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L'intervista

I sondriesi che fanno correre gli italiani alla maratona di New York

Giuseppe Maiorana e Elisa Castellanelli aiutano centinaia di maratoneti a realizzare il sogno di correre lungo le vie della Grande Mela. L'intervista

Per chi corre, la maratona di New York è l'Olimpo. La meta a cui giungere dopo aver macinato chilometri e chilometri con le proprie gambe. Un sogno che si avvera a volte reso più semplice, in termini di logistica ed organizzazione, da numerosi professionisti di tutto il mondo. Tra di loro anche due sondriesi, Giuseppe Maiorana e Elisa Castellanelli, abili accompagnatori nel mito della maratona della Grande Mela, giunta alla sua 51esima edizione.

A poche ore dalla partenza dal ponte di Verrazzano - la gara si svolgerà nel pomeriggio italiano di domenica 6 novembre - abbiamo fatto alcune domande a Maiorana, tra l'altro membro della redazione di SondrioToday, per farci raccontare il suo ruolo da accompagnatore.

Giuseppe, tu e Elisa siete un punto di riferimento per molti italiani che giungono a New York per correre la maratona. Come siete arrivati a ricoprire questo ruolo? 
"Entrambi lavoriamo per Born2Run che è uno dei principali tour operator italiani titolare di numerosi pettorali della maratona di Ny e non solo. Io collaboro dal 2010: mi hanno selezionato quando vivevo qui a Ny dopo aver mandato il mio curriculum. Elisa invece lavora con noi dal 2017. Io la maratona di New York l’ho anche corsa cinque volte. Ero qui nel 2012 quando hanno cancellato la gara il venerdì, quindi due giorni prima, per i danni dell’uragano Sandy".

Maiorana maratona ny 2-2

Concretamente in cosa consiste il vostro lavoro?
"Ci occupiamo della 'logistica' dei clienti. Dai trasferimenti da aeroporto a hotel e viceversa fino all'assistenza in hotel. Ovviamente la domenica mattina, giorno della corsa, organizziamo i bus per andare alla partenza e poi aspettiamo i clienti appena dopo l’arrivo fuori da Central Park. Poi li accompagniamo agli eventi di 'contorno', come la Parade of Nations (cerimonia d’apertura, ndr) a Central Park o la Dash to the Finish Line di sabato mattina che parte dall’Onu e finisce sulla linea d’arrivo della maratona. Quest’anno io ho la fortuna di partecipare a entrambe e questo mi rende molto felice".

Come è essere accompagnatore e anche maratoneta?
"Da maratoneta posso ammettere di avere un pizzico d’invidia nei confronti di chi corre la maratona. Anche se, d’altra parte, è bello aiutare a realizzare quello che per qualcuno è un autentico sogno. Rivedo nei loro volti e risento nelle loro parole l’ansia pre gara, l’emozione e poi la gioia che anche io ho provato da corridore".

Tornate a New York dopo la pausa covid, quali sensazioni avete?
"Siamo tornati dopo tre anni, l'ultima volta era stata nel 2019. Anche per questo tornare è stata una bellissima sensazione. La città sembra ripartita come al solito, viva come sempre, il covid sembra un lontano ricordo. E poi la Parade of Nations è stata una grande grande emozione. Il mondo intero a Central Park già 'addobbato' per la maratona e con i suoi splendidi colori d’autunno".

Maiorana maratona ny 1-2

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