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Venerdì, 29 Marzo 2024

Il pericolo valanghe è alto, bisogna fare attenzione: ecco perchè

Le condizioni della neve in quota sono instabili. La spiegazione della guida alpina Davide Spini. Il video

Le condizioni della neve sulle cime della provincia di Sondrio, come del resto delle Alpi, preoccupa non poco. Il vento in quota, combinato alle scarsissime precipitazioni delle ultime settimane, ha creato una situazione di estremo pericolo. Non poche le morti di scialpinisti, sommersi mortalmente da valanghe. Solo negli ultimi 7 giorni sono una quindicina le persone decedute sull'arco alpino travolte dalla neve, tra cui un 23enne a Livigno.

A palesare la pericolosità del manto nevoso in quota è, tra gli altri, la guida alpina morbegnese Davide Spini. "Il vento forte di ieri (lunedì 7 febbraio, ndr), accompagnato da una debole nevicata, ha creato nuovi accumuli di neve ventata. Alcuni di questi sono molto reattivi e possono essere distaccati a distanza, mentre alcuni sono già scesi spontaneamente. I recenti accumuli poggiano generalmente su strati deboli persistenti, cioè che rimangono deboli per diversi giorni, settimane e in alcuni casi mesi (in particolare sui pendii esposti a nord e/o di ridotto spessore). Non aspettiamoci che 2-3 gg bastino per sistemare tutto" commenta l'esperto di MOUNTAIN360.

"Siamo tutti preoccupati da questa situazione, e i recenti incidenti lo confermano. Si può sciare e divertirsi con un livello di rischio accettabile, ma occorre 'stare tranquilli' e accontentarsi di pendii poco ripidi (<30 gradi), o se più ripidi (un poco più ripidi), sceglierli di ridotte dimensioni e senza gravi conseguenza (attenzione a valli chiuse, salti di roccia o ostacoli, come alberi e rocce affioranti). Importante è leggere il bollettino valanghe ufficiale, informarsi sulle condizioni e considerare come possibile, e in alcuni casi probabile, il distacco a distanza. Anche dal piano è possibile provocare una valanga su un pendio ripido. Meglio quindi girarci alla larga" rimarca il morbegnese.

"Il 'terreno sciabile' è molto ridotto perché il vento ha eroso creste e dorsali, quindi è abbastanza probabile esser tentati di sciare negli accumuli, che invece vanno evitati. Vedere valanghe su pendii simili a quelli che vogliamo percorrere è il segnale più evidente di instabilità. Madre natura a volte sa essere molto esplicita. Se mentre si scia la neve cede sotto i piedi e sembra di impantanarsi, probabilmente si è 'bucato' il lastrone e i gli sci navigano tra cristalli sfaccettati e brina di profondità. A volte tornare indietro 'uccide' l’ego, ma allo stesso potrebbe allungare la vita" conclude la guida alpina.

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