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Situazione da monitorare

La cimice asiatica minaccia i meleti della Valtellina

Da un paio di settimane sono aumentate le segnalazioni della sua presenza nei frutteti

Da circa due settimane sono nettamente aumentate le segnalazioni di presenza di cimice asiatica (Halyomorpha halys) nei frutteti: a segnalarlo un notiziario della Fondazione Fojanini. Dopo due annate in cui la presenza è stata abbastanza contenuta, soprattutto se paragonata alla situazione di 3-4 anni fa, quest’anno questa è nettamente aumentata. Già da un paio di settimane vengono segnalate ovature, indice che il ciclo della cimice è in anticipo rispetto alla norma. Queste indicano che è iniziata la seconda generazione dell’anno (la prima è quella iniziata con ovature nel mese di giugno), mentre gli adulti che si osservano in primavera presto corrispondono alla generazione svernante. In base ai monitoraggi condotti nel 2020 e 2021, anche grazie all’apporto del progetto DeBug con l’Università degli studi di Piacenza, nel 2020 la maggiore presenza di stadi giovanili si osservava dalla prima decade al 20 di settembre, mentre nel 2021 si osservava verso fine agosto.

Presenza anticipata

Quest’anno come già detto, come effetto delle elevate temperature, la presenza dei giovani di nuova generazione è nettamente anticipata (il compimento del ciclo è risultato accorciato), per cui in questi giorni è possibile osservare gli adulti della generazione precedente, insieme ai giovani della nuova generazione, spesso in prossimità delle ovature, deposte normalmente sulla pagina inferiore delle foglie. L’utilizzo di un nuovo modello di trappola che combina microvibrazioni e feromone (Biogard), che è stata testata dalla Fondazione Fojanini in una zona di passaggio tra un incolto e un frutteto, ha consentito di catturare esemplari di cimice asiatica praticamente da fine maggio (data del posizionamento 26/5) fino ad oggi, con una media di 12-15 adulti a settimana.

La trappola ha catturato anche gli stadi giovanili in quanto è in grado di attirare i giovani che salgono dal terreno, per cui ha consentito di seguire le fasi di sviluppo dell’insetto. Parallelamente a questa presenza nei frutteti seguita con il monitoraggio, quest’anno sono anche aumentate le segnalazioni di danno, anche se in modo non uniforme, e variabile anche a seconda delle zone e del sistema di conduzione (biologico/integrato), ma diverse mele danneggiate sono state segnalate, soprattutto sulle varietà rosse.

Come risolvere il problema

Di fronte ad una situazione del genere, ed al persistere di condizioni meteo favorevoli ad ulteriori sviluppi dell’insetto, onde evitare un aumento del riscontro di danni sulla frutta, che potrebbe incrementare in modo preoccupante, una volta terminata la raccolta delle Gala si consiglia, anche in accordo con il servizio tecnico di Melavì, l’effettuazione di un trattamento sulle rimanenti varietà. Fondazione Fojanini raccomanda una particolare attenzione lungo i bordi dei frutteti, nelle zone di passaggio da altre colture (es mais) a frutteto, presenza di incolti con piante potenzialmente attrattive (Ailanto/Buddleja ecc.). I due prodotti hanno un effetto multitarget anche su lepidotteri ed altri insetti, pur non essendo specifico su carpocapsa. Per i produttori biologici viene consigliato un trattamento a base di piretro (Pyganic ecc.) con l’avvertenza di verificare il pH dell’acqua ed eventualmente acidificarla, e di effettuare il trattamento verso sera perché il prodotto è fotolabile.

I fitofagi

Gli ultimi controlli delle trappole effettuati nei giorni scorsi, hanno evidenziato per ora una presenza limitata a qualche frutteto, per il resto le catture dei fitofagi non sono significative e non giustificano interventi specifici specifici; acetamiprid presenta effetto collaterale anche su lepidotteri; nell’eventualità le catture aumentino più avanti, verranno eventualmente date indicazioni per un intervento. In considerazione dell’anticipo di stagione, e in previsione di un inizio raccolta di Golden e gruppo Red che potrebbe collocarsi intorno al 10 settembre, almeno in bassa valle e areale di Ponte in Valtellina, si raccomanda di collocare l’ultimo trattamento a base di Captano (Merpan 80 WDG) per tempo in modo da rispettare l’intervallo di carenza di 21 giorni.

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