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Opere olimpiche, la rabbia di Aci: "Tirati per la giacchetta, si pensi alla sostenibilità"

Lo studio sulle infrastrutture realizzate entro il 2026 fa discutere. Il presidente di Aci Sondrio, Andrea Mariani: "Ciascuno ha il proprio ruolo. Non tutti gli interventi sono fondamentali". Cosa è successo

La realizzazione delle infrastrutture olimpiche per il 2026 è un tema assai caldo in Valtellina. Lo dimostra la querelle che da qualche giorno ha coinvolto l'Automobile Club d'Italia di Sondrio (Aci) ed il suo presidente, Andrea Mariani: "Ci stanno tirando per la giacchetta ma Aci non fa politica. Noi per statuto abbiamo il diritto ed il dovere di studiare i problemi e di portare soluzioni, nel rispetto di ciascun ruolo. Non esiste il pensiero unico e non è accettabile che si faccia demagogia per ottenere presunte posizioni di vantaggio". Una situazione complicata che necessita di esser spiegata con ordine.

Cronistoria

Nei mesi scorsi la direzione compartimentale Piemonte/Lombardia/Veneto di Aci ha commissionato uno studio tecnico su vasta scala a proposito della mobilità in Lombardia al Centro Studi PIM (Programmazione Intercomunale dell’area Metropolitana). Un'analisi denominata "Servizio di analisi sulle strategie e previsioni di intervento in tema di mobilità e trasporti in Lombardia", condotta con l'aiuto della commissione mobilità di Aci Milano e resa nota nei primi giorni di maggio.

All'interno dello studio, analizzando la situazione in Valtellina e Valchiavenna, i tecnici, alla luce anche dell'appuntamento olimpico, avevano "scattato" una fotografia delle opere in programma e sulla loro effettiva realizzazione entro il 2026. Una panoramica non certo positiva che prevedeva la conclusione del 25% delle opere stradali ed il 50% di quelle ferroviarie.

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Lo studio condotto dal Centro Studi PIM sulle opere previste in provincia di Sondrio 

Interpellato da La Provincia di Sondrio per un commento sul report, Andrea Mariani si era così espresso: "Questi dati mi lasciano stupito e soprattutto profondamente preoccupato. Preoccupato per i ritardi che già immaginavamo, ma anche perché mettono in evidenza l’assoluta mancanza di visione rispetto a un sistema di trasporto sostenibile da Tirano verso l’Alta Valle".

Anche il vice ministro leghista alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, con delega a Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 oltre che al coordinamento dei Commissari di Anas e agli interventi stradali, Alessandro Morelli, sulle stesse colonne si era espresso a proposito. "Ho letto con interesse le risultanze del documento dell’Aci sul cluster olimpico di Sondrio un pacchetto di sei interventi del valore complessivo di oltre 300 milioni di euro. Di questi, non sbaglia l’estensore dello studio, alcuni presentano delle criticità di cui il ministero è al corrente. Non a caso gli interventi di soppressione dei passaggi a livello sulla Statale 38 e la realizzazione della tangenziale sud di Sondrio sono stati commissariati".

Parole che avevano destato non poca preoccupazione tra le fila del Partito Democratico. A livello locale, il segretario provinciale Michele Iannotti aveva parlato di possibile fallimento per "il territorio e per le forze politiche che lo governano", mentre Fabio Pizzul, capogruppo Dem in consiglio regionale, aveva presentato un'interrogazione alla quale aveva risposto il sottosegretario allo Sport e ai Grandi Eventi di Regione Lombardia, Antonio Rossi.

Sono state le parole dell'ex canoista olimpionico a far traboccare il vaso delle polemiche. In consiglio regionale, Rossi aveva confermato la realizzazione di quasi tutte le opere previste prima del 2026, oltre che dichiarato di non conoscere il dossier Aci, "non essendo nelle disponibilità della Regione". Insoddisfatto della risposta ricevuta, Pizzul aveva dichiarato: "Volevamo sapere quali valutazioni e considerazioni Regione ha fatto in merito al dossier e quali azioni concrete intenda intraprendere per evitare che un’opportunità come quella offerta dalle Olimpiadi, venga sprecata. La Giunta non solo ha ammesso di non avere in mano il dossier, ma ha anche riconosciuto di non saper rispondere alle preoccupazioni espresse dall’Aci e, a questo punto, dal territorio. Chiederemo subito un’audizione dell’Aci di Sondrio in Commissione Trasporti per capire realmente come stanno le cose".

