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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Strage di Erba, si vuole riaprire il processo a Olindo Romano e Rosa Bazzi

Un procuratore generale di Milano ha avanzato la richiesta di revisione del processo per la strage di Erba

Sulla scia del clamore mediatico suscitato dalle Iene, che proseguono nel raccontare una realtà diversa da quella emersa con la condanna di Rosa Bazzi e Olindo Romano, un procuratore generale di Milano, Cuno Tarfusser, ha avanzato la richiesta di revisione del processo per la morte di Raffaella Castagna, del figlio Youssef Marzouk di soli 2 anni, della nonna del piccolo Paola Galli e di una vicina di casa Valeria Cherubini. Queste persone vennero uccise nel 2006 a Erba dai coniugi Romano. Nelle 58 pagine del suo atto, in parte pubblicate in esclusiva dall'agenzia Adnkronos, si mettono nero su bianco "tutti gli errori e le forzature compiute dall'accusa nei tre gradi di giudizio".

"Oggi, a distanza di oltre 17 anni, la scienza - se auspicabilmente ammessa a farlo nel giudizio rescissorio - è fortunatamente in grado di fornire da sola, ma soprattutto in unione alle numerose criticità in atti e non in atti, comunque mai valutati, quelle certezze scientifiche idonee a fare sgretolare i tre pilastri probatori su cui fondano la condanna all'ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi" si legge nel documento pubblicato dall'Adnkronos.

Castagna: "Riapertura del caso assurda e dannosa, solo per la campagna delle Iene"

La notizia ha suscitato sgomento da parte di Beppe Castagna, fratello di Raffaella Castagna, zio di Youssef Marzouk e figlio di Paola Galli, uccisi dalla coppia. "Abbiamo sopportato le incursioni di troupe televisive per settimane, fino a casa e anche durante i funerali. Non ci saremmo mai accontentati di due capri espiatori. E trovo offensivo chi lo voglia pensare. Abbiamo seguito tutti i processi, ogni volta ripercorrendo il martirio dei nostri cari, convincendoci senza orma di dubbio della colpevolezza dei coniugi Romano. Prove abbondanti mai confutate in 3 gradi di giudizio. Ora un sostituto procuratore, probabilmente condizionato dalla campagna mediatica delle Iene, sta valutando la riapertura del caso. Se si tratterà di una persona seria e preparata non potrà che archiviare l'ennesima assurda richiesta, dannosa per tutti, coadiuvata dalla ultima, più potente sponsorizzatrice delle cause perse, la trasmissione Le Iene", ha detto. Poi Castagna riporta le confessioni di marito e moglie, come "i Frigerio dovevano farsi i c*** loro".

I dubbi sulle prove

Il pubblico ministero Cuno Tarfusser sottolinea come il contesto in cui sono maturate le prove a carico degli imputati sia "un contesto che definire 'malato' è fare esercizio di eufemismo". Una volta preso in considerazione tutti gli elementi in atti, i due imputati vengono prosciolti dall'accusa di omicidio. La Strage di Erba è una storia di giustizia sommersa, in cui le prove non sono state sufficienti a condannare i due imputati. Le testimonianze, i riconoscimenti da parte dei testimoni oculari, la macchia di sangue trovata sul battitacco dell'auto di Olindo Romano, le confessioni dei due imputati e gli accertamenti tecnico-scientifici non sono stati sufficienti a dimostrare la colpevolezza dei due. Il processo è stato una vera e propria lotta per la giustizia, che alla fine, è stata accolta grazie all'aiuto di tecniche e metodologie più sofisticate. La Strage di Erba è una storia di giustizia sommersa, che tutt'oggi resta uno dei casi più controversi della storia giudiziaria italiana.

La richiesta di revisione è legata a due delle quattro ipotesi, previste dall'articolo 630 del codice di procedura penale, ovvero, "la scoperta di 'nuove prove' successivamente alla condanna tale da dimostrare che i condannati debbano essere prosciolti (lettera c) e quella, in parte discendente quale conseguenza delle 'nuove prove', di cui alla lettera d, ovvero la dimostrazione che la condanna venne pronunciata in conseguenza anche di falsità in atti o in giudizio".

"Mario Frigerio non è attendibile"

Chi invece sostiene la colpevolezza di Olindo e Rosa usa l'unico sopravvissuto alla strage di Erba come prova schiacciante. Mario Frigerio, che nella strage di Erba ha perso la moglie Valeria Cherubini, sostiene invece il pg di Milano, non è attendibile. "Il peggioramento della condizione psichica e i deficit cognitivi manifestati da Mario Frigerio nel corso della degenza ospedaliera, le errate tecniche di intervista investigativa dense di numerosissime suggestioni su di lui attuate e la palese violazione di precise e note leggi scientifiche in materia di memoria e di riconoscimento di volti dimostrano in modo incontrovertibile che la memoria riguardante Olindo Romano quale suo aggressore è una falsa memoria e che Mario Frigerio era soggetto inidoneo a rendere valida testimonianza circa i fatti avvenuti la sera dell'11 dicembre 2006" si legge nel documento. 

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