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L'iniziativa / Morbegno

Morbegno, in biblioteca uno spazio dedicato a Patrick Zaki

L'iniziativa voluta dal locale gruppo di Amnesty International per tenere alta l'attenzione sulla vicenda dello studente e attivista egiziano

Il Gruppo di Morbegno di Amnesty International-Sezione Italia da domani, venerdì 3 dicembre, allestirà nei locali della Biblioteca di Morbegno, uno spazio dedicato a Patrick Zaki, lo studente, attivista e ricercatore egiziano trasferitosi a Bologna per frequentare il master Gemma, arrestato il 7 febbraio 2020 all'aeroporto de Il Cairo, di ritorno da Bologna per una visita ai familiari.

Nello spazio predisposto in biblioteca sarà possibile conoscere la storia di Patrick, firmare l’appello di Amnesty International per la sua liberazione (https://www.amnesty.it/appelli/liberta-per-patrick/) e visionare testi riguardanti le violazioni dei diritti umani in Egitto. All’esterno della biblioteca verrà inoltre affisso uno striscione con l’immagine di Patrick Zaki.

Con l’iniziativa il gruppo territoriale di Amnesty International vuole richiamare l’attenzione di tutti sulla storia di Patrick Zaki e dei tanti di difensori dei diritti umani, politici e giornalisti, sottoposti negli ultimi mesi  a processo davanti alla Corte di sicurezza dello Stato di emergenza (ESSC) con l'accusa di diffusione di “notizie false”.

La storia di Patrick Zaki

Dopo innumerevoli rinnovi della carcerazione preventiva, il 28 settembre Patrick Zaki è stato rinviato a giudizio davanti alla Corte di sicurezza dello Stato di emergenza (ESSC) con l'accusa di "diffondere notizie false in patria e all'estero" in relazione ad un articolo pubblicato nel 2019, contenente estratti del suo diario personale sulla discriminazione subita dai cristiani copti in Egitto, minoranza di cui lui stesso fa parte.

Patrick Zaki è detenuto nella prigione investigativa di Tora, nella quale ha già trascorso 22 mesi di ingiusta custodia cautelare. Secondo i suoi avvocati, dopo il suo arresto, gli agenti dell'Agenzia per la sicurezza nazionale (NSA) lo hanno sottoposto a tortura ed altri maltrattamenti, compresa la somministrazione di scosse elettriche e percosse; gli interrogatori ruotavano attorno al lavoro di Patrick per i diritti umani. Nonostante soffra di asma, non è stato vaccinato contro il Covid-19. Soffre inoltre di mal di schiena a causa delle sue condizioni di detenzione ed è costretto a dormire su ruvide coperte sul pavimento poiché le autorità carcerarie gli negano un letto o un materasso.

Amnesty International considera Patrick George Zaki un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per l'esercizio pacifico dei suoi diritti umani. Il suo processo è stato rinviato al 7 dicembre 2021; in occasione della nuova udienza Amnesty International ha organizzato per il 6 dicembre una nuova manifestazione a Bologna per richiedere nuovamente #FreePatrickZaki.

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