Truffe telefoniche agli anziani, 5 tentativi in poche ore: "Ecco come non cadere in trappola"
I consigli della polizia di Stato: "Concetto fondamentale è l'aiuto reciproco: noi diamo consigli e siamo a fianco ai cittadini, loro devono segnalarci eventuali casi"
Cinque tentativi in poche ore, per fortuna tutti sventati grazie alla prontezza delle potenziali vittime, riportano al centro dell'attenzione il problema delle truffe telefoniche nei confronti degli anziani.
Ieri in ben quattro occasioni e mercoledì in un altro caso, alcuni criminali hanno cercato di estorcere con l'inganno denaro e beni preziosi ad alcuni cittadini del capoluogo che, però, non hanno abboccato al tentativo di truffa e hanno avvisato prontamente la Questura del capoluogo.
Il modus operandi
"Nei casi di questi giorni - ha spiegato il dirigente della Squadra Mobile Niccolò Battisti - le potenziali vittime, uomini e donne anziani, ma non solo, hanno ricevuto una chiamata sul loro telefono fisso. L'interlocutore ha comunicato che un parente aveva avuto un incidente e dunque ha richiesto soldi alle vittime che, però, in questi casi non ci sono cascate". Se la truffa fosse andata avanti i criminali, che di solito chiamano da fuori città, avrebbero mandato sotto casa dell'anziano o dell'anziano dei loro complici per riscuotere il denaro o i gioelli necessari, a loro dire, a sostenere le spese per l'auto incidentata o per l'acquisto di medicine per curare il parente, sempre secondo il loro racconto fittizio, rimasto ferito.
"La truffa - ha proseguito Battisti - è un reato subdolo, fastidioso. E' vero che è considerato un reato contro il patrimonio mediante frode, ma comporta anche un danno alla stabilità psicologica della vittima che spesso, specie se anziana, vive da sola in casa e si sente turbata e minacciata".
Reciprocità vincente
Per questo è fondamentale fare squadra affinché i criminali non vadano a segno nei loro tentativi di truffa. "Proprio la truffa - ha sottolineato il dirigente della Squadra Mobile - è un reato difficile da accertare e poi chi chiama lo fa quasi sempre da schede telefoniche i cui intestatari sono fittizi. In ogni caso è fondamentale il concetto di aiuto reciproco: noi siamo a fianco degli anziani e dei cittadini e diamo consigli su come con cadere in trappola; i cittadini stessi, dal canto loro, devono segnalarci eventuali tentativi di truffa. Una reciprocità vincente che già in passato ci ha dato la possibilità di arrestare una donna italiana, residente in Svizzera, che aveva truffato sei anziani di età compresa tra gli 80 e i 94 anni per un valore complessivo di 40 mila euro".
"infine - ha concluso Battisti - il consiglio è quello, anche se è difficile, di cercare di riconoscere l'interlocutore e di non dare a chi è al telefono alcuna informazione di carattere personale. Ci sentiamo di escludere che i truffatori conoscano le loro vittime, ma piuttosto sono abili ad agganciarsi alle informazioni che vengono loro date. Inoltre, bisogna sempre segnalare gli eventuali tentativi di truffa, non aprire mai la porta agli sconosciuti e non consegnare mai denaro o gioielli a chi dice di essere un agente o un rappresentante di un ente visto che nè gli uni né gli altri vanno di casa in casa a prendere soldi".