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Parco delle Orobie Valtellinesi, assegnata la Bandiera verde di Legambiente

È in corso lo smantellamento dell'impianto sciistico ai Campelli di Albosaggia

Sul Parco delle Orobie Valtellinesi sventola la "Bandiera verde", una delle 19 assegnate in tutta Italia, quattro in Lombardia, per il 2020 dalla Carovana delle Alpi di Legambiente per premiare le buone pratiche innovative e le esperienze di qualità ambientale e culturale dei territori. Al Parco, viene evidenziato, è stato riconosciuto l'impegno nel ripristino dell'ambiente naturale e l'incremento degli habitat in un sito di importanza comunitaria, conseguente allo smantellamento di un impianto sciistico abbandonato. Il progetto è quello in corso di realizzazione ai Campelli, nel comune di Albosaggia, a 1300 metri di quota, dove erano ben visibili le strutture fatiscenti dell'impianto di risalita dismesso dalla fine degli anni Sessanta: un vero e proprio ecomostro in un'area a maggengo con prati curati, boschi rigogliosi e numerose abitazioni stagionali.

«Siamo molto felici di questo riconoscimento, un simbolo per chi opera in campo ambientale - sottolinea il Presidente del Parco delle Orobie Valtellinesi Doriano Codega –, che testimonia ancora di più l’elevata qualità naturale e ambientale presente sul nostro territorio. Quello che rimaneva del vecchio impianto era brutto da vedere e nocivo per l'ecosistema in una zona caratterizzata da una rilevante biodiversità, dalla varietà di specie animali e vegetali. Con questo intervento si concretizza un lungo lavoro di tutela dei valori naturali e ambientali avviato negli anni scorsi in collaborazione con il Comune di Albosaggia che ci consentirà di restituire ai cittadini e ai visitatori la piena fruibilità dei luoghi». Il progetto, che ha un costo complessivo di 65 mila euro, è stato finanziato con bando regionale per il recupero delle zone degradate, con fondi del Parco e contributo del Comune di Albosaggia.

Come si legge nel Rapporto 2020, quello fornito dal Parco delle Orobie Valtellinesi è un buon esempio da imitare per quanto concerne il recupero dei luoghi con impianti sciistici oggi in disuso: sono 132 quelli censiti in Italia. L'intervento prevede la demolizione dei 12 piloni e dello stabile fatiscente, un tempo adibito a ristoro, la bonifica dell'area e il suo recupero dal punto di vista ambientale. I lavori, iniziati a giugno, al termine del lockdown, si concluderanno entro l'autunno. La zona, che rientra nella Rete europea Natura 2000 denominata "Valle del Livrio", è molto frequentata tutto l'anno dagli appassionati di trekking, escursioni e sci alpinismo.

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