rotate-mobile
Attualità

Progetto Interreg "Sanità a confronto": concluso il Master per 18 infermieri di famiglia e di comunità

Una nuova figura per rispondere ai bisogni dei cittadini grazie al progetto promosso da Asst Valtellina e Alto Lario, Centro Sanitario Bregaglia e Comunità Montana Valchiavenna

Il Master Internazionale promosso nell'ambito del progetto Interreg "Sanità a confronto" ha formato ieri i primi 18 Infermieri di Famiglia e di Comunità: una figura nuova per il territorio che opera per la promozione della salute e del benessere dei cittadini, di cui conosce le problematiche e i fattori di rischio, in grado di gestire situazioni specifiche, quale può essere il caso contingente della pandemia. Il "Master Internazionale in Infermieristica di Famiglia e di Comunità", attivato dall'Università degli Studi di Milano-Bicocca, è stato finanziato nell'ambito del progetto Interreg "Sanità a confronto nella fascia di confine della provincia di Sondrio e del canton Grigioni", che vede quale capofila l'Asst Valtellina e Alto Lario per la parte italiana e il Centro Sanitario Bregaglia per la parte svizzera, e la Comunità Montana della Valchiavenna quale partner. 

«Siamo soddisfatti per la positiva conclusione del Master che ha formato diciotto infermieri di famiglia e di comunità - sottolinea il Direttore Sociosanitario dell'Asst Valtellina e Alto Lario Paolo Formigoni -: si tratta di figure che svolgeranno un ruolo fondamentale per la rete sanitaria territoriale. Siamo anche orgogliosi di essere stati anticipatori di iniziative che sempre più vengono promosse su scala regionale». 

«La collaborazione e il confronto delle prestazioni e dei servizi sanitari tra le istituzioni al di qua e al di là della frontiera sono importanti - afferma il direttore del Centro Sanitario Bregaglia Robert Bartczak -. Il master per infermieri di famiglia e di comunità rappresenta un esempio concreto di collaborazione e di reciproco confronto. Esso ha permesso a personale operante presso strutture sanitarie svizzere e italiane di acquisire importanti competenze e ha dato occasione alle istituzioni di presentare la propria organizzazione e di inquadrare i diversi sistemi sanitari, nel loro insieme».

Un percorso didattico disegnato sui bisogni sanitari di due territori di confine, la provincia di Sondrio e il Canton Grigioni, per formare professionisti in grado di identificare i bisogni di salute della collettività e gestire i processi della presa in cura delle persone nelle diverse fasi della vita, dall'infanzia all'età adulta fino alla vecchiaia, in particolare in presenza di fragilità e cronicità. Il percorso formativo post-laurea è stato offerto gratuitamente a 20 infermieri che lavorano nei territori di riferimento: più di un anno di attività didattica, 1500 ore di formazione, tra lezioni frontali e a distanza, studio individuale e strutturazione di un project work finale, per sviluppare competenze specialistiche nell'ambito dell'assistenza territoriale ed essere in grado di rispondere a bisogni inerenti la promozione della salute, la prevenzione delle malattie, la cronicità, la fragilità e le cure domiciliari.

 «Grazie a questa iniziativa il territorio potrà contare su infermieri specializzati in una fase tanto delicata - afferma il presidente della Comunità Montana della Valchiavenna Davide Trussoni -. Il lavoro promosso con la Val Bregaglia all'interno del progetto Interreg ha consentito ai nostri territori di ottenere un importante risultato a vantaggio di tutti i cittadini».

Iniziato il 7 novembre del 2019 con la presentazione ufficiale presso la Sala Assembleare della Comunità Montana della Valchiavenna, il master ha subito delle modifiche rispetto a quanto programmato a causa della pandemia, che non ha consentito parte delle lezioni in presenza, ma che ha comunque garantito il raggiungimento degli obiettivi formativi individuati. Dopo il regolare avvio alla fine di febbraio, con la prima ondata dell'emergenza sanitaria, il direttore del master, la professoressa Stefania Di Mauro, con il coordinatore, la dottoressa Carmela Ongaro, e il tutor, la dottoressa Antonietta Quetti, hanno ridefinito la programmazione: inizialmente le lezioni sono state erogate in modalità asincrona, cioè mettendo a disposizione degli studenti le registrazioni delle lezioni e del materiale didattico online, mentre dal mese di giugno le lezioni sono state effettuate in modalità sincrona, ovvero interattive. La programmazione iniziale prevedeva per gli studenti anche degli stage in presenza che sono stati sostituiti, secondo quanto previsto dalle linee guida universitarie, dalla stesura di un project work di pari rilevanza formativa che ha consentito agli studenti, tutti già impegnati in ambito lavorativo, di sperimentare nel contesto di appartenenza i contenuti appresi durante il percorso didattico.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Progetto Interreg "Sanità a confronto": concluso il Master per 18 infermieri di famiglia e di comunità

SondrioToday è in caricamento