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Privatizzazione dell'asilo comunale di Sondrio, i sindacati: «Il Comune ha mentito senza confrontarsi con noi»

Michela Turcatti (Fp Cgil) e Francesco Caiazza (Cisl Fp): «Nonostante le osservazioni presentate nel corso degli scorsi mesi da parte delle organizzazioni sindacali, l’Amministrazione ha proseguito imperterrita, eludendo qualsiasi forma di confronto»

Il Comune di Sondrio ha definitivamente deciso di affidare a privati la gestione del suo asilo nido "La coccinella". Dopo mesi di proclami e polemiche la decisione, secondo i rappresentanti sindacali di Cgil e Cisl, sarebbe stata presa dalla Giunta Scaramellini.

«Dopo una fase di apparente confronto sindacale, l’Amministrazione comunale, attraverso la delegazione di parte pubblica, ha finalmente gettato la maschera, presentando una proposta che sancisce la privatizzazione graduale e di fatto dell'unica offerta educativa pubblica, sulla fascia 0-3 anni, del Comune di Sondrio. Servizio che negli anni ha riscontrato nella cittadinanza un alto gradimento per la riconosciuta professionalità del personale educativo e per la qualità dell’offerta. Nonostante le osservazioni presentate nel corso degli scorsi mesi da parte delle Organizzazioni sindacali, l’Amministrazione ha proseguito imperterrita, eludendo qualsiasi forma di confronto» hanno denunciato Michela Turcatti e Francesco Caiazza in rappresentanza delle segreterie provinciali di Fp Cgil e Cisl Fp.

«Inizialmente, il tutto era stato dipinto come una “mera ipotesi allo studio della Giunta comunale”; successivamente, si è giunti alla richiesta di un confronto sindacale sulle modalità di comando del personale comunale al nuovo soggetto economico (privato) che gestirà il personale del nido dal prossimo anno educativo. Durante l’ultimo incontro fra le parti è stata poi presentata una preoccupante previsione rispetto al fabbisogno assunzionale del nido, lasciando presupporre che il personale educativo comunale in via di cessazione dal servizio potrebbe anche non essere sostituito, poichè sarà una scelta discrezionale del soggetto privato a cui sarà affidata la gestione del nido» hanno riportato Turcatti e Caiazza.

«Il riflettore andrà acceso nel momento in cui con il nuovo soggetto economico tutto il personale verrà accumunato, dovrà coesistere ed operare con discrepanze di stipendi, diritti e tutele, pur svolgendo le medesime mansioni, con possibili ripercussioni sulla qualità del servizio. Tale decisione, che se non altro esplicita finalmente gli intenti dell’Amministrazione per il futuro (privato) dell’asilo nido, smaschera altresì la pretestuosità delle motivazioni addotte sino ad ora da parte dell’Amministrazione comunale circa l’impossibilità o difficoltà di sostituire il personale educativo (specie alla luce delle recenti aperture normative in termini di assunzioni legate all’emergenza sanitaria). Da parte nostra, ribadiamo la preoccupazione rispetto all’ennesima dismissione, di fatto, di un prezioso servizio pubblico, per le relative ricadute su lavoratrici lavoratori e servizi» hanno concluso i due sindacalisti.

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