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Martedì, 23 Aprile 2024
Servizio da migliorare / Chiavenna

Sanità, la Regione in Valchiavenna per risolvere i problemi

Il lungo lavoro di vertici regionali, amministratori locali, Ats e Asst, che oggi ha visto la presenza nella Valle del Mera del direttore generale welfare di Regione Lombardia Giovanni Pavesi, si concretizzerà positivamente nelle prossime settimane

Nelle ultime settimane, in rappresentanza degli amministratori del territorio, Luca Della Bitta, sindaco di Chiavenna, Davide Trussoni, presidente della Comunità Montana Valchiavenna e Roberto Scaramellini, presidente dell'assemblea dei sindaci, hanno incontrato presso la sede di Regione Lombardia nell’ordine il direttore Generale Welfare dottor Giovanni Pavesi e successivamente la vice presidente della Regione con delega alla sanità Letizia Moratti.

A seguito di questi passaggi, favoriti anche dall’assessore Massimo Sertori e condivisi con il presidente Attilio Fontana è emerso con chiarezza che le indicazioni politiche vanno nella direzione di confermare e valorizzare la presenza e l’attività del presidio ospedaliero di Chiavenna; tema per gli amministratori del territorio irrinunciabile e che non può essere oggetto di alcuna trattativa al ribasso. Proprio gli amministratori valchiavennaschi sottolineano come abbiano scelto la linea di lavorare lontano da riflettori, polemiche, social network e di affrontare nelle sedi opportune le singole questioni organizzative che non funzionano.

L’attuale livello di offerta dei servizi non corrisponde a quanto chiedono e meritano i cittadini. Per questo però occorre proporre e chiedere soluzioni concrete sapendo che alla base di tutti i problemi vi è la strutturale carenza di medici che fa sentire maggiormente il suo effetto negativo in territori periferici come la provincia di Sondrio.

La visita

Per questi motivi, su mandato della vice presidente Moratti, il percorso intrapreso ha visto oggi la presenza a Chiavenna del direttore generale Welfare di Regione Lombardia Giovanni Pavesi all’ospedale di Chiavenna unitamente al direttore generale di Ats della Montagna, il dottor Raffaello Stradoni e del direttore Generale di Asst Valtellina e Alto Lario, il dottor Tommaso Saporito. L’incontro, molto serrato e franco, è proseguito per l’intera mattinata in modo operativo e molto concreto, ha affrontato tutte le criticità presenti sul territorio e nel presidio ospedaliero con precisi impegni di proposte risolutive.

I medici di base

Per quanto concerne le problematiche relative al sistema dei MMG (già Medici di Base/Famiglia) in Valchiavenna è stata condivisa la proposta di un nuovo modello organizzativo che vedrà il nascere di una esperienza di collaborazione di almeno 6 MMG ai quali ATS e Regione Lombardia metteranno a disposizione le risorse per un sistema di accettazione e di contatto telefonico strutturato per tutti i pazienti; la presenza di infermieri di comunità che potranno recarsi al domicilio per una prima valutazione; la presenza di un centro di riferimento unitario con la conferma dell’operatività degli ambulatori nei piccoli centri periferici. Da oggi inoltre i molti cittadini in attesa di assegnazione del MMG potranno rivolgersi agli altri professionisti del sistema senza dovere più affrontare la lunga procedura di rimborso della prestazione; saranno direttamente i MMG nel loro rapporto con Ats a risolvere gli aspetti di natura amministrativa. Si tratta di una prima sperimentazione per tutta la Regione Lombardia, in anticipazione anche rispetto al tema delle Case di Comunità, nata in collaborazione tra MMG, Ats, sindaci e Regione Lombardia. Questo modello potrà diventare esempio anche per altri territori della Regione Lombardia. Nelle prossime settimane saranno approvati gli atti necessari per dare il via a questo percorso. 

Il pronto soccorso e i reparti

La carenza di medici a seguito di concorsi andati deserti è stata sopperita con l’esperienza della copertura dei turni notturni da parte di personale medico esterno che sta garantendo un servizio adeguato alla nostra popolazione. Nel nuovo POAS aziendale è stato ottenuto che: o sia confermata la posizione di Responsabile di Struttura Complessa di Chirurgia di Chiavenna o venga introdotta una nuova posizione (prima non presente) di Responsabile di struttura complessa di Medicina di Chiavenna Il POAS così approvato (valido per i prossimi 4 anni) vuol dire garanzia concreta al mantenimento del presidio ospedaliero, con ricerca di un potenziamento organizzativo. 

Nelle prossime settimane il reparto di degenza di Medicina, Chirurgia e sub acuti verrà spostato al piano superiore dove sono stati ammodernati le camere e i servizi per un possibile aumento dei posti letto, degli spazi e del comfort per il paziente. Viene inoltre attivato e potenziato il servizio di Reumatologia (novità assoluta per Chiavenna) attraverso l’assegnazione di una figura di personale medico ed infermieristico con possibilità di somministrazione di terapie innovative e di visite. Questo servizio avrà come sede principale di riferimento l’ospedale di Chiavenna e svolgerà la sua attività anche nell’ambulatorio di Dongo andando a recuperare la storica esperienza di Reumatologia presente in Alto Lago. 

La direzione di Asst si impegna a reperire più figure di medico anestesista (mediante concorso diretto sempre aperto o, in alternativa, mediante personale esterno) che consentirà di aumentare le sedute di sala operatoria per l’attività di chirurgia e per ripristinare attività di ortopedia chirurgica. Inoltre è stato stabilito di dare avvio all’attività di interventi in elezione di ortopedia realizzabili in struttura mediante il potenziamento della presenza dei medici di ortopedia del presidio di Sondrio e con l’attuazione, come previsto da delibera della Giunta Regionale del 2018, della nuova collaborazione con l’ospedale di Lecco.

Impegno condiviso

I direttori di Ats e Asst, insieme al direttore generale Welfare, alla luce di un chiaro mandato da parte di Regione Lombardia, si sono impegnati a realizzare nelle prossime settimane questi impegni. Gli amministratori del territorio, dal canto loro, offriranno la loro collaborazione ma continueranno, senza enfasi esterna, a vigilare su ciò. Molti altri temi sono oggetto di segnalazioni di criticità e anche su quelli, nel momento in cui avranno soluzioni concrete, gli amministratori daranno informazione alla comunità.

La vice presidente Moratti, anche nella giornata di oggi, ha voluto mettersi in contatto con i sindaci per verificare che le sue indicazioni si stiano traducendo in fatti concreti, che personalmente vorrà verificare sul posto nei prossimi mesi. Ora tocca a brevissimo ai direttori generali Stradoni e Saporito mettere in pratica tutto ciò. Le condizioni ci sono, la volontà politica anche, serve solo la sua traduzione concreta che è quello su cui, come fino oggi, gli amministratori locali continueranno a vigilare con tenacia e determinazione. Per la sanità è un momento difficile in tutta Italia, soprattutto nelle zone periferiche. In Valchiavenna però, a differenza di altri territori, come evidenziano sempre gli amministratori locali, si stanno costruendo delle soluzioni. Ora ai tecnici il compito di attuarle.

La "frecciata"

Non passa inosservata la doppia "frecciata" ai colleghi dell'Alta Valle, impegnati ormai da mesi nella "partita" dell'ospedale Morelli di Sondalo, sia nella sottolineatura di lavorare lontano dai riflettori e dai social network, sia nella rivendicazione di aver ottenuto risultati concreti.

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