Regione Lombardia vuole cancellare l'ATS della Montagna?
Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa a firma della CGIL e della CISL.
- Leggendo attentamente la legge Regionale n. 7 del 20 novembre 2018 “Modifiche al titolo I, al
titolo III e all’allegato 1 della legge regionale n. 33/2009 (Testo unico delle leggi regionali in materia
di sanità) si scopre che la Regione Lombardia pone le basi per uno svuotamento delle competenze
dell’ATS della Montagna.
Infatti all’art. 1 comma 1 lettera f) si legge …”la Giunta può valutare l’attribuzione alle singole ASST
delle funzioni di cui all’art. 6 comma 3 – lettere a), b) d) e f).”
Ovvero possono essere …attribuite alle singole ASST:
• “negoziazione e acquisto delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie dalle strutture
accreditate….”
• “Governo del percorso di presa in carico della persona in tutta la rete dei servizi sanitari,
socio sanitari e sociali…”
• “governo e promozione dei programmi di educazione alla salute, prevenzione, assistenza,
cura e riabilitazione”
• “prevenzione e controllo della salute negli ambienti di vita e di lavoro….”
Se la Giunta Regionale decidesse di percorrere questa strada – prevista solo per ATS Montagna –
ci troveremmo di fatto in presenza di un’azienda svuotata e privata delle sue competenze e quindi
non ci resterebbe che una sorta di scatola vuota.
Tutto ciò appare alquanto incomprensibile poiché solo tre anni fa Regione Lombardia aveva
introdotto, con la Legge regionale 23/2015, un particolare “favor” per ATS Montagna – che CGIL e
CISL di Sondrio avevano valutato positivamente – ed oggi inversamente pone le basi per una sua
repentina cancellazione??
Si evidenzia inoltre che l’attribuzione alle singole ASST delle funzioni di cui alla lettera a)
“negoziazione e acquisto delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie dalle strutture accreditate ….”
comporterebbe un corto circuito di competenze in quanto le ASST – anch’esse strutture
accreditate – dovranno “concordare” i budget dei concorrenti…
CGIL e CISL di Sondrio si chiedono da dove nasce l’esigenza di procedere in tal senso, per la sola
ATS della Montagna. Quali sono le motivazioni che portano Regione Lombardia a contraddire uno
dei suoi capisaldi storici che prevedeva la separazione tra erogatori e pagatori?
CGIL e CISL di Sondrio si faranno parte attiva affinché, l’Assessore Regionale alla sanità e il
Presidente della Terza Commissione Sanità Regionale, incontrino le OO.SS. per dare le
opportune delucidazioni al territorio.