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Monta la protesta in Bassa Valle, quello di Traona diventa il "ponte delle assurdità"

Sabato 22 maggio indetta una manifestazione di protesta pacifica visto «il grave disagio causato a tutti i cittadini, imprenditori compresi, che da oltre un anno stanno vivendo una situazione assurda, con problemi quotidiani negli spostamenti». La solidarietà di Commercianti e sindacati

Cresce la protesta in Bassa Valtellina per i disagi creati dal ponte che sull'Adda collega Traona a Cosio Valtellino. Il collegamento, chiuso da mesi a causa delle condizioni precarie, è in questi giorni oggetto di manutenzione straordinaria, su impulso della Provincia. Una scelta, quella di ristrutturare il ponte, fortemente osteggiata dagli abitanti della zona, tanto da spingerli a costituire prima il Comitato ‘Il ponte delle assurdità, poi a organizzare una manifestazione pacifica di protesta, in programma sabato 22 maggio, alle ore 10.

«I cittadini, sconfortati e indignati per la situazione che subiscono da anni, hanno esaurito la pazienza per le irrazionali e imperdonabili scelte, tutt'altro che lungimiranti, fatte fino ad oggi. Si è tentato di resuscitare un morto, un ponte considerato tra i 5 peggiori della provincia di Sondrio. Comunque vada, ad opera finita, avremo un mezzo ponte zoppo! Uniamoci numerosi in una manifestazione pacifica per noi e i nostri figli con uno scopo comune: la progettazione e la messa in opera di un nuovo ponte ed una strada adeguata alla viabilità odierna» spiegano i promotori della protesta.

 Comitato ‘Il ponte delle assurdità

«La manifestazione di sabato 22 maggio - afferma Roberta Benedetti, tra i promotori insieme a Ermes Baraiolo, Raffaele Conforti e Iseo Bonini - è organizzata dal Comitato ‘Il ponte delle assurdità che raggruppa 40 attività aderenti. L’obiettivo è accendere i riflettori, facendo sentire la nostra voce in modo ordinato e pacifico, sul grave disagio causato a tutti i cittadini, imprenditori compresi, di Traona e di parte della Bassa Valle, che da oltre un anno stanno vivendo una situazione assurda, con problemi quotidiani negli spostamenti. A carico delle attività, infatti, vi sono le pesanti conseguenze economiche dovute alla perdita sia dei clienti di passaggio sulla nuova SS. 38 sia di quelli residenti sulla sponda opposta dell’Adda, cosa che ha costretto alcuni operatori addirittura a non riaprire e che, comunque, mette a rischio la sopravvivenza delle aziende della zona, che stanno registrando importanti perdite di fatturato». 

striscione ponte Traona manifestazione-2

«Nella serata di mercoledì ci siamo riuniti per definire tutti i dettagli operativi di questa mobilitazione pacifica che è stata organizzata - precisa Ermes Baraiolo - informando le autorità di pubblica sicurezza e istituzionali, e che verrà realizzata rispettando le norme vigenti in materia di sicurezza sanitaria, con postazioni fisse in luoghi prestabiliti. Abbiamo interpellato i sindaci della Bassa Valle, le associazioni di categoria e le organizzazioni dei lavoratori, che in gran numero ci hanno dato il loro appoggio. L’evento avrà un importante risvolto mediatico, con il coinvolgimento delle redazioni locali e anche di emittenti nazionali. Nell’occasione - conclude Baraiolo - avremo modo di sensibilizzare l’opinione pubblica. Infatti, non tutti sanno – spiega Baraiolo - che il primo progetto, finanziato e appaltato per l’abbattimento e la costruzione di un nuovo ponte, risale al 1999. Un altro progetto, con soldi già stanziati, è del 2017 ed è stato anch’esso abbandonato». Si deve anche notare che dal dicembre 2018 a ogni allerta meteo la Provincia dispone la chiusura del ponte. I lavori per la messa in sicurezza sono iniziati il 7 maggio 2020, mentre al 30 giugno dello stesso anno risale la chiusura alla circolazione per realizzare i pali di sottofondazione. Il 30 settembre, però, la ditta appaltatrice ha accertato un abbassamento del ponte e il cantiere ha subìto uno stop durato per mesi.

