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Sanità, il fronte pro Morelli si rompe ancora. Trabucchi: "Traditi dai sindaci"

Le pesanti parole del presidente del movimento “Rinascita Morelli Autonomo” dopo l'ultima lettera "non in linea" dei sindaci a Regione Lombardia: "Ipotesi farlocca". Alcune morti sospette a causa dello smantellamento dell'ospedale: le accuse

Meno di un mese. È il breve tempo di vita della ritrovata alleanza tra il movimento “Rinascita Morelli Autonomo” ed i sindaci dell'Alta Valle in difesa dell'ospedale "Eugenio Morelli" di Sondalo. Era il 28 maggio scorso quando i primi cittadini del Bormiese, dopo qualche giorno di attesa, accettavano di sottoscrivere il documento puntuale contenente le richieste urgenti da avanzare quanto prima a Regione Lombardia: in primis la costituzione di nuova “ASST Alta Valtellina”.

Oggi, 25 giorni dopo, caratterizzati dall'invio di una lettera ai vertici di Regione Lombardia da parte dei sindaci e da una partecipata manifestazione pubblica, ecco giungere (nuovamente) lo strappo. Ad annunciarlo con una lettera pubblica il presidente del movimento, Ezio Trabucchi. "Dopo la forte mobilitazione popolare, le nove partecipate assemblee pubbliche, la straordinaria raccolta firme (21.853 adesioni), la manifestazione pubblica a Bormio, ci aspettavamo, unitamente alla cittadinanza, la 'presa di consegna' da parte delle Istituzioni locali di questo ampio ed importante patrimonio di condivisione e sostegno".

Passaggio di consegne mai avvenuto, nonostante la ripetuta (prima e dopo le elezioni) "condivisione del percorso e dell’obiettivo indicati dal movimento stesso". "Insomma dalla mobilitazione popolare occorreva passare alla mobilitazione istituzionale, altrettanto forte, determinata e tempestiva, lungo la linea tracciata e condivisa, cioè la richiesta alla Regione, unica ed esclusiva, di costituzione dell'Azienda Ospedaliera, autonoma e pubblica, del “Morelli” – ASST Alta Valtellina (con le stesse prerogative e funzioni delle 27 già esistenti ed operanti in Lombardia)" ha aggiunto l'avvocato di Valdidentro. 

"Lettera non in linea"

A segnare la frattura definitiva tra il movimento e gli amministratori locali è stato un’altra lettera, indirizzata questa volta agli assessori regionali alla Salute ed alla Montagna. "In quella missiva, datata 20 giugno, i sindaci dell’Alta Valle, assolutamente non in linea con il documento del movimento, hanno riproposto la costituzione della fondazione pubblico-privata quale ipotesi 'messa alla pari' della costituzione dell’Azienda Ospedaliera autonoma. Non solo, in attesa dell’una o dell’altra soluzione, hanno chiesto l’istituzione di un “presidio autonomo di Sondalo” sia per la parte sanitaria che socio-sanitaria" ha proseguito Trabucchi.

Un'azione non concordata reputata troppo grave dal movimento per essere ignorata. "Appena conosciuto il contenuto della lettera abbiamo espresso il nostro sconcerto per una posizione, assunta dalle nostre Istituzioni locali, non coerente, contraddittoria, in spregio alla mobilitazione popolare, alla 'raccolte firme' ed al predetto documento del movimento. Mentre, infatti, la proposta dell’Azienda ospedaliera autonoma è assolutamente fattibile (l’ultima Azienda ospedaliera, quella della “Brianza”, è stata costituita con delibera n. 3952 della Giunta regionale il 30.11.2020), la Fondazione pubblico-privata è 'quasi impossibile'".

"Ipotesi farlocca"

Trabucchi non usa mezzi termini per definire la "terza ipotesi, veramente fantasiosa". "Un Presidio autonomo all’interno della ASST esistente, gestito da un collaboratore dell’attuale Direttore generale della stessa ASST. Un’autentica farloccata! Potremmo usare espressioni più diplomatiche, parlando di ipotesi debole, confusa e pasticciata, ma non renderemmo l’idea. In questo modo, i sindaci hanno vanificato la mobilitazione popolare, diluendo in ipotesi non praticabili o del tutto inutili l’obiettivo prioritario proposto dal movimento e sostenuto non solo dalla stragrande maggioranza dei cittadini ma anche dalle categorie economiche più rappresentative del territorio nonché dalle due organizzazioni sindacali FIALS e FSI/CSA".

La condivisione del documento da parte dei sindaci non sarebbe stata "sincera" per il rappresentante del movimento. "L'obiettivo prioritario condiviso lo è stato, evidentemente, solo per il tempo di una campagna elettorale. Sapevamo che il periodo era “sospetto”. Del resto, tre di loro (Sondalo, Bormio e Valdidentro), dopo aver aderito al documento del movimento, non hanno partecipato alla manifestazione pubblica del “Pentagono” e nessun loro delegato era presente. Prima un’assenza vergognosa di metà dei sindaci dell’Alta Valle ora l’inqualificabile tradimento di tutti. Tradimento soprattutto nei confronti di migliaia di cittadini, non tanto nei nostri confronti, che, in questi mesi, siamo stati mal tollerati dalle Istituzioni. Ora i sindaci dell’Alta Valle (quelli del Tiranese, ad eccezioni di due, sono da tempo 'scomparsi dalla scena') sono andati 'fuori tema' e su 'un binario morto', incapaci di 'mettere a frutto' le 21.853 adesioni ad un obiettivo chiaro ed individuato come prioritario da tutti" ha attaccato il presidente.

