioni (-14,5%) con un grado di copertura che si attesta al 12,85% rispetto al 14,23% di fine 2019 e un'incidenza sul totale finanziamenti pari allo 0,17%.

Le attività finanziarie, rappresentate da titoli di proprietà e derivati, ammontano a € 10.234 milioni, in incremento (+511 milioni; +5,3%) nel confronto con i volumi consuntivati sul finire del passato esercizio. In crescita il volume del portafoglio di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato passato dai 6.517 milioni di euro di fine 2019 ai 6.944 milioni di euro del 30 settembre 2020 (+6,5%) con un'incidenza sul totale attività finanziarie pari a circa il 68%. In riduzione, invece, l'entità del portafoglio costituito dalle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva che si è portato da € 2.591 milioni di fine 2019 ai 2.564 milioni di euro dell’attuale periodo (-1,1%). Il volume complessivo dei titoli governativi italiani si è invece portato a 5.989 milioni di euro, in lieve crescita (+0,6%) rispetto ai 5.951 milioni di euro di fine 2019.

Le partecipazioni si portano a € 296 milioni, dai 295 milioni di euro del 31 dicembre 2019 (+0,3%).

L’esposizione del Gruppo verso la BCE a titolo di TLTRO III risulta complessivamente pari a € 8.068 milioni. Non sono in essere altre forme di finanziamento con l’Eurosistema.

Al 30 settembre 2020 gli indicatori di liquidità sia di breve periodo (LCR-Liquidity Coverage Ratio) sia di medio-lungo termine (NSFR-Net Stable Funding Ratio) si attestano su valori largamente superiori al requisito minimo previsto per il corrente esercizio (100%).

Il Gruppo può sempre fare affidamento su un consistente portafoglio di attività rifinanziabili che, al netto degli haircut applicabili, è ammontato a € 14.260 milioni: di questi, 5.550 milioni di euro (39%) sono rapprensentati da titoli liberi.

I fondi propri consolidati, compreso l’utile di periodo, al 30 settembre 2020 ammontano a € 2.956 milioni, in aumento di € 114 milioni rispetto al valore di fine 2019.

I fondi propri di vigilanza consolidati al 30 settembre 2020 si attestano a € 3.262 milioni rispetto al dato ricalcolato del 31 dicembre 2019, pari a € 3.260 milioni (+0,1%).

I coefficienti patrimoniali ai fini regolamentari al 30 settembre 2020 sono calcolati sulla base di Fondi propri di vigilanza che non comprendono gli utili di periodo. Si precisa infatti che la situazione patrimoniale ed economica non è stata oggetto di attività di revisione contabile limitata né è stata svolta la verifica dell’utile ai fini dell’inclusione nel Capitale primario di classe 1. Detti coefficienti sono pari a:

-           CET 1 ratio: 16,34% (phased‐in), 16,25% (fully phased);

-           Tier 1 ratio: 16,38% (phased‐in), 16,29% (fully phased);

-           Total Capital ratio: 18,74% (phased‐in), 18,66% (fully phased).

Il Leverage Ratio al 30 settembre 2020 è pari, applicando i criteri transitori in vigore per il 2020 (phased in), al 6,23% e, in funzione dei criteri previsti a regime (fully phased), al 5,46%.

L’organico del Gruppo bancario si componeva, al 30 settembre 2020, di 3.305 risorse. 97 le nuove assunzioni effettuate nel 2020.
La compagine sociale è a oggi formata da 162.525 soci.

Con riferimento alla prevedibile evoluzione della gestione, occorre considerare che la recente grave recrudescenza della pandemia di Covid-19 ha repentinamente sovvertito le previsioni che prefiguravano per gli ultimi mesi dell’anno il consolidarsi di una generale ripresa economica. Ci si trova quindi in uno scenario dove gli elementi di incertezza sono vieppiù gravi e prevalenti. Per quel che riguarda il nostro Gruppo proseguiremo l’attività consolidando le capacità di reagire a eventi imprevisti finora dimostrate. Stanti la solidità patrimoniale e l’ottima posizione di liquidità faremo il possibile per sopperire alle necessità di famiglie e imprese salvaguardando la qualità degli attivi. È quindi ragionevole prevedere un positivo ulteriore incremento dell’attività bancaria caratteristica. Così che, pur non potendo prevedere l’andamento dei mercati finanziari e in assenza di segnali  particolarmente negativi circa la qualità del credito, si confida di poter cogliere risultanze reddituali positive.

Il resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2020 verrà pubblicato su base volontaria sul sito internet aziendale "www.popso.it" e depositato sul meccanismo di stoccaggio autorizzato eMarket Storage "www.emarketstorage.com" e presso la sede centrale della banca.

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