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Ospedale Morelli, Trabucchi e Pradella: «Strumentalizzato il nostro ruolo nel Comitato. I sindaci ascoltino i tecnici»

Lo sfogo del rappresentante del comitato scientifico e del fautore del pool giuridico: «È giunto il momento di chiarire alcuni aspetti che riguardano la nostra persona ed il nostro impegno nei riguardi dell’ospedale di Sondalo»

 

Da qualche settimana la posizione del “Comitato a difesa della sanità di montagna - Io sto con il Morelli” e dei sindaci dell'Alta Valle si sono leggermente allontanate. Da una parte, in maniera naturale, i primi cittadini del Bormiese hanno perseguito una strada istituzionale, fatta di incontri e confronti politici con Regionale Lombardia, mentre dall'altra parte, quella del comitato, si è continuato a mobilitare l'opinione pubblica operando in ambito tecnico e giuridico oltre che costituendo il movimento di “Lotta civile per la Sanità di Montagna". Un discostamento lento ma progressivo che ha portato ad un allargamento (e frazionamento) del fronte a tutela del presidio ospedaliero "Morelli" di Sondalo, giungendo, a tratti, a divenire uno confronto personale.

«È giunto il momento di chiarire alcuni aspetti che riguardano la nostra persona ed il nostro impegno nei riguardi dell’Ospedale “Morelli” di Sondalo» hanno annunciato, non a caso, i due volti simbolo delle battaglie condotte dal comitato pro-Morelli nelle ultime settimane: il medico Giuliano Pradella e l'avvocato Ezio Trabucchi.

Le parole di Giuliano Pradella

«Da oltre un anno mi impegno per la salvaguardia di una struttura ospedaliera alla quale sono molto legato. Appena ho preso visione del documento elaborato dal Politecnico, ho impegnato molto tempo nel tentativo di convincere l’assessore regionale Sertori ed il Direttore generale della ASST Valtellina ed Alto Lario, Saporito, della grave inadeguatezza tecnica del documento e dell’inopportunità di una scelta così destabilizzante per la sanità valtellinese.  Non ho avuto alcun risultato. Sono stato contattato poi dai responsabili del “Comitato pro Morelli”. Ho elaborato, con l’ausilio del Gruppo di lavoro apposito, due documenti, uno in netta contrapposizione al documento del Politecnico, l’altro con le linee guida per la ripresa del presidio ospedaliero di Sondalo nel periodo post covid-19, all’interno tuttavia di un Piano sanitario riguardante la sanità di montagna nel territorio di competenza della nostra ATS. Ho partecipato ai noti incontri a Milano presso la Regione, incontri che sono stati ampiamente riportati dalla stampa.  Sono rimasto poi a disposizione del Comitato stesso e dei Sindaci, in particolare dell’Alta Valle, con frequenti incontri. Negli ultimi mesi ho lavorato quotidianamente con l’avv. Ezio Trabucchi, il quale, all’interno del “Comitato pro Morelli” ha costituito il Pool giuridico, mettendo a disposizione una competenza tecnica assolutamente necessaria in una materia così articolata e complessa» ha spiegato Pradella.

I due piani di riorganizzazione 

«Nei giorni scorsi, siamo venuti a conoscenza di un accordo istituzionale tra gli assessori regionali Gallera e Sertori ed i Sindaci dell’Alta Valle. Dalle informazioni assunte nonché da quelle riportate dagli stessi protagonisti dell’accordo, non è ben chiara la situazione. Innanzitutto non si capisce il rimando a sei mesi, previsti per l’elaborazione di un Piano condiviso. Ci risulta che i Piani siano due, quello del Politecnico e quello del “Comitato pro Morelli”. Quello del Politecnico risulta “sospeso per sei mesi”. In verità, a noi pare che sia stato integralmente attuato. Anzi la nostra ASST, non soltanto ha provveduto a trasferite il Dipartimento di emergenza/urgenza di II° livello con le alte specialità da Sondalo a Sondrio, ma ha aggiunto l’urologia, la traumatologia e altro ancora» hanno aggiunto congiuntamente il medico e l'avvocato. 

La questione politica

«Forse è il momento di fare chiarezza: vana è la ricerca di soluzioni intermedie ipotizzate da benpensanti poco preparati. L’identità del “Morelli” si basa da decenni su pilastri come il predetto Dipartimento di emergenza urgenza con le alte specialità, che non ha alternative per l’assetto strutturale e per il servizio territoriale. La privazione di questo compromette tutto l’ulteriore complesso impianto dipartimentale. Riteniamo che attualmente la “questione Morelli” stia purtroppo “virando” da un livello politico/tecnico ad uno esclusivamente politico. Questa impostazione è molto subdola e pericolosa per i Sindaci dell’Alta Valle, i quali hanno attribuito una dilazione alla Regione Lombardia non giustificata e che non porterà alcun vantaggio. Viene anzi percepita come un passaggio (melius: scarico) delle responsabilità dalla Regione Lombardia ai Sindaci, i quali dovranno, d’ora in poi, rispondere alle inefficienze lamentate dai cittadini» hanno proseguito il rappresentante del comitato scientifico ed il fautore del pool giuridico.

Le accuse di protagonismo

«La mia situazione viene spesso strumentalizzata, sottolineando contrasti e ostilità personali fra me e l’assessore Sertori. Nulla di più errato. Ho collaborato per dieci anni con Sertori, elaborando anche un Piano per il rilancio del “Morelli” come Amministrazione provinciale. Ho sempre avuto stima nei suoi confronti. Mi spiace che sia incappato in un errore madornale e con risultati gravissimi ed irreversibili in campo sanitario. Questo errore viene considerato da me inaccettabile per la mia formazione, i miei precedenti in campo sanitario e per il danno che sta arrecando non soltanto agli utenti ma a tutta l’economia provinciale. Quindi nulla di personale ma un’opposizione certamente dura, ma franca e leale, della quale ho ripetutamente messo al corrente lo stesso Sertori. Non vi sono assolutamente altre motivazioni. La mia età e la mia situazione professionale escludono altri risvolti che qualche volta vengono strumentalmente paventati. La strumentalizzazione, che percepisco, può portare a ritenere inopportuna la mia presenza ai tavoli e, sul punto, io, e credo anche Trabucchi, non abbiamo alcun problema a lasciare» ha voluto precisare Pradella.  

«Anche la mia posizione ed, in particolare, il mio ruolo “tecnico” è strumentalizzato da qualcuno che ritiene che, in realtà, sottenda finalità di carattere politico. Non mi curo di queste illazioni e vedremo in futuro se hanno un fondamento» gli ha fatto eco l'avvocato dell'Alta Valle.

La posizione dei sindaci

«Per quanto riguarda i Sindaci, vadano pur avanti su un piano esclusivamente politico nei vari tavoli che si prospettano! Dovrebbero tuttavia ricordarsi che la soluzione del problema è strettamente tecnica perché si parla di dipartimenti, di unità operative, di risorse umane, di tecnologia etc. La complessità dei problemi, in considerazione anche delle ipotesi di autonomia, rende indispensabile anche il supporto dei Gruppi di lavoro legale, giuridico e gestionale. Non necessariamente i “tecnici” in campo sanitario e giuridico dobbiamo essere noi. Il nostro impegno ha portato alla costituzione di un Comitato scientifico di medici ed un Pool giuridico di professionisti di alto profilo (con esperienze in campo legale, sanitarie organizzative, di ricerca e di didattica), che possono essere coinvolti se si vorrà» hanno concluso i due rappresentanti del “Comitato a difesa della sanità di montagna - Io sto con il Morelli”.

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