Neonata morta dopo parto: rinviate a giudizio ginecologa e ostetrica
La tragedia al termine di un parto sofferto nell'aprile 2016 presso l'Ospedale di Sondrio. Le due si dovranno presentare a processo il 21 novembre prossimo, accusate di omicidio colposo e lesioni personali colpose
Sono state rinviate a giudizio dal Giudice delle Udienze Preliminari del Tribunale di Sondrio, Giuseppina Mangione, medico ginecologo di Montagna in Valtellina, e Cristina Mossini, ostetrica di Ardenno, entrambe operanti presso l'Ospadale del capoluogo, accusate di omicidio colposo e lesioni personali colpose dopo la morte di una neonata nell'aprile del 2016 nel reparto dove operavano. Si dovranno presentare a processo fissato il 21 novembre prossimo.
La tragedia
Era la notte tra il 10 e l'11 aprile 2016 quando «nonostante il tracciato cardiotocografico (già alle ore 23.51) fosse stato qualificato come non rassicurante - con il passare del tempo - diveniva ancor più patologico, evidenziando una condizione di sofferenza del feto, le imputate non avrebbero valutato adeguatamente le difficoltà del travaglio e la sofferenza fetale, continuando ad operare per giungere ad un parto naturale, anziché procedere con un cesareo» si legge nel capo di imputazione.
Dopo più di 4 ore di travaglio, era intervenuto il ginecologo di guardia il quale, ricorrendo a manovre di emergenza e all'utilizzo della ventosa, faceva nascere la bambina. Troppo il tempo trascorso tanto che la bambina, era stata sottoposta a manovre rianimatorie per poi esser trasferita in eliccotero presso l'Ospedale Manzoni di Lecco, ricoverata Terapia intensiva neonatale. Un viaggio, tragicamente, inutile per la piccola, spirata lungo il pomeriggio dell'11 aprile.