rotate-mobile
Attualità Albosaggia

La storia di coraggio di mamma Margherita e del suo piccolo Federico

Il riconoscimento "Donna dell'anno" di Albosaggia alla mamma coraggio dopo un anno trascorso in ospedale. La malattia, le cure, la nascita del fratellino Matteo il giorno della guarigione di Federico. La storia

Albosaggia premia la sua mamma coraggio. La tradizionale onoreficenza concessa dal Comune orobico alla donna più meritevole va quest'anno alla giovane Margherita Tramanzoli, testimone di smodato amore materno al fianco del piccolo Federico, di 3 anni appena. Un riconoscimento sentito dopo un anno di fatiche, dolore e amore. Amore durante le necessarie cure per far guarire Federico, amore per quel nuovo figlio portato in grembo. Una storia da film quella della famiglia Moroni che oggi racconta tutto con il sorriso. Il sorriso di chi ha sofferto, di chi ha combattuto, di chi ce l'ha fatta. "Grazie a tutti, in primis a mio figlio perchè il premio è tutto suo", ha dichiarato Margherita ricevendo il premio.

Le motivazioni del premio

"Il pianto delle mamme è invisibile. Si cela al mondo. Lacrime che spariscono, come la scia delle comete e finiscono come preziosi cristalli taglienti dritti al cuore. Dio ha concesso, solo alle mamme, questa rara virtù, che ne amplifica la sofferenza, ma le nasconde agli occhi degli altri. Le lacrime che sgorgano dal cuore, già lo sapevano gli antichi, sono le lacrime degli eroi, perché il cuore è la sede delle emozioni, dei sentimenti e dei pensieri più profondi. Questo è successo anche a Margherita.
Quelle lacrime dolorose si sono trasformate in forza per sé e per gli altri. Consapevole che a lei toccava il compito di tenere accesa e diffondere la speranza. Quella virtù che può sembrare la più piccola, ma è in realtà la più forte, come ricordato da Papa Francesco. E lei si è fatta carico di questo.
Cosi, sulle sue spalle, che ha natali grosini e forse geni armeni, si è caricata il coraggio. Il coraggio di una madre è misterioso come l'alba e bello come il sole al tramonto e, si sa, è capace di miracoli. Nel caso di Margherita i miracoli si sono duplicati. La speranza si è fatta certezza e l'amore è raddoppiato. E ora è tempo del 'Muda da festa'". Queste le motivazioni che ahnno spinto la Giunta del sindaco Graziano Murada a consegnare il premio 2022 alla mamma di Federico.

La storia di Federico, Margherita, Maurizio e Matteo

Nell'agosto del 2016 Margherita, osteopata originaria di Grosio, si sposa con Maurizio Moroni, decidendo di costruire la loro casa ad Albosaggia. È il 5 agosto 2018 quando nasce Federico. 

Nel marzo 2022 Margherita scopre di essere incinta. Federico non sta bene ormai da due mesi e si cerca di capire quali siano le cause del suo malessere, ma il tempo passa senza trovare spiegazioni. Improvvisamente la situazione si aggrava e il bambino non cammina più. Il 5 aprile si decide di portarlo a Milano al pronto soccorso del Buzzi, ospedale pediatrico. Con una diagnosi quasi immediata si scopre che il bambino di nemmeno 4 anni ha un neuroblastoma toracico: una grande massa dietro i polmoni, già penetrata e risalita nella colonna vertebrale provocando uno schiacciamento del midollo. 

In famiglia il panico è totale. Quanti dubbi: tornerà a camminare? riusciranno a togliere il tumore? Guarirà? Ma la capacità di reagire che ha dimostrato Margherita in questo momento è encomiabile. Il mattino successivo, 6 aprile, Federico viene trasferito all'Istituto Neurologico "Carlo Besta" e operato d’urgenza. L'operazione particolarmente complessa sulla colonna vertebrale, praticata per liberare il midollo, va a buon fine. Rimane la parte di massa dietro ai polmoni, all'interno del torace. La scintigrafia di controllo fortunatamente non rileva metastasi ma rimane comunque l’altra parte di massa da asportare. 

