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Cronaca

Sono 150 i contagiati di coronavirus in Lombardia, quattro i morti dall'inizio dell'emergenza

Nuovo bollettino emesso da Regione Lombardia nella mattinata di lunedì 24

Con il nuovo bollettino medico di lunedì 24 febbraio 2020, arrivano a 150 le persone contagiate dal Coronavirus in Lombardia. Ad annunciarlo la Regione. Tra loro il giovane 17enne di Valdidentro trasferito nella giornata di domenica 23 febbraio all'ospedale Manzoni di Lecco. Rispetto all'ultimo aggiornamento di domenica sera sono dunque 38 i nuovi casi.

«La situazione è che il numero dei contagiati sta aumentando»: lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana a Radio anch'io, su Radio1. «Aspettiamo di vedere gli esiti dei provvedimenti presi che daranno un contributo a rallentare e interrompere il contagio. Nessuno - ha aggiunto - pensava che fosse così aggressiva la diffusione».

Coronavirus, chi era seconda vittima in Lombardia

«Non c'è ancora un vaccino, ha una evidente contagiosità, ma rispetto all'aggressività voglio sottolineare che sono pochi i contagiati in terapia intensiva (domenica sera erano in 7 su 53 in totale sono in ospedale)» ha detto Gallera. 

Domenica c'è stato il decesso di una persona anziana che era ricoverata in oncologia a Crema: «Aveva una situazione clinica delicata - ha sottolineato Gallera -, ma aveva anche il Coronavirus».

Ordinanza della regione per Coronavirus

Nella giornata di domenica è stato lo stesso Fontana, insieme al ministro della Salute, Roberto Speranza, a firmare un'ordinanza speciale che decreta la chiusura di tutti "i luoghi di aggregazione" e la sospensione di tutti gli eventi

L'ordinanza è valida per tutto il territorio regionale fino a "nuovo ordine". Saranno chiusi cinema, teatri, scuole, "musei e altri luoghi di cultura" e dalle 18 saranno chiusi al pubblico pub, bar e discoteche. Sospese anche le celebrazioni religiose e gli appuntamenti sportivi.

Supermercati presi d'assalto

Per tutta la giornata, a testimonianza della paura che c'è tra la popolazione, in numerosissimi supermercati tra il capoluogo e i comuni vicini si sono registrate scene identiche, con clienti tra le corsie con due o tre carrelli e file lunghissime alle casse. 

Pian piano sono terminate le scorte d'acqua, la pasta, i sughi, i detersivi, le mascherine e - inevitabilmente - i gel antisettici. In molti si sono presentati nei supermercati con le mascherine a coprire il volto. Dalla regione hanno comunque sottolineato che, nonostante le restrizioni, non sono previste al momento chiusure per i negozi di vicinato né per i supermercati.

Ischia vietata ai lombardi

Con un'ordinanza di domenica pomeriggio, i sindaci di Ischia - famosa isola del Napoletano - hanno disposto il divieto di sbarco per i turisti lombardi, veneti e cinesi. 

Il divieto, hanno fatto sapere i sei primi cittadini firmatari del documento, resta in vigore fino al 9 marzo. 

Coronavirus, Regione si organizza per la quarantena

L'esigenza in Lombardia ora è organizzare la possibile quarantena. Ad ora ci sono due strutture per accogliere le persone da isolare: sono l'ospedale militare di Baggio e una caserma militare di Piacenza ma la Regione sta «predisponendo altri luoghi per ricoverarli perché il numero sarà molto rilevante», ha precisato Attilio Fontana a SkyTg24.

«Abbiamo individuato inoltre un ospedale dismesso - ha aggiunto - e poi chiederemo se ci sono strutture private alberghiere che si mettono a disposizione».

I numeri per informazioni sul Coronavirus

Dalla regione è partito nuovamente l'invito ai cittadini a usare i numeri "speciali" attivati per il Coronavirus, per non far collassare il centralino del 112. 

«I cittadini che risiedono nei comuni del focolaio - nel Lodigiano - non devono recarsi in pronto soccorso ma chiamare il numero 800 894545. Per informazioni generali chiamare invece il 1500, numero di pubblica utilità attivato dal Ministero della Salute», ha ricordato regione Lombardia.

Da trovare il vero paziente zero

Continua intanto la "caccia" al paziente zero. Ad ora, infatti, hanno dato tutti esito negativo gli approfondimenti sul manager 40enne tornato dalla Cina il 21 gennaio che si era incontrato almeno tre volte col "paziente 1", il 38enne di Codogno che è stato il primo a manifestare i sintomi del virus.

Come i tamponi, un risultato negativo è arrivato anche dagli esami del sangue con cui i medici avevano cercato tracce di anticorpi che avrebbero dimostrato che aveva avuto, e sconfitto, il virus. "Suo cognato è risultato positivo - aveva evidenziato Gallera nel pomeriggio di sabato - e non ha avuto contatti con altri potenziali contagiati, quindi resta probabile che il paziente zero sia il manager, ma non escludiamo altre possibilità e siamo ancora investigando". 

Sabato sera, invece, il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, aveva annunciato che il manager non è il paziente zero. "Dai test effettuati – ha annunciato – è emerso che non ha sviluppato gli anticorpi. Il paziente zero non ha sviluppato gli anticorpi, non è lui. Va cercato. Questo cambia tutto il quadro". 

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