rotate-mobile
Vicenda intricata / Tirano

Tirano, il sequestro del Foro Boario mette a rischio interventi per 5 milioni di euro

Bloccati i lavori per la nuova palestra dell'istituto Pinchetti e la realizzazione di un tratto di strada finanziato dai bandi di Rigenerazione urbana

Una vicenda che si trascina ormai da tempo, è di difficile comprensione e che sta paralizzando un'opera e un servizio molto importanti per Tirano: tutto questo senza dimenticare che sono a rischio investimenti e interventi per complessivi cinque milioni di euro. Stiamo parlando del sequestro dell'area del Foro Boario a Tirano.

Il provvedimento

Il provvedimento è stato notificato al sindaco Franco Spada (anche se bisogna subito precisare che il provvedimento stesso è a carico di ignoti) lo scorso 11 febbraio relativamente all'"area cantiere nel Foro Boario e all'area limitorfa di stoccaggio in cui sono presenti rifiuti di vario genere, comprese lastre di eternit già accertate da Ats. Necessita di un accertamento tramite analisi e campionamenti dell'area per la presenza di rifiuti interrati".

I dubbi

Rispondendo a un'interrogazione presentata dalla minoranza nel corso del consiglio comunale del 31 maggio, però, il sindaco di Tirano Franco Spada ha avanzato più di una perplessità ricostruendo la vicenda e attenendosi, come ha voluto precisare lui stesso, a fatti "senza esprimere opinioni personali". Proprio Spada ha infatti sottolineato come il sequestro sia stato disposto "senza che gli inquirenti avessero effettuato l'acquisizione e la verifica degli atti e della documentazione presenti negli uffici della Provincia e del Comune di Tirano".

L'area del Foro Boario è, infatti, in parte nella disponibilità della Provincia e, su questa "porzione" si stava realizzando il cantiere (con finanziamento del Miur) per la nuova palestra dell'istituto Pinchetti, mentre la porzione a ovest è di proprietà del Comune di Tirano ed è sede comunale del deposito comunale dei rifiuti. Vale la pena di ricordare, inoltre, che da metà anni '70 la sede del Foro Boario aveva ospitato capannoni in cemento con copertura in amianto fino all'inizio degli interventi di bonifica.

Proprio in tal senso, come ha riferito Spada, l'amministrazione aveva già dato prova di voler risolvere la questione legata alla presenza di amianto e all'accumulo dei rifiuti con l'ordinanza sindacale emanata dal sindaco stesso il 13 dicembre 2018 e volta "alla rimozione e allo smaltimento delle coperture dei fabbricati presenti all'interno dell'area denominata Foro Boario". Un atto forte, come lo ha definito lo stesso primo cittadino tiranese e che ha portato alla rimozione complessiva di 5 mila metri quadrati di amianto presenti sui tetti dei capannoni in cemento, poi demoliti. Rimangono, dunque, nell'area lastre di amianto della dimensione di circa due metri cubi che si trtovano a terra su un bancale e sono parzialmente coperti di cellophane.

Già entro settembre 2021, però, il Comune di Tirano aveva già predisposto i necessari stanziamenti economici e aveva compiuto l'affidamento a una ditta specializzata per la rimozione dell'amianto ancora presente e il suo conferimento in un'apposita discarica. Affinché tutto questo diventasse realtò, però, mancava il parere di Ats della Montagna che non è mai arrivato. Anzi, il 30 dicembre 2021 proprio l'ente appena citato ha informato il Comune di Tirano di dover sospendere proprio questo parere per le indagini in corso da parte dei Carabinieri forestali di Sondrio. Indagini di cui l'amministrazione comunale non era a conoscenza e, per questo, ha inviato il 9 febbraio 2022 una lettera di chiarimenti ai carabinieri e ad Ats stessa (che, tra l'altro aveva inviato i documenti agli uomini dell'Arma).

