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Tutto pronto per il Valtellina Iron Camp: un'avventura per ragazzi da tutto il mondo

Il Valtellina Iron Camp prevede l’esplorazione del nostro territorio con una modalità “lenta” e sostenibile, da parte di un gruppo di ragazzi provenienti da tutto il mondo di età compresa tra i 18 e i 24 anni che saranno immersi in paesaggi unici e suggestivi

Il Valtellina Iron Camp è un progetto che nasce dalla sinergia tra il Rotary Club di Sondrio e quelli di Bormio, Lecco e Colico nell’ambito dell’attività di Scambio Giovani promossa dal Rotary International. I Rotary Camps si propongono di radunare gruppi di giovani di diverse Nazioni, per un periodo solitamente di 1-2 settimane, per renderli partecipi di una medesima iniziativa culturale, sportiva o sociale. Lo scopo principale è quello di favorire lo scambio tra giovani provenienti da culture diverse e far conoscere loro il territorio in cui operano i Club. Il Valtellina Iron Camp, che vede la sinergia di svariati attori operanti sul territorio (CAI, Croce Rossa, PFP, Riserve Naturali, Aziende e professionisti), si fonda sui principali pilastri che orientano l’azione di servizio del Rotary International (dialogo interculturale, crescita dei giovani e sviluppo della leadership).

Il programma del Valtellina Iron Camp

Il Valtellina Iron Camp si svolgerà dal 17 giugno al 1° luglio 2023 e prevede l’esplorazione del nostro territorio con una modalità “lenta” e sostenibile, da parte di un gruppo di ragazzi provenienti da tutto il mondo di età compresa tra i 18 e i 24 anni che saranno immersi in paesaggi unici e suggestivi. Dopo una breve permanenza a Bormio, i partecipanti inforcheranno le biciclette alla volta di Colico, con sosta e pernotto nel centro storico di Ponte in Valtellina. La tratta di 115 km, con un dislivello negativo di 1030 m, corrisponde all’intero Sentiero Valtellina; Il giorno seguente i ragazzi affronteranno l’impegnativa risalita in canoa dall’Alto Lario sino a Novate, percorrendo l’intera Riserva Naturale del Pian di Spagna e Lago di Mezzola per circa 11 km; dopo la notte trascorsa in campeggio, i ragazzi si cimenteranno in una 6 giorni di trekking lungo tutto il Sentiero Roma, dalla Valcodera sino a Sondrio, passando per la Valmasino e la Valmalenco, godendo di alcuni tra gli scenari più suggestivi delle Alpi Centrali. L’esperienza si chiuderà con la visita del Sondriese e una regata sul lago di Como.

Valtellina Irona Camp: il documentario

Il Valtellina Iron Camp è, in ultima analisi, un’avventura che ha per protagonisti un gruppo di ragazzi impegnati ad attraversare i luoghi più rappresentativi e suggestivi del nostro territorio, per un totale di quasi 120 km, senza mai utilizzare un solo veicolo a motore, contando quindi esclusivamente sulla forza delle proprie gambe e braccia. Si tratta di un racconto che ben si presta a essere narrato e divulgato, in particolare ad un pubblico giovane, al fine di promuovere nuove forme di turismo basate su una fruizione sostenibile, lenta, destagionalizzata e adeguata alle aree alpine più marginali, ove la ricchezza del sistema ambientale e paesaggistico dovrebbe finalmente essere riconosciuta come la principale risorsa. L’intuizione è che un’iniziativa nata con finalità di scambio interculturale possa divenire un innovativo progetto di marketing territoriale; date le significative potenzialità del progetto, è indispensabile operare con standards qualitativi di eccellenza, mirando a creare un prodotto culturale concepito da giovani per stimolare un pubblico giovane. Si tratterà di un vero e proprio documentario che racconterà giorno per giorno l’avventura dei ragazzi, rendendoli protagonisti della narrazione e istaurando un forte rapporto di empatia con lo spettatore, che sarà trascinato nei luoghi meravigliosi che fanno da cornice all’avventura. La proposta, per l’attuazione del progetto, è quella di usufruire del supporto di registi e di operatori giovani e di indiscusso valore, oltre che amanti della montagna in generale e del nostro territorio in particolare. La scelta per il coordinamento è ricaduta su Alberto Camanni, giovane e pluripremiato regista di origine valtellinese, che abbina a grandi doti professionali la profonda conoscenza del nostro territorio. Il lavoro comprenderà la predisposizione di una sceneggiatura, una fase di pre-produzione in cui verranno identificate le location più significative e gli strumenti di ripresa più idonei, una fase di lavorazione, che coinvolgerà, oltre al regista, un direttore della fotografia, un assistente alla regia e un fonico; nella post produzione vi sarà il montaggio, la registrazione delle musiche e della colonna sonora, la creazione di effetti speciali visivi e sonori. il progetto comprende anche una successiva fase di distribuzione. Il documentario, infatti, se adeguatamente supportato e strutturato, potrebbe ambire a partecipare a concorsi nazionali ed internazionali (es. Trento Festival, Sondrio Festival, ecc.), con un importante ritorno d’immagine per il territorio e per tutti i soggetti coinvolti. Data la qualità e la quantità della documentazione prodotta, sarà possibile l’estrazione di documenti più brevi da utilizzarsi in comunicazioni più immediate e ad ampia diffusione, come le piattaforme dei social network.

Il documentario diverrebbe quindi uno strumento di promozione e divulgazione formidabile del territorio, focalizzandosi su tre principali assets ancora inespressi:
- Il Sentiero Valtellina: cicloturismo, fondovalle percepito dalle aree di maggior pregio naturalistico, rapporto con il fiume e con l’elemento acqua, fruizione dei punti di interesse lungo il tracciato e della vista dei versanti; con i suoi 113 km esso è l’asse portante della mobilità lenta della Valle, ma necessita di essere attrezzato e divulgato per entrare nei circuiti internazionali.
- Riserva del Pian di Spagna e lago di Mezzola: canoa, rapporto con l’acqua, aree umide Ramsar di interesse naturalistico, scenari lacuali di grande impatto, snodo tra Alto Lario, Valtellina e Valchiavenna;
- Sentiero Roma: trekking d’alta quota e alpinismo, paesaggio delle energie di rilievo delle alpi retiche, tra il bagliore del granito e il rosso cupo del serpentino, vita nei rifugi, paesaggi del silenzio; Il fine è la promozione di un turismo lento e destagionalizzato, identitario e culturale, che possa generare economie minute, ma diffuse in modo capillare e quindi cruciali per favorire la permanenza dell’uomo nelle aree interne e per garantire la cura e la manutenzione del territorio e il suo sviluppo armonioso.

L’approccio strategico è di innescare sinergie nello sviluppo turistico che superino la contrapposizione tra eccellenze globali già riconosciute (lago di Como, sci, termalismo, Ferrovia Retica) e un tessuto connettivo intermedio con grandi potenzialità in termini di fruizione lenta, cultura ed enogastronomia. La sfida è dunque quella di favorire uno sviluppo complessivo, sinergico ed equilibrato, che coinvolga tutte le potenzialità de territorio. Il tracciato del Valtellina Iron Camp si pone come un filo che cuce e rende solidali e sinergici i territori di Alta Valtellina, Media e Bassa Valtellina, Lario e Valchiavenna, dimostrando che, promossi congiuntamente, potrebbero fornire un’offerta turistica complessivamente più forte, destagionalizzata e sostenibile, in linea con il modello di sviluppo che il nostro territorio si è dato e che si è voluto perseguire anche nei documenti di candidatura alle Olimpiadi Invernali.

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