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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Nuovi nomi per le vie delle frazioni di Sondrio, le critiche di Triangia: «Da sindaco e prefetto solo silenzio»

I firmatari delle osservazioni: «Anche in tempo di covid-19 crediamo fosse un dovere civico e morale, impiegare 5 minuti per rispondere a dei quesiti posti da un gruppo di cittadini, seppur di un piccolo paesino, con un sì o con un no, anche solo attraverso una e-mail»

«Apprendiamo dalla stampa locale come il progetto toponomastico delle frazioni sia in dirittura d’arrivo. Da Triangia salutiamo questa notizia con favore, ma contemporaneamente con sconcerto e dubbio». È il commento di una sessantina di abitanti della frazione alta di Sondrio, tra cui spiccano due ex assessori comunali, Pierluigi Morelli (Giunta Molteni) e Silvio D’Aschieri (Giunta Bianchini), alla notizia della definitiva approviazione della nuova toponomastica per le contrade esterne all'abitato del capoluogo valtellinese (leggi qui).

«Facendo una breve sintesi degli avvenimenti trascorsi, dopo la serata di presentazione e consultazione alla presenza della popolazione (leggi qui), intervenuta tutt’altro che numerosa, che comunque aveva portato ad una condivisione sull’assegnazione dei nomi delle vie, all’inizio della scorsa estate la Giunta comunale ha deliberato la proposta definitiva per l’intitolazione. Al di là dell’incomprensione, generata dal fatto che molti triangini avevano compreso che si sarebbe stato un secondo passaggio di condivisione con i residenti, è emersa forte incredulità nello scoprire, fra gli allegati della Delibera, che si erano commessi degli errori, o comunque come quanto ivi contenuto non risultasse coerente con quanto emerso nell’incontro pubblico» hanno aggiunto dalla frazione sondriese più in quota.

«La situazione era ed è tutt’altro che un semplice capriccio, come abbiamo stigmatizzato ai primi di luglio, scrivendolo in un articolato e preciso documento, che entrava pienamente nel merito della questione, sottoscritto da una cinquantina di triangini, ed inviato alla Prefettura ed al Sindaco (leggi qui). Tale scritto, oltre a sollevare gli errori di cui sopra, colmava anche alcune lacune di vie “dimenticate” di essere nominate. Il lavoro così era superficiale, orfano di uno studio storico vero, che avrebbe invece consentito di valorizzare e riscoprire l’identità di questi luoghi, la cui perdita è infatti uno dei principali motivi dello spopolamento e della sonnolenza dei piccoli paesi, che in questo modo si rimpiccioliscono e si impoveriscono economicamente e culturalmente. Dalle scelte fatte in questa occasione poi, sarebbe difficile pensare di tornare indietro o attuare modifiche: quindi è fondamentale disporre di un lavoro svolto correttamente, senza equivoci o falsi storici» hanno specificato gli abitanti di Triangia coinvolti nella questione.

«Trascorsa l’estate, abbiamo provato a interpellare più volte la Prefettura per avere informazioni sul processo in corso: nessuna comunicazione, né dagli uffici prefettizi né da quelli comunali ci è mai stata recapitata. Oggi sappiamo a mezzo stampa che tutto procede, ma nemmeno nel comunicato ufficiale del Comune ci sono informazioni sul recepimento o meno delle nostre osservazioni e soprattutto se, particolare determinante, gli indirizzi dei residenti conserveranno ancora il nome delle frazioni. Non si tratta di volersi sostituire a chi svolge il proprio impegno, ma anche in tempo di covid-19 crediamo fosse un dovere civico e morale, impiegare 5 minuti per rispondere a dei quesiti posti da un gruppo di cittadini, seppur di un piccolo paesino, con un sì o con un no, anche solo attraverso una e-mail, anziché limitarsi alle dichiarazioni ordinarie, provenienti dal chiuso del palazzo, dell’altro giorno. Attenderemo i cartelli ed il cambio dei documenti, per avere i riscontri che aspettiamo da quattro mesi e mezzo... a proposito di ascolto dei cittadini. Ci è sembrato più un parlare al muro: adesso sarà un parlare ai cartelli» hanno chiuso sarcasticamente i firmatari triangini delle osservazioni.

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