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Cronaca

I Sindaci rispondono a Emergenza Responsabile: "Non intendiamo venire meno al nostro ruolo di responsabili della salute pubblica"

Immediata la risposta dei sindaci al comitato Emergenza responsabile per la Valchiavenna, che in questi giorni aveva scritto una lettera

Immediata la risposta dei sindaci al comitato Emergenza responsabile per la Valchiavenna, che in questi giorni aveva scritto una lettera indirizzata ai Sindaci invitandoli a fare parte della loro battaglia. I Primi Cittadini Luca Della Bitta e Patrizia Pilatti – rispettivamente di Chiavenna e Mese – hanno risposto alle portavoce del comitato, spiegando il loro ruolo nella questione e le iniziative in corso.

 Riportiamo qui di seguito la lettera integrale firmata dai sindaci di Mese e Chiavenna

"Gentilissimi,
innanzitutto vi ringraziamo per l’impegno e la dedizione che avete scelto di dedicare ad un tema di così rilevante importanza per la vita delle nostre comunità. Per chi ha il compito di amministrare un comune é importante sapere di avere al proprio fianco i cittadini, soprattutto su questioni fondamentali come quella della salute e dei servizi sanitari anche se le nostre aspettative per la serata dedicata ad AREU erano quelle di una sala affollata.
La battaglia che voi ponete al centro del vostro impegno è certamente, non da oggi o solo da qualche settimana, al centro del nostro lavoro di sindaci.
In particolare la richiesta di un servizio di emergenza e urgenza adeguato, puntuale, qualificato, con le necessarie professionalità è stato uno dei pilastri della nostra attività.
Questo impegno non sempre si traduce, come magari qualcuno potrebbe pensare, in comunicati alla stampa o uscite pubbliche ma ha rappresentato un’attività di monitoraggio e attenzione quotidiana al tema della salute.
Di fronte ad una ipotesi di riorganizzazione del servizio 118, con modalità sia  informali che con incontri ufficiali, ci siamo da subito attivati per rappresentare quelle preoccupazioni che anche voi in questi giorni avete sollevato.
Per primi infatti a livello provinciale abbiamo chiesto un incontro alla direzione AREU, presente alla serata con l’intera organizzazione, per conoscere il progetto e per ribadire con chiarezza la nostra preoccupazione e non condivisione della decisione.
Inoltre, unici a livello provinciale, proprio perché convinti della necessità di informare senza filtri i nostri cittadini, abbiamo chiesto ed ottenuto un incontro pubblico durante il quale la stessa azienda potesse esporre il progetto organizzativo a tutti i cittadini.
Preme ricordare che, a differenza di quanto affermate nella vostra lettera, la riorganizzazione del servizio di emergenza urgenza è decisione AREU e non fa parte dei temi trattati all’interno del POAS di ASST (a differenza di altri temi molto rilevanti per il nostro presidio ospedaliero) sui quali da tempo come sindaci, anche con manifestazioni condividise con i cittadini ed il comitato preesistente, stiamo conducendo una battaglia serrata.
Abbiamo preso atto che AREU stessa, decisione ribadita durante l’incontro del 1 marzo, nella propria e piena autonomia decisionale scevra da indicazioni di carattere politico, partitico od economico, ha ritenuto di procedere ugualmente a dare attuazione a questa scelta non condivisa.
Non intendiamo certo venire meno al nostro ruolo di responsabili della salute pubblica e continueremo ad essere vigili e presenti con le seguenti modalità:
– piena fiducia, supporto e considerazione nei confronti dei nostri operatori sul territorio del servizio di emergenza urgenza;

– monitoraggio attento del funzionamento del servizio con segnalazioni di eventuali criticità riscontrate e di funzionamento non adeguato;

– interventi puntuali e decisi nelle sedi istituzionali nelle quali i sindaci possono portare la loro voce ed ottenere un qualificato confronto  con le aziende sanitarie e con i livelli istituzionali superiori per chiedere di rivalutare le decisioni assunte e sollevando le preoccupazioni e le criticità ipotizzate.

Ci auguriamo che, su questo percorso che non ha altri obiettivi se non la tutela di un sistema sanitario di qualità per la nostra valle, si possa contare sul supporto del comitato e dei cittadini a sostegno dell’attività amministrativa dei sindaci  e delle istituzioni".

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