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Cronaca

Giovane sondriese muore in Messico: era latitante

Nicolò Marsetti si trovava in America centrale per sfuggire al carcere dopo una condanna per spaccio

Il sondriese Nicolò Marsetti, di 26 anni appena, è morto in Messico per cause ancora da chiarire. Il giovane si trovava in America centrale per sfuggire alla condanna definitiva che lo voleva in carcere per 5 anni e 8 mesi, oltre al pagamento di 18mila euro, per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel 2020 era stato arrestato dalla polizia di stato all'interno dell'operazione denominata "Grisù 2019". Insieme a lui altre 18 persone erano finite nei guai a diverso titolo.

Per gli inquirenti Marsetti era la mente del gruppo. Addirittura era riuscito a portare avanti l'attività criminale nonostante un primo arresto, il tutto grazie all'aiuto della madre e del compagno di lei. La droga veniva comprata a Barcellona, in Spagna, per poi esser inviata in Valtellina tramite ordinari servizi di spedizione. L'occultazione in garage appositamente affittati permetteva di "farla sparire" prima della vendita ai singoli clienti. Complessivamente, le indagini avevano accertato l’importazione di 59 chili di marijuana e di 600 grammi di cocaina, con una media di 4 chili di sostanze stupefacenti spacciati al mese.

In attesa della condanna definitiva le forze dell'ordine avevano perso le tracce del giovane, almeno da un paio d'anni. Lo si pensava in Spagna, meta scelta da numerosi latitanti italiani per sfuggire alle Giustizia. Ora, a distanza di oltre 3 anni dalla maxi operazione di polizia, la notizia del decesso, avvenuto qualche giorno fa, giunge dal Messico. Analogamente a Marsetti, anche Fabio Palladino, condannato a 4 anni e mezzo di carcere, risulta oggi latitante.

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