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Arrivano le prime offerte di lavoro per i profughi afghani ospitati in provincia

Una casa di riposo del sondriese ha chiesto se, tra i profughi, ci sono medici o infermieri. Anche le associazioni si mobilitano per progetti di integrazione e sostegno

Dopo l'incontro con una rappresentanza di cittadini afghani che attualmente sono ospitati nell’ambito della rete dei Centri di Accoglienza Straordinari gestita dalla Prefettura e che hanno collaborato con le Forze Armate italiane durante la missione internazionale in Afghanistan, nei giorni scorsi il Prefetto di Sondrio Salvatore Rosario Pasquariello ha tenuto una riunione in videoconferenza che ha coinvolto tutti gli attori istituzionali potenzialmente coinvolti nella questione.

Offerte di lavoro

Dopo che nell'incontro stesso i rappresentanti dei profughi avevano espresso la loro voglia di integrarsi nel tessuto sociale valtellinese, in particolare imparando la lingua italiana e trovando un lavoro per rendersi autonomi, sono arrivate, proprio per i profughi, le prime offerte di lavoro.

Diverse realtà locali infatti hanno offerto un posto di lavoro ai precitati profughi afghani: nello specifico, essendo molto richieste le figure sanitarie, una casa di riposo del sondriese ha chiesto se tra i predetti afghani vi fossero soggetti quali medici e/o infermieri; mentre il Club Rotary ha attivato un percorso di integrazione denominato “Aquiloni nel Vento” che mira a favorire gli evacuati nel trovare un impiego.

Non sono mancate anche spontanee manifestazioni di solidarietà ed altruismo, ad esempio, il Centro Aiuto alla Vita di Sondrio ha offerto supporto e generi di prima necessità alle donne ed ai bambini afghani, qualora se ne manifestasse l’esigenza. Analoghe disponibilità sono giunte anche dal Comune di Delebio e dall’associazione Soroptimist, veicolate dal Comune di Chiavenna.

Nuovi flussi

Nella riunione si è parlato anche della possibilità che nuovi flussi migratori raggiungano l’Italia e l’Europa e in tal senso il Prefetto Rosario Pasquariello ha evidenziato come i ponti aerei per evacuare i collaboratori afghani delle Forze armate italiane al momento sono terminati e che, in totale, sono giunti in Italia poco meno di 5.000 persone. Inoltre, ha riferito che al momento non si rilevano criticità in provincia, posto che gli enti gestori sono riusciti prontamente a reperire idonee soluzioni abitative.

Sull'eventualità di nuovi flussi il Prefetto ha specificato che ad oggi non è possibile fare alcuna previsione precisa in merito, anche se è molto probabile che flussi migratori partiranno dall’Afghanistan nei prossimi mesi. A tal fine, la Prefettura ha già intrapreso le opportune ricognizioni per verificare se sul territorio provinciale esistano strutture idonee con cui rispondere ad eventuali impellenti necessità.

Dopo prime sommarie verifiche, allo stato non è emersa alcuna valida soluzione per eventuali future emergenze e, in considerazione di ciò, il Prefetto ha chiesto ai Sindaci presenti di espletare verifiche più approfondite e diramerà un nuovo invito a tutti i Sindaci sull’argomento, in un’ottica di leale collaborazione istituzionale.

Infine, va segnalato che

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