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Azione corale

Rischio idrogeologico e fasce d'esondazione: la Provincia coordina i Comuni

Dopo le modifiche al Pai (Piano d'assetto idrogeologico) da parte di Regione e Autorità di bacino, l'ente di Palazzo Muzio promuove un fattivo confronto tra gli enti interessati affinché presentino osservazioni, basate su dati tecnici, per ulteriori aggiustamenti al Piano basati sulle reali situazioni attuali

Un'azione di coordinamento affinchè il Pai (Piano di assetto idrogeologico) e le fasce d'esondazione previste nei Comuni della provincia di Sondrio lungo il fiume Adda (circa 50 quelli interessati con l'aggiunta di Colico e Gera Lario) siano il più possibile corrispondenti alla situazione reale: è quella che sta compiendo la Provincia di Sondrio del presidente Davide Menegola facendo da tramite tra i Comuni stessi e Regione Lombardia e Autorità di bacino che hanno apportato alcune modifiche al già citato Pai.

Il Pai

L'ultima variante al Pai risaliva al 2001: nei mesi scorsi è stata operata una revisione al Piano che disciplina le aree di esondazione lungo il fiume Adda e la conseguente realizzabilità di opere e attività, condizionando così i Pgt (Piano di governo del territorio) delle varie realtà locali. Le modifiche al Pai sono state adottate a dicembre dello scorso anno: dopo tale adozione i Comuni hanno modo di presentare alcune osservazioni e valutazioni nel merito ed è qui che entra in gioco la Provincia di Sondrio con il suo ruolo di promotrice e coordinatrice.

L'ente di Palazzo Muzio, infatti, ha istituito un tavolo di lavoro tecnico per aiutare i Comuni a presentare osservazioni che siano quanto più basate su dati tecnici e sulla situazione reale in modo tale che le osservazioni stesse abbiano più possibilità di essere accolte. Alcuni Comuni, infatti, si sono visti applicare misure più "restrittive" circa le fasce d'esondazione, altre, invece, hanno visto attenuarsi i vincoli delle fasce d'esondazione stesse. "I Comuni più interessati - ha sottolineato Maurizio Papini, consigliere con delega ai lavori pubblici - sono Morbegno, Ardenno, Forcola, Lovero e Rogolo. Le nuove fasce d'esondazione vanno a condizionare i Pgt dei Comuni che, in alcuni casi, potrebbero risultare incompatibili con il Pai. Noi vogliamo aiutare i Comuni a presentare osservazioni puntuali e suffragate da dati tecnici: ad esempio, per quanto riguarda Morbegno, sono state realizzate alcune opere di difesa idraulica che non sono state recepite dalle modifiche del Pai e così non sono state svincolate delle aree che, invece, potrebbero esserlo. Con le osservazioni vogliamo che le fasce d'esondazione rispecchino il più possibile la situazione attuale e reale".

"I termini per presentare le osservazioni - ha fatto eco l'ingegnere Antonio Rodondi - sarebbero scaduti il 12 aprile. In più non avrva ricevuto tutta la documentazione necessaria. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto di avere altri documenti e una proroga fino al 12 maggio per la presentazione delle osservazioni. Il 18 aprile avremo un incontro con i tecnici della Regione che poi presenterà le sue contro deduzioni dopo l'estate".

L'ingegnere Antonio Rodondi illustra le fasce d'esondazione lungo il fiume Adda

La sicurezza

"Alcuni sindaci hanno illustrato criticità per quanto riguarda il Pai e le fasce d'esondazione lungo il fiume Adda - ha spiegato il presidente della Provincia Davide Menegola - e noi ci siamo messi a disposizione per fare da tramite con la Regione che, a sua volta, è stata molto disponibile all'interlocuzione con noi e con i Comuni. A tutti sta a cuore la sicurezza e vogliamo permettere al territorio di convivere con questa criticità visto che nessuno di noi vuole una nuova alluvione come quella del 1987. La Provincia coordina i Comuni affinchè il territorio proponga un'azione corale e ottenga risposte e un risultato che, partendo dalla sicurezza non diventino vessatori".

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