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Aumenta la preoccupazione

Lupo in Valchiavenna, situazione preoccupante: "Servono nuove norme per la sua gestione"

Dopo gli ultimi avvistamenti nel territorio comunale di Samolaco, il punto del presidente della Comunità montana della Valchiavenna Davide Trussoni

Dopo i nuovi avvistamenti degli ultimi giorni torna d'attualità la presenza del lupo in Valchiavenna. Il presidente della Comunità Montana proprio della Valchiavenna Davide Trussoni ha inviato una missiva ai Ministeri dell'ambiente e dell'agricoltura, a Regione Lombardia, ai sindaci della Valle del Mera, alla Provincia di Sondrio e al prefetto Roberto Bolognesi per fare il punto della situazione e chiedere un cambio dei paradigmi nella gestione proprio del lupo.

La situazione

È notizia di questi giorni un nuovo avvistamento di un branco di lupi nella piana della Valchiavenna (tra la frazione di Somaggia in Comune di Samolaco e la Frazione di San Cassiano in Comune di Prata Camportaccio - scrive Trussoni -. L’avvistamento ripetuto durante più giornate consecutive e in orario diurno (primo pomeriggio) è ben documentato da una serie di video e immagini resi pubblici anche attraverso canali social e che per meglio documentare il tutto possono essere scaricati anche da questo link: (https://docs.cmvalchiavenna.it/download.php?file=allegato%20lupo_2023.zip). Questi avvistamenti sono simili a quelli già avvenuti all’inizio dello scorso mese di marzo proprio nelle stesse zone e avvengono dopo un’estate tremenda dal punto di vista delle predazioni in cui in alta quota (in particolare in Vallespluga e Val Bodengo e sue laterali) sono stati ufficialmente segnalate 13 predazioni con 70 capi morti a causa dell’attacco dei lupi che hanno coinvolto 10 aziende agricole (questi dati sono assolutamente indicativi in quanto si riferiscono solo a quelli denunciati ufficialmente)".

Attacchi che hanno non solo destato preoccupazione, ma anche scatenato l'esasperazione della popolazione locale, come dimostrato dalla decapitazione di un lupo avvenuta a Era, frazione proprio di Samolaco a inizio settembre.

Nuovo paradigma

"La presenza di questi animali getta molta preoccupazione nella popolazione anche perché da come è possibile vedere anche dai video e dalle testimonianze raccolte, siamo in presenza di uno o più soggetti molto confidenti che si lasciano avvicinare a molto dall’uomo e questo avviene a poche decine di metri dalle case di abitazione e dalle attività agricole (stalle, recinti per ricovero animali…) - scrive sempre Trussoni nella sua missiva -. Le stesse aree fanno inoltre parte di itinerari escursionistici e ciclabili molto frequentati da adulti e bambini. Sono consapevole che la tematica non è di facile risoluzione, ma partendo dal dato assolutamente inconfutabile che ad oggi il lupo non può più essere considerato un animale in via di estinzione, ritengo assolutamente necessario e non più prorogabile un adeguamento normativo che ne consenta la corretta gestione e non solo la tutela. Solo così potremmo evitare che la presenza di questo grande predatore diventi un problema anche dal punto di vista della sicurezza ai nostri cittadini".

"Occorre cambiare il paradigma di “assoluta protezione” fin qui tenuto, perché se è vero che ci sono importanti progetti finanziati anche dall’Unione Europea come per esempio LIFE WOLFALPS EU che prevedono ingenti investimenti anche di natura economica occorre probabilmente cambiare l’obbiettivo del progetto - ha concluso il presidente della Comunità Montana della Valchiavenna - trasformando le “azioni coordinate per migliorare la coesistenza fra lupo e attività umane a livello di popolazione alpina” in “azioni a tutela della biodiversità e delle attività umane a livello di popolazione alpina” proteggendo i veri custodi delle alpi che sono i nostri agricoltori e nostri allevatori che di fronte alle troppe predazioni di questi mesi stanno anche in Valchiavenna abbandonando sempre più questa preziosa attività". 

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