Resta il fatto che a distanza di un anno dal loro avvio i lavori sono ancora in corso. «Siamo preoccupati - sottolineano Benedetti e Baraiolo – per il protrarsi dei cantieri, senza contare che, quando il ripristino sarà compiuto, avremo comunque un ponte non adeguato: la carreggiata rimarrà stretta, con senso di marcia alternato per i veicoli al di sopra delle 3,5 tonnellate e gestito da un semaforo intelligente, e l’accesso resterà pericoloso perché preceduto da una curva a 90 gradi, per non parlare dell’impatto visivo. Tutto questo all’uscita di una superstrada! Vogliamo, comunque, avere fiducia nell’operatività delle istituzioni e guardare alle importanti risorse che verranno messe a disposizione per la ripresa economica, parte delle quali saranno destinate all’ammodernamento delle infrastrutture, con la possibilità di porre riparo a 20 anni di errori. La nostra richiesta è quella che quindi venga finalmente realizzato un ponte nuovo, opera che consideriamo necessaria e imprescindibile».

La solidarietà del mondo produttivo

Anche l’Unione del Commercio e del Turismo manifesta preoccupazione rispetto alla situazione che si è venuta a creare. «Il ponte di Traona - sottolinea il presidente dell’Associazione Mandamentale di Morbegno Mario Rovagnati - è un’arteria fondamentale e vitale per tutta l’economia della Bassa Valtellina, compresi il commercio, il turismo e i servizi, che stanno soffrendo tantissimo. La sua chiusura continua a provocare disagi alla popolazione, agli imprenditori, ai mezzi di pubblici, di soccorso, di trasporto delle merci, ai visitatori, con un danno di immagine per l’intero nostro comprensorio della Bassa Valle. Non possiamo accettare che il nostro Mandamento venga così poco considerato, dopo essere già stato depauperato di importanti servizi. Per questa ragione, esprimo la completa vicinanza dell’Associazione Mandamentale ai colleghi imprenditori di Traona e accolgo con favore la richiesta che ci è stata rivolta dal Comitato di invitare tutti gli operatori della Bassa Valle a partecipare alla manifestazione di sabato 22 maggio».

Presidente Provincia di Sondrio

Il presidente della Provincia Elio Moretti, in merito alla prosecuzione dei cantieri, dichiara che «Al momento risultano completati i lavori di palificazione per il rinforzo delle fondazioni delle pile del ponte, lavori che peraltro sono stati molto complessi. Sono attualmente in corso di esecuzione i cordoli di collegamento, che consentiranno di concludere il consolidamento delle pile di fondazione. Quindi, si potrà procedere con il sollevamento e la rimessa in quota per fasi successive dell'impalcato e al suo contestuale rinforzo strutturale. Infine, l'intervento sarà completato con le opere di risanamento della piattaforma stradale: impermeabilizzazione, rifacimento dei giunti e del sistema di raccolta e smaltimento acque e nuova pavimentazione». Riguardo all’apertura del ponte, «Ad oggi – chiarisce il presidente Moretti - ipotizziamo di completare i lavori per la fine del mese di luglio. Pertanto, possiamo affermare di riaprire il ponte alla circolazione del traffico entro tale data».

Solidarietà dei sindacati

«In merito alle questioni poste dal comitato promotore “Il ponte delle assurdità” Cgil, Cisl e Uil di Sondrio, pur non aderendo alla manifestazione, nel rispetto anche futuro dell’autonomia del comitato promotore, riteniamo prioritaria la messa in sicurezza, fondamentale è che sullo stesso possano anche circolare carichi importanti, vista la vicinanza ad aree industriali, ipotizzando anche soluzioni di rafforzamento delle infrastrutture per consentire un agevole accesso alla statale 38» dichiarano le sigle sindacali.

«La tempistica della sua riapertura è fondamentale per la qualità della vita delle famiglie, dei lavoratori e delle aziende fruitrici. I cittadini della provincia ed i turisti devono poter raggiungere agevolmente, per la via più breve, la tangenziale riducendo i tempi di percorrenza e soprattutto decongestionando i centri abitati limitrofi dai quali oggi sono costretti a transitare. Il ponte in questione serve l’unico collegamento tra SS38 ed il versante retico della valle e che, in caso di un incidente o qualsiasi altro evento che causi una chiusura imprevista di quel tratto di tangenziale, risulta fondamentale per lo smaltimento del traffico nelle direzioni più corrette, evitando code e situazioni critiche a monte e a valle dell’uscita» aggiungono le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil, chiedendo all’Amministrazione Provinciale di «dare risposte incisive a questi disagi e soprattutto di dimostrare di avere una visione organica del tema viabilità che superi le differenti competenze per tratti spesso fonte di criticità».

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