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sviluppo di valle / Chiesa in Valmalenco

Valmalenco valle d'innovazione: 100 milioni di euro d'investimenti

Presentato l'ambizioso progetto ‘In Valmalenco’ per la prima valle 4.0 in Italia. Primolo "smart village" con una scuola post-universitaria, Caspoggio paese del wellness e Spriana centro ebike. A Lanzada una cabinovia per il Dosso dei Vetti. Tutti i progetti

La Valmalenco guarda al futuro grazie al primo Investimento Territoriale Integrato (I.T.l.) avviato in ambito alpino. Un progetto integrato, forte della collaborazione pubblico-privata tramite lo strumento del project financing, che mira a dare uno sviluppo sostenibile e smart della valle del Mallero per i prossimi 7 anni. A stipulare l'accordo quattro Comuni malenchi (Chiesa in Valmalenco - capofila, Caspoggio, Lanzada, Spriana), affiancati da Municipia SpA–Gruppo Engineering e CISA Srl, società aggiudicatarie del project financing, sotto l’egida di Regione Lombardia. Escluso nel percorso, per sua stessa scelta, il Comune di Torre di Santa Maria.

Il piano di sinergia e collaborazione comprensoriale è importante. Prevede, infatti, un investimento complessivo, per gli anni compresi tra il 2022 ed il 2028, di 100 milioni di euro. Sono 77 i milioni di euro che si prevede di reperire da fondi pubblici (40% PNRR, 30% Programmazione 2021-2027, 25% fondi regionali e 5% Interreg). Cinque i temi cardine attorno ai quali è stato impostato il progetto: mobilità sostenibile, "per costruire infrastrutture innovative, sostenibili e connesse"; transizione energetica, "per vivere in ambienti ecosostenibili"; rigenerazione, "per potenziare il tessuto culturale, sociale, sportivo e formativo"; sviluppo sostenibile, "per offrire nuove prospettive economiche valorizzando la tradizione e le caratteristiche locali"; identità territoriale, "per creare un'immagine innovativa ed attrattiva del nostro territorio"; digitalizzazione, "per incrementare processi e servizi in ottica smart".

Per la gestione degli interventi è stata creata la Società di Progetto (SdP) ‘In Valmalenco’, costituita da CISA Srl e Municipia SpA. La società sarà presto capitalizzata e verrà dotata delle caratteristiche fondative di una "B Corp" utili per gestire il progetto in tutto il suo arco temporale e per poi definirne il graduale passaggio al capitale pubblico, generando così una forma evoluta ed efficiente di “Agenzia Territoriale”.

I progetti

Nel concreto ognuno dei quattro Comuni coinvolti nel progetto I.T.I. ha costruito le proprie linee di sviluppo in base ad una precisa vocazione con l'intento di "generare una rinnovata identità comune e uno sviluppo territoriale omogeneo per l'intera valle". Chiesa in Valmalenco punta alla rigenerazione del borgo di Primolo in ottica eco-sostenibile e digitale, con l'obiettivo di renderlo uno "smart village car free". In quest'ottica verrà istituita, presso l'inutilizzata scuola elementare, una scuola di alta formazione post universitaria di stampo socio-economico con l'intento di attrarre costantemente centinaia di studenti da tutto l'arco alpino.

Anche l'abitato di Chiesa vedrà la realizzazione di numerosi interventi. Oltre alla creazione di uno showroom, pensato per mettere in contatto istituzioni e privati per quanto riguarda lo stesso I.T.I., spicca all'interno delle opere previste la riqualificazione della zona di Vassalini. Lì, nei pressi della funivia che conduce all'alpe Palù, si costruiranno un nuovo parcheggio e una nuova piscina, oltre che si creerà un nuovo polo ambulatoriale orientato alla medicina sportiva. Inoltre verrà eretto un nuovo polo scolastico.