Questione di tempo

"Smantellato il 'Morelli' - siamo arrivati allo stadio finale come da disegno del Piano del Politecnico voluto da Regione Lombardia (ottobre 2019) - toccherà presto anche all’ospedale di Sondrio subire lo stesso trattamento, a fronte della concezione Milano-centrica della sanità lombarda, la quale vuole che l’assistenza ospedaliera venga assicurata solo dagli ospedali dei grossi centri urbani e nella illusione di aver risolto l’emergenza-urgenza nelle aree periferiche e di montagna con l’elisoccorso h24, un’altra autentica farloccata" ha evidenziato Trabucchi.

Una situazione drammatica con conseguenze nefaste. "Ci sono stati dei morti in questo periodo di 'smantellamento' del “Morelli” e di distruzione della sanità di montagna. Morti che vengono considerati in un’inevitabile e fisiologica 'statistica'. In realtà, come qualche operatore sanitario riferisce privatamente non potendolo fare pubblicamente (essendo un dipendente aziendale), i morti aumenteranno in questo sfascio e scempio della sanità. I 'tassi di fuga' hanno raggiunto livelli senza precedenti, le liste di attesa (anche per una semplice visita) oramai si sono “allungate” sino alla primavera-estate 2023".

Dalla politica un "silenzio assordante"

Un quadro desolante, "nel silenzio assordante di altri rappresentanti istituzionali, a cominciare dall’assessore regionale Sertori il quale, dopo aver sostenuto il Piano del Politecnico, da tempo 'nulla dice e nulla fa', cercando di sottrarsi alle proprie responsabilità oppure 'facendo la vittima' di attacchi da parte di 'gente insensibile' che non apprezza il suo lavoro, esclusivo ed indefesso, per la valle intera". "Il sindaco di Grosio e presidente della Comunità Montana di Tirano invece ha parlato recentemente, attaccando, con dichiarazioni farneticanti, il movimento e soprattutto dimostrando poco rispetto nei confronti delle migliaia di cittadini (tra i quali la maggioranza degli elettori del suo Comune) che hanno aderito alla “raccolta firme”, 

In due anni non si è sentito neppure il presidente della Provincia, il quale "non ha mai risposto alle note del movimento (manca l’educazione prima ancora della correttezza istituzionale)". "La conferenza dei sindaci non è stata convocata, la ATS Montagna non sta minimamente svolgendo il suo compito istituzionale di programmazione e nessuno dice nulla. Qualche giorno fa è stato adottato il POAS (Piano Organizzativo Aziendale Strategico) della nostra ASST Valtellina ed Alto Lario, solo noi e le solite due organizzazioni sindacali sopracitate si sono prontamente attivati, studiando il Piano e denunciando pubblicamente i contenuti contro il 'Morelli' e contro la sanità di montagna. Nessuna voce istituzionale si è levata, il POAS (come detto) nel frattempo è stato deliberato mentre i sindaci dell’Alta Valle (oramai 'a stalla chiusa con i buoi scappati') hanno in programma un incontro con il direttore della ASST" ha continuato Trabucchi.

Obiettivi raggiunti 

Dopo tanti sforzi per il movimento si apre una nuova fase. "Il movimento ha concluso questa fase di mobilitazione popolare, come da suo ruolo e scopo, raggiungendo risultati oltre le più rosee aspettative, grazie alla fondamentale e numerosa partecipazione della popolazione. I cittadini, al quale va il nostro ringraziamento, hanno fatto la loro parte. Più di così non possono e non possiamo fare. Le Istituzioni locali hanno invece dimostrato prima debolezza ed inconsistenza (non c’è un fatto concreto che possono presentare negli ultimi mesi), ora anche il tradimento di un mandato preciso. Da parte loro, i nostri rappresentanti in Regione hanno 'compartecipato alla creazione del danno' per poi 'trincerarsi' nel silenzio, non chiedendo neppure alla loro compagine di maggioranza di rispettare gli impegni formalmente assunti in Consiglio regionale"

"La politica, in generale, è ai minimi della propria credibilità; da qualche giorno, pure nei nostri piccoli Comuni (per numero di abitanti), abbiamo constatato che la maggioranza (o quasi) degli elettori non va a votare. Dopo l’ospedale e la nostra sanità i rischi toccano oggi la nostra democrazia anche per l’inadeguatezza e la superficialità delle Istituzioni, che sono rimaste “arroccate” nella loro presunzione e solitudine e che rappresentano il “grande malato” di questi anni; un malato che il “Morelli” non può curare perché non è suo compito ma soprattutto perché non esisterà più" ha concluso il presidente.

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