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Sottopasso alla Sassella, Anas dice no: ecco perchè

Confermata la volontà di costruire un cavalcavia nei pressi del Santuario. Gli appunti di Anas alla proposta dei gruppi di minoranza

Alla Sassella, alle porte di Sondrio, verrà realizzato un cavalcavia per superare le attuali problematiche create dalla rotonda oggi presente. A confermarlo è Anas, dopo aver analizzato la controproposta avanzata nelle scorse settimane dai gruppi di minoranza del Consiglio comunale sondriese. Niente sottopasso, quindi, nei pressi del santuario mariano.

Quattro le motivazioni che hanno spinto la società stradale a respingere la proposta di Sondrio Democratica, Partito Democratico, Giugni Sindaco, Sondrio 2020, Sinistra x Sondrio e Sondrio Civica. A spiegarlo con una nota, inviata al Comune di Sondrio nella giornata di lunedì 30 maggio, è il responsabile del progetto, l'ingegnere Marcello Buonamico.

Questione stradale

Da un punto di vista stradale, "la soluzione alternativa così come presentata non rispetta i vincoli normativi e comporta un deficit di sicurezza rispetto alla soluzione progettuale presentata. L'ingombro delle opere non si limiterebbe a quelle rappresentate nella proposta, ma, per poter essere realizzate secondo normativa, in particolare per quanto riguarda le pendenze longitudinali, le rampe andrebbero ad interessare un tratto di territorio molto più esteso di quello rappresentato, circa 450 m, invece dei 120 m circa schematizzati dalla soluzione in sottopasso" si legge nella nota Anas.

Vicinanza all'Adda

"Dal punto di vista idrogeologico ed idraulico, la soluzione in sottopasso comporta l'interessamento di livelli del sottosuolo con presenza della falda in comunicazione diretta con il fiume Adda. Tale soluzione implicherebbe:

  • disturbo alla circolazione sotterranea delle acque con ripercussioni non facilmente prevedibili sull'assetto idrogeologico, andando ad interrompere la comunicazione tra alveo e falda idrica;
  • possibilità dell'instaurarsi di un gradiente idraulico sotterraneo in occasione delle piene dell'Adda, Ciò può comportare da una parte la generazione di ulteriori sollecitazioni sulla struttura interrata e dall'altra un incremento del rischio idraulico connesso ai livelli idrici fluviali;
  • necessità di prevedere sistemi di smaltimento delle acque meteoriche mediante impianti di sollevamento con tutti gli svantaggi connessi in termini di gestione, oneri di manutenzione a rischi connessi al mancato funzionamento del sistema".

Questione strutturale

Da un punto di vista strutturale, la soluzione alternativa proposta "dovrebbe rispondere alle problematiche legate alla importante presenza della falda. La struttura in sottopassaggio dovrebbe essere pensata come elemento "a tenuta stagna" e con caratteristiche di compensazione a fenomeni di "galleggiamento", questo imporrebbe la realizzazione di opere importanti dal punto di vista strutturale ed economico con particolari problematiche anche e soprattutto in fase realizzativa prevedendo opere impermeabili in fase provvisoria (Interventi di impermeabilizzazione preventiva e di zavorra del manufatto oltre "tappi di fondo")

"Tutta la tratta in abbassamento rispetto al piano campagna dovrebbe essere eseguita con opere che garantiscono la possibilità di scavi in presenza di falda sia per la sicurezza delle maestranze che per la possibilità tecnica della sua realizzazione".

La visuale sul Santuario 

Per gli esperti di Anas, da un punto di vista paesaggistico, la soluzione della cavalcavia, come previsto nel progetto iniziale, "è stata ottimizzata dall'abbassamento della livelletta della SS.38", permettendo così all'opera "di non perturbare la visuale del Santuario della Sassella".

Proposta rigettata

Quello di Anas in conclusione è un no. "La proposta alternativa in sottopasso presentata comporta dei rischi connessi primariamente all'interferenza con il delicato assetto idrogeologico dell'area, che non la rendono compatibile con gli obiettivi progettuali per l'impatto ambientale indotto e la gestione dell'infrastruttura, in termini di costi e rischi connessi".

Ora la palla passa nuovamente ai progettisti. Nei prossimi giorni "verrà ulteriormente sviluppato il progetto definitivo, secondo le previsioni del progetto di fattibilità tecnico economica (PFTE) redatto da CAL". "Nello sviluppo del progetto, verranno tenute in debita considerazione le raccomandazioni avanzate da codesto comune ai fini della mitigazione ambientale dell'opera e dell'inserimento della stessa in un contesto particolarmente delicato".

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