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Cronaca

Polemiche per la circolare che vieta alla polizia di inseguire le auto in fuga

Una nota della comandante della Polstrada della Lombardia invita gli agenti a "limitare" gli inseguimenti. Ed è subito polemica

Niente più "caccia all'uomo". Nei giorni scorsi la dirigente del compartimento della polizia stradale per la Lombardia ha chiesto ai propri uomini - per la seconda volta in un anno - di cercare di ridurre al minimo gli inseguimenti con le auto che non si fermano all'alt. Troppi i rischi, troppi i pericoli, secondo il capo della Polstrada lombarda. 

La comunicazione, stando a quanto reso noto dal sindacato autonomo di polizia, il Sap, è arrivata in data 28 marzo, con una "nota indirizzata a tutte le sezioni della regione", che - mettono nero su bianco gli agenti - "ha generato un sentimento di scoramento fra gli operatori". 

Nella circolare, ricostruiscono dalla sigla, "viene fortemente consigliato che le pattuglie, nel caso frequente di inseguimento di veicoli che non rispettino 'intimazione all'alt', dovranno limitarsi ad annotare il numero di targa, modello del veicolo e direzione di marcia, allo scopo di diramare, ad altre pattuglie, le ricerche tese al rintraccio dei fuggitivi". Insomma, dare l'allarme ma non inseguire. "Tale consiglio - proseguono dal Sap - viene elargito con un'esaustiva elencazione delle numerose conseguenze penali, amministrative, disciplinari, erariali, nonché quelle etico morali, nelle quali si incorrerebbe nel caso in cui il tentativo di bloccare la marcia dei malintenzionati dovesse generare danni collaterali".

"Riteniamo che gli operatori ben conoscono i rischi, anche normativi, di un mestiere sempre più difficile da esercitare, ma abbiano altrettanto chiaro il servizio che devono garantire al Paese", rimarcano dal sindacato. E ancora: "La consapevolezza di doversi preoccupare maggiormente delle responsabilità piuttosto che delle insidie dei malfattori di turno è davvero mortificante, vorremo preoccuparci di assicurare i delinquenti alla giustizia e non delle conseguenze interne", lo sfogo del segretario nazionale del Sap, Giampiero Timpano.

"Ci chiediamo, inoltre, a che livello scenderà l'effetto deterrente del personale in divisa appena i malfattori capiranno che non verranno più inseguiti. Le forze dell'ordine prive di autorevolezza e di serenità operativa non possono assolvere il loro compito istituzionale - ribadiscono dal Sap - e non impediranno che taluni soggetti, oltre a fuggire impunemente, compiano reati ben peggiori di quelli previsti dal codice della strada. Siamo certi - concludono dal sindacato - che non e questo quello che vogliono i cittadini lombardi dalle loro forze dell'ordine". 

Questione politica

E il caso è pronto a finire al Pirellone. Alessandro Corbetta, consigliere regionale della Lega, ha infatti già annunciato una interrogazione da presentare all'assessore regionale alla sicurezza, Riccardo De Corato, che comunque ha poca voce in capitolo sulla gestione della Polstrada. "Trovo controversa la nota diffusa ", riflette l'esponente leghista. 

“Non posso che condividere la posizione del Sap circa la consapevolezza di doversi preoccupare maggiormente delle responsabilità piuttosto che delle insidie dei malfattori. Il compito della Polstrada è anche quello di assicurare i delinquenti alla giustizia e questo può comprende gli inseguimenti", continua Corbetta, che intende chiedere l'intervento dell'assessore per ottenere un cambio "di rotta rispetto ai discutibili indirizzi emanati". 

"Da non sottovalutare è l'abbassamento dell'effetto deterrente del personale in divisa nei confronti di chi elude i controlli, consapevole che non verrà inseguito, e quindi libero di fuggire impunemente e compiere reati peggiori. Se il problema è quello di dover affrontare gli effetti collaterali di un inseguimento, adoperiamoci per una collaborazione con il governo centrale al fine di potenziare le tutele alle forze dell’ordine sulle conseguenze che alcune operazioni possono comportare ma - conclude il consigliere - senza farle abdicare al proprio ruolo".

La nota del dipartimento di polizia stradale

Nel pomeriggio di venerdì è poi arrivata una precisazione da parte della polizia stradale, con cui si sottolinea che l'obiettivo della circolare lombarda è quello "di adottare in tali occasioni tutte le opportune cautele senza, ovviamente, venir meno ai propri compiti istituzionali". "Le disposizioni - precisa il dipartimento - impongono l'acquisizione di tutti gli elementi descrittivi e identificativi dell'automobile in fuga da condividere tempestivamente con la centrale operativa della polizia stradale che, mediante un'attività di coordinamento, coinvolgerà anche altri equipaggi in supporto a quello inseguitore". 

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