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Il restauro della nave vichinga di Sondrio progettata dall'architetto Galimberti

L'imponente struttura in legno, che staziona davanti al negozio Tutto Sport Mazzucchi dal 1983, deteriorata da inquinamento ed intemperie. Le belle parole del progettista

Tempo di restauro per la celebre barca vichinga che, a Sondrio, staziona davanti al negozio di articoli sportivi Mazzucchi. La struttura lignea, forgiata in abete e larice, simbolo da ormai 38 anni del negozio sondriese, deteriorata a causa dell’inquinamento e dalle intemperie, è stata nei giorni scorsi smontata e trasportata presso il laboratorio per il restauro. L'ultimo intervento conservativo risale ad una decina di anni fa.

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Perchè una nave vichinga a Sondrio?

«Ho scoperto le meraviglie del mondo subacqueo, la bellezza del nostro fiume Adda, del lago di Como, dei nostri laghetti alpini e del mar ligure. Il nostro negozio si era specializzato anche nelle attrezzature subacquee e doveva essere ristrutturato. Da qui l’idea di contattare uno tra i progettisti più in vista del settore, l’arch. Giuseppe Galimberti che capì subito e mi propose di “coinvolgere” per l’appunto i vichinghi, una popolazione nordica molto brava a solcare i mari con le loro imbarcazioni» ha spiegato Antonio Mazzucchi, titolare del punto vendita insieme al figlio Stefano.

“NAVE VICHINGA” di Giuseppe "Galimba" Galimberti

«La Valtellina del mio ricordo è un fiordo di erba, mare verde mosso dalla breva del lago con onde estive dal fascino strano e di grande bellezza. Ho sempre considerato l’acqua elemento indispensabile alla conoscenza, il fiume che corre per arrivare al mare l’ho sempre visto come strada liquida che sa sussurrare agli attenti la musica del mondo che sta appena al di là di ciò che conosci. Il desiderio di vedere quello che esiste oltre le creste delle montagne e ciò che l’acqua del fiume va costantemente a toccare mi ha spinto a passare il tempo del progettare nella ricerca di quello che sta nascosto entro le pieghe del creduto reale e chiede di essere scoperto per rendere più viva la vita. Quando mi hanno chiesto di dare un volto ad un negozio di articoli sportivi dove trovi anche pinne e maschere da sub, la mente è volata nel mare della storia solcato da navi nere di pece dei Micenei e da scafi bassi di quercia capaci di andare oltre Atlantico alla ricerca del non conosciuto. L’uomo che pensa è curioso, la Valtellina è uno dei tanti luoghi del mondo, nessuno di questi è isolato, sono gli uomini che vi risiedono senza saperlo abitare che lo vedono privo di connessioni con il suo intorno, per pigrizia o per mancanza di volontà di conoscere. Il dakkar vichingo che si affaccia sul “mare di asfalto”, (targa un negozio in mezzo alle Alpi) l’ho pensato come stimolo ad usare la fantasia per portare oltre lo spazio che sta vicino a chi l’osserva, dietro di lui il negozio di acciaio dipinto di bianco è nave moderna, è continuità della storia fatta da uomini che sognano il mondo dove esiste il piacere d’esistere fatto di lontananza dalla “normalità”. La nave ha navigato sull’asfalto grigio per venticinque anni ed ora, come tutto nel mondo sente il peso del tempo e ha avuto bisogno di essere restaurata per continuare il suo racconto. Qualcuno mi chiederà: quale racconto? Rispondo: il sogno di uscire dalle sbarre della prigione che la non conoscenza ha costruito attorno all’uomo senza curiosità. La ditta Mazzucchi mi ha permesso di continuare l’esperiento che spero dia i suoi frutti, forse fra altri venticinque anni questa nave si muoverà nel mare fantastico della città divenuta simbolo di progresso e non di sviluppo senza progresso».

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