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«Elisoccorso attivo 355 giorni all'anno. A Bormio equipe mediche altamente specializzate», cosa diceva il dirigente regionale

Dopo la morte per infarto di Daniele Bradanini si torna a parlare di emergenza-urgenza nei territori periferici. Ecco cosa diceva Marco Salmoiraghi, vicedirettore della Direzione generale Welfare di Regione Lombardia, lo scorso luglio. La fermezza dei dirigenti lombardi sul sistema "gomma-aria"

In Alta Valtellina ed in tutta la provincia di Sondrio è garantito il diritto alla salute. Ne sono convinti i dirigenti alla sanità di Regione Lombardia, in primis quelli di Areu, Agenzia Regionale Emergenza Urgenza, intervenuti nelle giornata di martedì 9 marzo in conferenza stampa per illustrare quanto messo in campo per cercare di salvare la vita a Daniele Bradanini, l'artigiano di Valdidentro colpito da infarto e morto presso l'ospedale di Sondrio dopo un lungo viaggio in ambulanza (leggi qui).

«Il modello integrato “gomma-aria”, quello utilizzato in provincia di Sondrio, riteniamo sia il migliore» ha dichiarato Alberto Zoli, direttore regionale Areu, nell'evidenziare come il non utilizzo dell'elisoccorso durante le ore notturne sia frutto di una scelta e non di un'oggettiva difficoltà dovuta alla mancanza di personale. Sono sufficienti, sempre secondo Zoli, i due elicotteri abilitati al volo notturno in regione Lombardia, quelli di istanza a Como e Brescia, per tutelare la salute di tutti i valtellinesi e di tutti i lombardi nel lasso di tempo che va dalle ore 20 alle ore 8. Un'organizzazione ritenuta ottimale che, seppur veda mediamente gli elicotteri impiegare lo stesso tempo dei mezzi di soccorso su strada per raggiungere i bisognosi in Valtellina e Valchiavenna, non necessità di migliorie.

Le parole di Marco Salmoiraghi

Una posizione non lontana da quella del vicedirettore della Direzione generale Welfare di Regione Lombardia, Marco Salmoiraghi, espressa in occasione della conferenza stampa dello scorso 24 luglio, organizzata presso l'ospedale Morelli di Sondalo per fare chiarezza sul tanto dibattuto riassetto dei presidi ospedalieri della provincia di Sondrio (leggi qui).

«Nel 2019 le giornate che in Valtellina hanno impedito il volo all'elicottero di soccorso per un tempo superiore alle 6 ore sono state 10. Ciò vuol dire che 355 giorni all'anno gli elicotteri volavano. Avere in una valle alpina come la Valtellina uno strumento di soccorso e trasporto altamente qualificato come l'elisoccorso, perchè a Bormio ci sono equipe altamente specializzate in grado di portare il paziente nell'ospedale più competente, non solamente più vicino, è di fondamentale importanza. Questo la popolazione lo deve sapere, perchè è un messaggio di assoluta tranquillizzazione» aveva detto Salmoiraghi.

«Uno può scegliere di abitare sul piazzale dell'ospedale Niguarda di Milano o di vivere in un paese di montagna o sul lago, dove vivrei anche io. È però innegabile come sia più probabile, seppur non certo, che abitare sul piazzale di Niguarda sia più sicuro. Nel mondo ci sono dei territori che sono più vicini ad ospedali con tutte le competenze possibili e territori che sono più lontani. In Lombardia bisogna trovare un punto di equilibrio e garantire a tutti i lombardi il soccorso con i tempi più performanti possibili, che però non possono essere "tempo zero". Se uno pensa di poter raggiungere in "tempo zero" l'ospedale più competente per 10 milioni di lombardi, 365 giorni all'anno, 24 ore al giorno, credo, seppur sia un auspicio condivisibile, sia tecnicamente impossibile» aveva concluso il vicedirettore della Direzione generale Welfare di Regione Lombardia.

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