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Cronaca Cedrasco

Batterie smaltite male alla base dell'incendo al deposito Secam

In dirittura d'arrivo le indagini dopo lo scoppio dell'incendio al deposito dei rifiuti ingombranti. Le ipotesi di reato

Nel deposito di rifiuti ingombranti di Secam, andato a fuoco lo scorso novembre a Cedrasco, vi erano alcune batterie. Rifiuti pericolosi, conferiti nel modo errato, che, a contatto con altri materiali, hanno con ogni probabilità preso fuoco spontaneamente, facendo divampare un incendio che ha obbligato i vigili del fuoco ad un lavoro serrato per diversi giorni. Oggi, dopo quasi 7 mesi di indagini, la vicenda è pronta a finire in tribunale. Le ipotesi di reato su cui la procura, coordinata da Piero Basilone, sta procedendo, dopo gli approfondimenti affidati ai carabinieri forestali, sono: miscelazione e deposito incontrollato di rifiuti pericolosi.

L'incendio al deposito di rifiuti della multiutility era scoppiato nella mattinata di martedì 15 novembre, creando non pochi disagi agli abitanti della zona, obbligati per alcuni giorni a limitare l'apertura delle finestre di casa per evitare di respirare la diossina ed il furano sprigionati dalle fiamme, oltre che al sistema di raccolta provinciale degli ingombranti, di fatto bloccato all'improvviso. Dopo 32 ore i vigili del fuoco erano riusciti ad estinguere tutte le fiamme. Un lavoro intenso, condizionato dalla grossa quantità di materiale stipato nel capannone di stoccaggio.

Come sottolineato da Basilone, fin da subito la società presieduta da Raffaele Pini si era resa disponibile per agevolare le indagini, immediatamente avviate a metà novembre 2022. Entro pochi giorni, alla luce di quanto emerso negli approfondimenti, l'area verrà liberata dai rifiuti posti sotto sequestro, permettendo il ripristino della raccolta degli ingombranti (oggi condotto "a metà", con il trasporto di pochi rifiuti nel Lecchese). Non prima, però, di una corretta campagna informativa da parte di Secam, tesa a sensibilizzare la popolazione sul corretto smaltimento dell'immondizia.

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