Differentemente, Caspoggio sarà orientato al benessere psico-fisico, al cosiddetto wellness, con una particolare sensibilità per le persone in età avanzata. Partendo dall'orto botanico, realizzato nei mesi scorsi in località Sant'Antonio, e dal parco avventura già esistente, il Comune del sindaco Bruseghini intende creare, nell’edificio delle elementari dismesso una "cittadella del benessere per anziani". "La mancanza di neve e l'aumentare dei costi ci hanno fatto capire che era tempo di svoltare, anche se non è semplice", ha rimarcato il primo cittadino caspoggino.

Dal canto suo Lanzada, invece, punta a promuovere lo sport outdoor in maniera diffusa, su tutto il territorio comunale. Particolare attenzione l'Amministrazione comunale ha rivolto alla conca di Franscia, visto che, "su otto strutture ricettive esistenti, cinque sono in decadimento". Tanti gli interventi previsti per la parte alta del paese. In primis la creazione di un impianto di risalita per unire Franscia al Dosso dei Vetti, ai piedi delle piste del Palù in zona Campolungo. "Sappiamo benissimo che gli impianti sono un costo e sono delle 'utenze energetiche' notevoli ma l'unico modo per fa rivivere la zona è quella di realizzare, se la Regione ce lo permetterà (nelle prossime ore è prevista la firma al Pirellone, ndr), questo 'impiantino' di sei cabine da otto posti. Verrà utilizzato anche durante l'estate per portare le ebike all'Alta Ciclovia della Valmalenco", ha spiegato il primo cittadino Cristian Nana. Tra le opere previste a Franscia anche la realizzazione di una foresteria per le guide di media montagna presso l'ex caserma della guardia di finanza ed il completamento della ciclovia. In località Tornadri verrà realizzato, presso il capannone dell'ex Mineraria, un parcheggio interrato che permetta ai numerosi avventori (soprattutto d'estate quando si contano mille automobili al giorno di passaggio) di raggiungere Campo Moro e Campo Gera con delle navette elettriche. Dopo 23 anni è previsto anche il rifacimento della palestra di arrampicata.

Il piccolo borgo di Spriana si specializzerà nell'ebike. Grazie alla fitta rete di sentieri, costellata da borghi e contrade antiche, Spriana mira a divenire patria delle biciclette elettriche in montagna. Tra gli obiettivi, come rimarcato dal sindaco Ivo Del Maffeo, anche quello di creare un albergo diffuso.

I sindaci della Valmalenco

"Prima valle 4.0 in Italia”

Fermamente convinta della bontà del percorso intrapreso è il sindaco di Chiesa in Valmalenco, Renata Petrella. “Non appena ci è stato spiegato cosa fosse un I.T.I., abbiamo colto con entusiasmo la sfida, rendendoci immediatamente conto di quanto tale strumento costituisca un approccio allo sviluppo in grado di sbloccare il potenziale non pienamente sfruttato di un territorio. Abbiamo, quindi, designato una strategia di sviluppo territoriale integrata, partendo da una solida analisi delle problematiche e delle criticità esistenti ma anche dai punti di forza che connotano la nostra valle. Alla luce di ciò, abbiamo dato vita ad un pacchetto di iniziative, che può ancora essere implementato, che superano il confine del singolo comune e mirano a costruire un’area target intesa come area funzionale, capace di investimenti sostenibili nel tempo, generatori di reddito e risorse, attraverso finanziamenti di vario genere ma anche tramite la sottoscrizione di accordi che coinvolgano tutti gli attori, pubblici e privati. Riteniamo che la capacità di pianificare l’implementazione, di definire le risorse e i tempi di attuazione, anche tramite accordi di governance per gestire l’I.T.I, sia il grande vantaggio di questo strumento rispetto ai sistemi tradizionali e siamo sicuri che raggiungeremo l’obiettivo di divenire la prima valle 4.0 in Italia” ha affermato il sindaco.