Parole riverberate anche in Valtellina. Prima riprese prima da Iannotti poi, di contraltare, dal referente provinciale della Lega, Lorenzo Grillo Della Berta, fino ad arrivare alle pubbliche dichiarazioni di Andrea Mariani. 

Dov'è la sostenibilità?

Chiamato in causa, l'Aci di Sondrio ha voluto innanzitutto fare chiarezza sulla propria posizione, partendo dal presupposto di essere una federazione indipendente, operante in seno a quel Coni primo assegnatario delle Olimpiadi. "Siamo una federazione indipendente, apolitica e tecnica, che rappresenta e tutela gli interessi dell'automobilismo, studiandone i problemi. È inaccettabile quanto accaduto nelle ultime settimane, in troppi ci hanno tirato la giacchetta", ha detto Mariani durante una conferenza stampa organizzata ad hoc.

"Non si può ragionare sulle opere se non si ha bene in testa come sono state assegnate le Olimpiadi a Milano e Cortina. Il dossier della candidatura è stato basato su un costrutto intellettuale chiaro, quello dell’Agenda 2020 del CIO, orientato alla sostenibilità. Chi ritiene che siano fondamentali tutte le opere inserite nel programma conosce questa cosa? Le Olimpiadi sono un passaggio non il fine" ha proseguito con un tono sarcastico il presidente.

La critica è chiara mentre lo spettro della demagogia aleggia tra le vallate valtellinesi. È Mariani a sottolinearlo ancora una volta: "Uno degli obiettivi del dossier candidatura è quello dello sviluppo sostenibile dei territori con l'ambizione che "tutti i bambini nati dopo il 2010 pratichino regolarmente sport, riciclino 3⁄4 dei rifiuti che producono, utilizzino solo mezzi di trasporto sostenibili e si avvalgano dello sport per comprendere la diversità culturale, oltre che crescano in una società più inclusiva e integrata. Impegni importanti a cui non si è ancora iniziato a dare una risposta concreta".

Tanti i dubbi sull'applicabilità degli impegni, alla luce dei problemi atavici che caratterizzano la mobilità in provincia di Sondrio, in primis la mono-ferrovia da Lecco a Tirano. "Nella candidatura olimpica c'è scritto che nel 2026 la flotta di autobus sarà composta per il 50% da veicoli elettrici, per il 25% da veicoli ibridi e da mezzi diesel Euro 6 per il rimanente. Non mi risulta che qualcuno si stia attivando per questo obiettivo" ha aggiunto il dirigente Aci, convinto che la strada da perseguire per alimentare i mezzi pesanti (autobus per il trasporto delle persone) sia il biometano-gnl.

Durante le giornate olimpiche gli organizzatori prevedono lo spostamento in Valtellina di 12-15mila persone per assistere alle gare in programma a Bormio, mentre ne attendono 10-11mila a Livigno. Numeri consistenti che interrogano, sia sull'impatto ambientale di quella che gli studi pongono tra le cinque strade più pericolose, in termini di incidenti automobilistici in Italia, l'asse SS36-SS38, sia sulla mera gestione del traffico.

"Per limitare i disagi ed essere sostenibili servono degli hub, dei parcheggi d'interscambio per chi giunge in Valtellina in treno o con un'auto termica, permettendogli di proseguire con un'auto elettrica o ibrida verso le località delle gare. Si potrebbero fare a Tirano, Sondrio e Colico. Sono anche già stati inseriti nel dossier. Inoltre, le Olimpiadi sono un'occasione da non perdere anche in previsione dello stop alla vendita delle auto termiche previsto per il 2035".

Proposte concrete che l'Aci lombardo il prossimo 7 luglio presenterà a tutti i soggetti coinvolti nella pianificazione dei Giochi a cinque cerchi. "Dispiace che qualcuno non abbia capito la differenza tra documento e strumento. Auspico che presto chi ha responsabilità si possa confrontare nella massima collaborazione ed onestà intellettuale, affinché questo momento storico non venga perso ma sfruttato per costruire il futuro del nostro territorio" ha concluso Mariani.

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