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Mercoledì, 24 Aprile 2024
al confine

Salvini criticato in Polonia, Iperal risponde alle polemiche sulla giacca

La catena di supermercati valtellinese interviene sulla questione: "Non abbiamo contribuito economicamente all’iniziativa messa in atto dal senatore Salvini"

La giacca indossata da Matteo Salvini durante il suo viaggio al confine tra Polonia e Ucraina continua a far discutere. Tocca alla catena di supermercati valtellinese Iperal, dopo le critiche ricevute, prendere posizione su quanto accaduto. "In merito all’erronea associazione del nostro marchio - e di altri marchi di aziende italiane - all’operato di esponenti della politica, Iperal vuole precisare di essere una delle 150 aziende sostenitrici dell’associazione Cancro Primo Aiuto, organizzazione di volontariato che dalla metà degli anni '90 opera a sostegno dei malati oncologici" si legge in una nota stampa.

"Il giubbotto indossato dal senatore Salvini è uno degli strumenti pensati dall’associazione a favore dell’operato dei tanti volontari che ne fanno parte e viene indossato da coloro che prestano la propria opera nell’associazione, oltre che da esponenti della vita pubblica e politica che ne sostengono l’operato e che ne condividono l’impegno in ambito sociale e sanitario. Allo stesso modo siamo sempre vicini e sosteniamo l’impegno delle tante organizzazioni di volontariato che operano nei territori" sottolinea il gruppo diretto da Antonio Tirelli.

Le critiche

Nella giornata di mercoledì 9 marzo Angelo Costanzo, già segretario provinciale e consigliere regionale del Partito Democratico, aveva sollevato la questione, indirizzando una lettera di protesta proprio al presidente e amministratore delegato di Iperal, oltre che membro del cda di Cancro Primo Aiuto onlus. "Vedere quella giacca con il logo Iperal e anche gli altri loghi, in un’occasione così drammatica, al confine di una guerra, non mi è sembrato elegante. Non credo che Iperal abbia bisogno d’apparire in quel contesto per esprimere vicinanza e solidarietà alla popolazione ucraina" ha scritto Costanzo nella sua lettera pubblica.

Chiara e telegrafica, seppur differente da quanto già comunicato da Colmar e Audi Italia, la risposta della catena di supermercati nata Castione Andevenno nel 1986: "Iperal precisa di non essere a conoscenza e di non aver contribuito economicamente all’iniziativa messa in atto dal senatore Salvini".

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