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Sindacati preoccupati per i dati sulla sicurezza sul lavoro in Valtellina

Michele Fedele, referente CISL Sondrio Sett. Sicurezza sul Lavoro: «Seppur il dato rispetto al 2018 è in diminuzione rimane sempre un dato preoccupante, in quanto risulta piuttosto alto se rapportato al numero dei lavoratori occupati nella nostra provincia»

Venerdì 5 aprile 2019 si è tenuta a Milano una riunione dei "Coordinamenti Salute e Sicurezza sul lavoro" di CGIL, CISL e UIL Lombardia per fare il punto sulla questione, drammatica e, purtroppo, attuale, riguardante gli infortuni sul lavoro che continuano ad “infestare” in maniera rilevante e devastante la nostra Regione.

Nel corso della riunione è stato sottolineato come il dato della Lombardia sugli infortuni avvenuti in costanza di lavoro sia estremamente preoccupante, essendo il trend infortunistico lombardo, evidenziato dal raffronto dei primi due mesi del 2019 con lo stesso periodo del 2018, in  evidente crescita. 

Infatti, il raffronto dei primi due mesi del 2019 con gli stessi mesi del 2018 ha fatto registrare 794 infortuni in più, ossia un incremento non indifferente del 4,4%, con 19.011 infortuni a fronte dei 18.217 registrati nei mesi di gennaio e febbraio 2018. 

I dati presentati  evidenziano l'aumento dell'andamento infortunistico in regione Lombardia, vedono, però, in controtendenza il dato della provincia di Sondrio che presenta un decremento degli infortuni del 2,6%, essendo stati registrati, nei mesi di gennaio e febbraio 2019, 382 infortuni, ossia 10 in meno rispetto allo stesso periodo del 2018 che ne aveva fatti registrare 392, e rilevano la provincia di Sondrio, assieme a quella di Lodi, quali uniche due provincie lombarde nelle quali si registra una diminuzione degli infortuni.

Il commento

«Dobbiamo, comunque, rilevare che il dato infortunistico della provincia di Sondrio, pur costituendo un'eccezione in ambito regionale per la diminuzione degli infortuni, rimane sempre un dato preoccupante, in quanto risulta piuttosto alto se rapportato al numero dei lavoratori occupati nella nostra provincia e, soprattutto, se confrontato con i numeri degli infortuni delle altre province lombarde tenendo conto del numero degli occupati in dette provincie» ha commentato Michele Fedele, referente CISL Sondrio Sett. Sicurezza sul Lavoro e Presidente Comitato Consultivo INAIL Sondrio.

«Un esempio su tutti, che sottolinea la criticità del dato infortunistico della nostra provincia, può essere quello che scaturisce dal raffronto con la vicina provincia di Lecco. Infatti, considerando che la provincia di Lecco presenta un numero di circa 150.000 lavoratori occupati e un numero di infortuni registrato nel primo bimestre di quest'anno di 587, si rileva 1 infortunio ogni 250 lavoratori circa (150.000 : 587), mentre lo stesso raffronto per la provincia di Sondrio, considerata la forza lavoro di circa 76.000 unità e un numero di infortuni nel primo bimestre del corrente anno di 382, vede una risultanza di 1 infortunio ogni 200 lavoratori occupati, ossia un maggior numero di infortuni, rispetto alla provincia di Lecco, in proporzione alla forza lavoro impiegata. Peraltro, il dato della provincia di Sondrio rimane alto anche a seguito del confronto con quello di altre provincie, quali, ad esempio, quella di Como, con 1 infortunio ogni 280 lavoratori o quella di Pavia, con 1 infortunio ogni 260 lavoratori» ha continuato Fedele.

Necessità di un impegno comunitario

«Pertanto, anche alla luce di questi dati, è necessario che nella nostra provincia non venga abbassata la guardia in tema di infortuni sul lavoro, ed è fondamentale che le istituzioni si adoperino, assieme all'associazionismo del mondo produttivo e del lavoro, affinché si attivino non solo azioni repressive, ma anche azioni informative ed educative, per far si che ci sia sempre maggiore attenzione sulle tematiche della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro» ha concluso Fedele.

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