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Cronaca

Mascherina truccata per superare l'esame di guida, in Motorizzazione arriva la polizia

Da settimane accertate situazioni anomale di “migrazione” di persone provenienti da altre province, anche molto distanti dalla Valtellina. L'uso della tecnologia

Giungevano da fuori provincia e, sicuri di non esser scoperti, partecipavano all'esame teorico per il conseguimento della patente di guida facendosi suggerire tramite della tecnologia nascosta le risposte corrette. A scoprirlo, nella giornata di martedì 7 settembre, gli agenti della polizia di stato di Sondrio presso la locale sede della Motorizzazione civile, dopo un attento monitoraggio di anomale situazioni di “migrazione” di persone che da territori di altre province, anche molto distanti dalla Valtellina, richiedono di effettuare gli esami per il conseguimento della patente di guida nel capoluogo valtellinese.

Grazie alla stretta sinergia instaurata con gli esaminatori della Motorizzazione civile di Sondrio, il personale della squadra di polizia giudiziaria della locale polizia stradale si è presentato ad una sessione di esame teorico per il conseguimento della patente di guida categoria “B”, riservata a candidati non iscritti tramite autoscuola ma come “privatisti”. Nell’aula d’esame era stato segnalato il comportamento anomalo di una candidata, seduta al suo posto con una postura inusuale.

Tenuto conto di pregresse attività di indagine che avevano interessato cittadini stranieri, la donna è stata sottoposta ad un controllo. Ad attirare l'attenzione dei poliziotti la mascherina di tipo FFP2 con cui la donna copriva le vie respiratorie, apparentemente di normale fattura. Alla richiesta di poter verificare il dispositivo di protezione, la stessa, di nazionalità nigeriana, trentenne e residente in provincia di Bergamo, dando il proprio consenso, ha permesso di accertare come il manufatto fosse stato abilmente modificato.

In particolare gli agenti hanno scoperto che tra il tessuto interno e quello esterno della mascherina di protezione, era stato precedentemente ricavato un “vano” ove era stato posto un microfono. L'apparecchio è risultato esser collegato tramite Bluetooth ad un cellulare a telefonata attiva, che la donna aveva all’interno dei pantaloni indossati. Questo collegamento permetteva ad una terza persona, posta all’esterno, di udire le domande inserite nella scheda d’esame lette ad alta voce dall’esaminanda. La risposta corretta giungeva alla donna mediante un micro auricolare, delle dimensioni di un led luminoso, inserito nell’orecchio destro.

Tutto il materiale è stato sequestrato e la donna è stata denunciata in stato di libertà per il reato di tentata truffa ai danni dello Stato, per aver cercato di superare con metodi fraudolenti l’esame di idoneità tecnica alla guida dei veicoli. Quanto accertato è stato immediatamente segnalato al Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sondrio, Elvira Antonelli.

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