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Cronaca Chiavenna

Chiavenna, la corale Laurenziana festeggia i suoi primi 80 anni

Per festeggiare la Corale Laurenziana, diretta da Ezio Molinetti, terrà unconcerto presso la collegiata di San Lorenzo sabato 19 novembre 2016, alle ore 21

Fondata nel 1936 da don Giocondo D’Amato e da lui diretta fino al 1983, accompagnata alcuni mesi da Irlando Danieli, e dal 1984 ad oggi diretta da Ezio Molinetti, la Corale ha rappresentato negli anni un punto di riferimento nel panorama delle attività musicali e, più in generale, culturali chiavennasche. In questi 80 anni di storia, sono veramente molte le persone che, grazie ad essa, hanno avuto occasione di accostarsi alla musica e alla pratica del canto corale, formandosi nel gusto e nella sensibilità artistica a quella educazione al bello del canto che sono diventati nel tempo patrimonio della nostra gente, motivando quella presenza in Chiavenna di cori e di gruppi musicali che tutti ci invidiano. Prima a voci maschili, con uomini e bambini, la Corale divenne presto coro misto e tale rimase fino al 1968, quando si trasformò in coro femminile. Dalla fondazione ad oggi innumerevoli sono stati i concerti, le partecipazioni a rassegne e concorsi in Italia e all’estero, con importanti premi e riconoscimenti, così come assidua la presenza in San Lorenzo per l’animazione liturgica in occasione delle principali solennità dell’anno.

Per festeggiare questo importante traguardo, la Corale Laurenziana, diretta da Ezio Molinetti, terrà unconcerto presso la collegiata di San Lorenzo sabato 19 novembre 2016, alle ore 21.
Come sempre ha fatto nei concerti commemorativi, la Corale ha scelto per l’occasione un programma tutto particolare, condiviso con l’Orchestra “Alpinae Gentes” della Scuola Civica di Sondrio, tutto incentrato sulla musica veneziana del ‘700, ricca di fascino e di esperienze artistiche, proponendo brani di Galuppi, Vivaldi e Hasse, vale a dire di tre esponenti di primo piano di quella stagione musicale che rimane probabilmente unica ed irripetibile.

Si comincia proprio con il Concerto in re maggiore per archi di ANTONIO VIVALDI, che appartiene alla raccolta detta dei “Concerti di Parigi”; si prosegue con il Dixit Dominus, salmo 110 per coro e archi di BALDASSARRE GALUPPI, composizione scritta per l’Ospedale degli Incurabili, nella quale l’autore alterna magistralmente momenti di fresca vitalità ritmica a momenti di intensa espressività, in un dialogo serrato ed elegante tra strumenti e voci; ancora ANTONIO VIVALDI con il suo Concerto in fa minore “L’Inverno”, per violino e archi, con tutta la strepitosa fantasia e creatività che lo caratterizzano; per concludere con il Miserere in do minore, per soli, coro e archi, di JOHANN ADOLPH HASSE, considerato uno dei capolavori della musica sacra, caratterizzato da una scrittura fitta, ricca di colori e di soluzioni armoniche varie e sempre interessanti.

L’intento del programma è quello di offrire una serata tutta nuova di piacevole ascolto, rompendo la tradizione di riproposizione dei brani eseguiti nella lunga storia del Coro, per testimoniare la vicenda di una Corale che continua la sua storia cercando di creare e di stupire con quella giusta componente di fantasia voluta per valorizzare nel modo dovuto questo importante avvenimento.
I protagonisti della serata saranno la Corale Laurenziana, preparata e diretta dal suo maestro Ezio Molinetti, con l’eccezionale rientro per la circostanza di Emanuela Galli, storico soprano della Corale, protagonista assoluta da anni sui palcoscenici internazionali di una carriera che onora la storia del Coro e la tradizione musicale di Chiavenna; e l’Orchestra “Alpinae Gentes” che si esibirà in proprio con tutta la sua fresca vitalità e condividerà con il Coro il programma prescelto.
La bellezza del programma, la qualità degli interpreti (coro, solista, orchestra) fanno di questa serata un appuntamento da non perdere e che sicuramente farà storia nella vita culturale di Chiavenna. Per la Laurenziana sarà un’occasione per condividere un momento di festa con quanti seguono con interesse la sua attività, con l’impegno di portare avanti e mantenere viva una tradizione così radicata nella storia della nostra comunità.

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