Per quanto riguarda altri bancali da smaltire, oggetto di una delibera del 30 gennaio 2020, sempre Franco Spada ha chiarito come questa si riferisse a delle lastre in fibrocemento presente nell'area esterna al capannone sede del magazzino comunale e che derivavano dal rifacimento, risalente a 20 anni prima, del tetto dell'ex incubatore. Ebbene, una volta effettuata la campionatura da parte di una ditta specializzata è emerso come queste lastre erano di fibrocemento senza la presenza di amianto e dunque sono sate smaltite e conferite come tali. "Niente a che fare, dunque - ha spiegato sempre Spada - con gli appalti di smaltimento di amianto degli edifici e nemmeno con il successivo affidamento per lo smaltimento del residuo di amianto rilevato successivamente e presente da anni nell’area esterna ai capannoni".

Le tappe successive

Dopo il sequestro dell'area, il Comune di Tirano ha incaricato l'avvocato Giorgio Tarabini che l'11 marzo scorso ha presentato un'istanza al Tribunale del Riesame con una corposa memoria difensiva. Questo ha permesso, almeno, all'amministrazione, di verificare gli atti dell'indagine, ma l'istanza è stata respinta e il provvedimento di sequestro confermato. Il 17 marzo, allora, lo stesso avvocato Tarabini ha presentato all Procura della Repubblica di Sondrio istanza di accesso all'area per una verifica e il giorno dopo il sindaco Spada, tra l'altro nominato custode giudiziario dell'area sequestrata, ha ottenuto il giorno successivo l'autorizzazione per accedere all'area anche se poi il sopralluogo, con i carabinieri forestali e l'Arpa è avvenuto solo il 6 maggio.

Infine, il 13 maggio sono state formulate, da parte del Comune, alcue ipotesi di intervento ad Arpa, tra cui il completamento della recinzione del centro raccolta rifiuti, la verifica dell’efficacia del collettamento delle acque delle aree asfaltate della piattaforma per lo stoccaggio dei rifiuti, l'estrazione dai cassoni dei materiali depositati impropriamente dagli utenti, la raccolta dei rifiuti al suolo dell’area asfaltata, lo svuotamento dei container e lo smaltimento delle lastre di amianto. Per quanto riguarda l’area ceduta in diritto di superficie alla Provincia, invece, si attende che il consulente comunale, il geologo Danilo Grossi, elabori un piano di valutazione ambientale.

Lo spiraglio

"Ci sono cinque milioni di investimenti programmati nell’area del Foro Boario che attendono e a rischio sono i contributi di Rigenerazione urbana al Comune e quelli del Miur alla Provincia per la realizzazione della palestra. - ha sottolineato il sindaco Spada - Il tutto senza che io sia ancora riuscito a capire esattamente quale sia l’oggetto del sequestro. E' difficile capire quale possa essere la velocità del dissequestro dell'area visto che il giudice deve attenersi alle ipotesi di reato e poi verificarle in sede di indagini o nella fase dibattimentale, secondo i tempi della giustizia italiana".

Tuttavia, proprio al riguardo sembra essersi aperto uno spiraglio, visto che, dopo con l'appuntamento con il Procuratore avvenuto mercoledì e annunciato da Spada nel corso del consiglio comunale della sera precedente, lunedì 6 giugno dovrebbe avvenire un'ispezione nell'area del Foro Boario da parte del Pubblico Ministero.

La posizione di Spada

Infine, sempre nel corso del consiglio comunale, il primo cittadino di Tirano ha chiarito anche la sua posizione e di non aver ricevuto un avviso di garanzia: "Il 14 aprile mi è stato notificato dai carabinieri forestali di Sondrio il verbale di identificazione di elezione di domicilio che è cosa diversa da informativa di garanzia o avviso di garanzia che è emesso dalla Procura. Il verbale è stato notificato anche al responsabile dell'area Paolo Clementi e in esso si parla di gestione senza autorizzazione di una piazzola per la raccolta dei rifiuti senza i previsti formulari e scarichi con assenza di rifiuti. Non viene, però, menzionato il luogo e il periodo di tempo in cui ciò è avvenuto dunque è difficile capire cosa possa essermi addebitato". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tirano, il sequestro del Foro Boario mette a rischio interventi per 5 milioni di euro

SondrioToday è in caricamento