Pochi giorni dopo viene trasferito in ambulanza all’Istituto Nazionale dei Tumori per iniziare subito con la chemioterapia, fondamentale per non perdere tempo. Sono previsti 6 cicli di chemio. I primi due sono ben tollerati e fortunatamente mamma Margherita può stare vicino al suo bambino in un letto nella stessa stanza. Mentre la pancia comincia a crescere.

Le difficoltà non sono poche. Federico è inizialmente poco collaborativo e irritabile, terrorizzato da tutto ciò che gli sta intorno. Nonostante l’intervento alla colonna sia andato bene non vuole nemmeno provare a muovere le gambe e camminare. I medici assicurano alla famiglia Moroni che è solo un blocco psicologico, che nulla glielo impedisce dal punto di vista neurologico. Si parla di portarlo al centro specializzato di Bosisio Parini per fare della fisioterapia mirata quando, fortunatamente, Federico comincia a muovere le gambe e a fare gli esercizi di forza con la sua mamma. Cammina! Un sollievo enorme per tutti. 

Gli altri due successivi cicli di chemio (e siamo a 4) sono molto più pesanti, con le conseguenze inevitabili di febbre, abbassamento valori ematici con la conseguente necessità di trasfusione. Ma la sua fibra è forte, il carattere è quello di un leone determinato. Quando torna ad Albosaggia la prima cosa che fa, prima di salire in casa, è fare un giro in bicicletta!

È il 18 luglio 2022 quando, dopo un consulto con l’Ospedale Gaslini di Genova, si decide il secondo intervento toracico. Pochi giorni di degenza e si ritorna a casa. La mamma sempre ricoverata con Federico è oramai al quinto mese di gravidanza mentre la Tac di controllo rileva che il tumore è vivo ancora per il 45%. Si prosegue, come da programma, con gli altri 2 cicli di chemio, sempre presso l'Istituto Nazionale dei Tumori e sempre con la mamma con il pancione sempre più grande. 

Ulteriore Tac di controllo che rileva che le cellule sono morte e si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel.  Su consiglio degli oncologi si decide di proseguire con un ciclo di 20 giorni di radioterapia a protoni allo CNAO (Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica) di Pavia. In questo caso la terapia è giornaliera, in sedazione, ma senza possibilità di ricovero pertanto la famiglia affitta un appartamentino di appoggio. La mamma rimane con Federico fino al 16 novembre, termine della gravidanza.

Federico prosegue le ultime radioterapie, terminandole il 23 novembre. Il piccolo Matteo (così ha deciso di chiamarlo Federico) ancora non è nato, sta aspettando il ritorno in Albosaggia del fratello. La sera del 23 novembre stesso Federico arriva in Albosaggia alle ore 20 e la mamma inizia le contrazioni del parto! Sembra una favola ma è la verità

Eccitazione alle stelle...si parte per l’ospedale.  Matteo nasce alle ore 1.51 del 24 novembre, già in pancia aveva capito che avrebbe dovuto aspettare il suo turno. La famiglia è finalmente riunita dopo 8 mesi di lotta! 

Ora la speranza è che Federico possa tornare al più presto all’asilo, dagli amici che lo aspettano. Come raccontano i suoi cari, Margherita ha dato forza e coraggio a tutti, senza mai farsi vedere debole o a piangere. Il marito e la famiglia le sono sempre stati vicini ma è stata lei ad avere sempre in mano la situazione, gestendo tutto lucidamente. A Margherita piace ricordare la frase scritta nella “Stanza Mev” dedicata ai bambini del CNAO: “Non sai mai quanto sei forte, finchè essere forte è l’unica scelta che hai".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La storia di coraggio di mamma Margherita e del suo piccolo Federico

SondrioToday è in caricamento