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Coldiretti, "bene la pioggia che salva le colture"

Le precipitazioni degli ultimi giorni fondamentali per salvare il "Made in Italy" anche in Valtellina

L’arrivo della pioggia nelle ultime giornate in Valtellina e sull’arco alpino salva le semine primaverili di montagna e pianura. In particolare permette la giusta crescita dei cereali e quanto necessario all’alimentazione degli animali. A beneficiarne sono anche le coltivazioni di grano seminate in autunno, ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere e assicurare la produzione di cibo Made in Italy per le tavole degli italiani in un momento peraltro difficile a causa della guerra e dei rincari. Ad affermarlo è Coldiretti Sondrio.

La pioggia è una manna dal cielo dopo un inizio 2022 con precipitazioni praticamente dimezzate ma – sottolinea la Coldiretti provinciale – per combattere la siccità ed essere di sollievo alle campagne deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.

Una condizione indispensabile per salvare le coltivazioni nazionali – ricorda Coldiretti Sondrio - a partire da quelle delle grandi pianure del Nord dove in alcuni territori è scattata l’emergenza idrica. Il fiume Po fa registrare un livello idrometrico di -3,36 metri al Ponte della Becca, ma pesanti anomalie si vedono anche in alcuni dei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 25% di quello di Como al 36% del Maggiore, secondo il monitoraggio della Coldiretti.

La siccità, che distrugge le coltivazioni e favorisce i roghi, è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con un danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. I cambiamenti climatici hanno modificato soprattutto la distribuzione sia stagionale che geografica delle precipitazioni anche se l’Italia resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente dei quali purtroppo appena l’11% viene trattenuto.

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