"Grande lavoro di squadra"

Entusiasta del progetto anche il consigliere regionale Simona Pedrazzi, tra i promotori dell'iniziativa. “Sono nata e cresciuta a Primolo. Un nucleo suggestivo che negli anni passati ha ospitato e attratto turisti, tra cui moltissimi professionisti facoltosi, che qui hanno costruito ville e dimore. Nel tempo, piano piano, Primolo ha intrapreso un cammino discendente, a cui poi il calo demografico ha dato un ulteriore colpo di grazia. Dalla mia esperienza personale e dalla passione che mi lega al territorio, è nata l’idea di far tornare Primolo agli antichi splendori, per attrarre nuovamente turisti e visitatori, per invogliare ancora le persone e gli abitanti stessi a credere in un 'territorio che vale'. Per fare questo, ovviamente, occorre un grande lavoro di squadra e un’unica e solida regia di portata sovracomunale. Una sinergia che deve necessariamente coinvolgere pubblico e privato per fare in modo di fornire a Primolo e agli altri comuni  della Valmalenco i servizi che sono fondamentali per il benessere e la salute delle persone, la digitalizzazione dell’intera area, lo sviluppo della cultura e dell’istruzione. Che sappia creare attività e opportunità di lavoro e creare infrastrutture per una mobilità sostenibile. Tutto deve essere pensato in un’ottica di sostenibilità ambientale, intervenendo anche e soprattutto sulla rigenerazione urbana e territoriale".

"Partendo da qui sarà infatti più semplice creare un modello replicabile e trainante anche verso i territori vicini che permetterà di snellire le procedure di realizzazione. Infine, per quanto riguarda le risorse necessarie, circa il 70% arriveranno da finanze pubbliche: Fondi di Regione Lombardia, Fondi Europei e dal PNRR e il 30% da proventi dei privati. Come consigliere regionale - conclude Pedrazzi- porterò a breve il progetto all’attenzione dell’assessore dello Sviluppo Economico di Regione Lombardia, mentre la Commissione Speciale Autonomie e riordino Autonomie Locali del Pirellone l’ha già accolto con molto interesse, come pure ha fatto UNCEM. È stato, inoltre, siglato un accordo di collaborazione tra il consiglio Regionale e l’Università degli Studi di Pavia per uno studio di modelli di sviluppo innovativi per i comuni ed enti territoriali, partendo dal progetto “ In Valmalenco”. Infine, anche il Politecnico di Milano sta sviluppando un master dedicato proprio alla formazione di specialisti che si occuperanno della progettazione per lo sviluppo sostenibile della montagna”.

"Modello per il resto d'Italia"

"Per i Comuni, soprattutto quelli di piccole-medie dimensioni, è fondamentale fare rete, mettere a fattore comune le esigenze e progettare soluzioni integrate all’insegna dell’innovazione per lo sviluppo sostenibile, energetico e sociale del territorio, dando vita a una vera e propria smart land in grado di attrarre investimenti, creare lavoro e dare futuro alle nuove generazioni. Servono però gli strumenti giusti, le competenze e le soluzioni tecnologiche. Per questo il ricorso a strumenti come l’I.T.I., al project financing e il supporto dei privati diventano cruciali. ‘In Valmalenco’ diventa così un punto di riferimento e un modello da seguire in Italia e non solo per generare impatti positivi sul territorio con ricadute che durano nel tempo” ha sottolineato Frediano Checchinato, presidente CdA SdP ‘In Valmalenco’ (Municipia SpA).

“L'ITI è uno strumento straordinario per le Amministrazioni pubbliche che vogliono rilanciare i propri territori. Da subito abbiamo visto le potenzialità di questo territorio e anche le problematiche. Il progetto ‘In Valmalenco’ punta ad evolvere il concetto di montagna attraverso il potenziamento delle infrastrutture, strumenti e servizi digitali per un territorio; una mobilità sostenibile e integrata; la rigenerazione urbana e funzionale al ripopolamento dei territori; valorizzazione delle risorse tradizionali locali, imprenditoriali, culturali e ambientali. L'obiettivo è quindi rendere la Valmalenco la prima valle 4.0 in Italia”, ha concluso Fabio Viganò, consigliere CdA SdP ‘In Valmalenco’ (CISA Srl).

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