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Il lupo e gli attacchi agli altri animali in Valtellina: il caso approda in consiglio regionale

L'assessore Raffaele Cattaneo: "Al fianco degli allevatori per prevenire altri episodi"

I lupi in Valtellina e gli attacchi agli animali degli allevatori locali: nei giorni scorsi ha suscitato scalpore la denuncia di Arturo Gola, imprenditore di Ponte in Valtellina che ha visto sbranate 40 delle sue pecore negli ultimi mesi e per questo ha lasciato la Val Fontana e sta pensando di chiudere la sua attività.

La questione relativa alla presenza del lupo e ai rischi e danni che comporta per l'attività agricola e zootecnica in provincia di Sondrio (e non solo) è approdata, sempre nei giorni scorsi, in consiglio regionale, dove l'assessore all'Ambiente e al Clima Raffaele Cattaneo ha risposto a un'interrogazione.

Dinamiche naturali

"L'espansione del lupo è frutto solo ed esclusivamente - sottolinea l'assessore all'Ambiente - di dinamiche naturali della specie. Se infatti torna naturalmente nel nostro territorio, dal momento che si tratta di una specie protetta dalla normativa nazionale e dell'Unione Europea, quello che possiamo fare è impegnarci per rendere la sua presenza compatibile con quella dell'uomo e delle attività che l'uomo conduce in alcuni territori, come per esempio l'allevamento. È in questa direzione che Regione Lombardia sta lavorando per mettere in campo attività specifiche per la prevenzione dei danni, nonché per monitorare l'evoluzione della presenza della specie sui territori".

L'attività di controllo

Sono 96 le uscite effettuate nelle province di Como, Milano (Parco del Ticino), Brescia e Sondrio. Si può fin da ora confermare la presenza stabile sul territorio alpino regionale di due branchi, mediamente composti da 5 esemplari: uno in Alto Lario al confine con la Svizzera e uno in alta val Camonica, al confine con la Provincia di Trento. Oltre a una probabile coppia in Valtellina (Aprica).

Dal 2014 al 2021 è stato possibile riscontrare un aumento della presenza della specie attraverso il ritrovamento di segni di predazione su animali domestici e selvatici. Oltre che di immagini e di video mediante fototrappole, di impronte e di piste o altri segni riconducibili a questo mammifero carnivoro. Oltre che dal ritrovamento di lupi feriti o morti.

La maggior parte dei segni di presenza sono stati rilevati nelle aree di presenza stabile della specie, come: l'Alto Lario, l'Alta val Camonica e la media Valtellina, versante Orobico. Sono però in aumento le segnalazioni, confermate soprattutto da eventi di predazione e/o da fototrappole, di individui singoli che hanno abbandonato il branco di origine, anche in altre zone del territorio regionale: a maggio 2021 un individuo sul versante retico della Valtellina (val Fontana) probabilmente proveniente dalla Svizzera; nel 2020 individui singoli nelle province di Lecco, Lodi, Cremona e Mantova e nel parco del Ticino; nel 2019 due esemplari feriti, trovati uno nel Naviglio Grande alle porte di Milano e uno non lontano da Brescia.

I danni provocati dal lupo

Nel periodo 2012-2021 sono state evase 44 richieste di indennizzo che hanno riguardato prevalentemente predazioni su ovicaprini, per un totale di circa 230 ovini e 30 caprini predati. Tre richieste di indennizzo hanno riguardato predazioni su bovini: 6 capi in provincia di Pavia e una predazione su equini: 1 asino in provincia di Bergamo.

Nel 2021 sono stati dichiarati 14 eventi di questo tipo. In particolare, in uno di questi sono state predate 14 pecore a gennaio, nel Parco di Montevecchia, e più di 20 pecore a maggio, in Val Fontana. Le richieste di indennizzo nel periodo 2012-2021 hanno interessato, in ordine decrescente di numerosità, le province di: Brescia, Pavia, Sondrio, Como e Bergamo per un totale di circa 37 mila euro. Il dato non tiene conto delle richieste più recenti per le quali non è stata completata la procedura di indennizzo.

A livello economico i danni da lupo sono dunque di molto inferiori ai danni provocati da altre specie di fauna selvatica: il cinghiale, ad esempio, seppur con fluttuazioni annuali, che causa una media di circa 400.000 euro di danni all'anno.

L'attività di prevenzione

Per quanto riguarda la prevenzione dei danni, ha spiegato Raffaele Cattaneo: "Regione Lombardia grazie ai fondi derivanti dai progetti comunitari Life Wolfalps, Life Wolfalps Eu e in parte Life Gestire2020, in aggiunta a fondi regionali, ha investito e investe sulla prevenzione e sul supporto alle categorie più impattate dalla presenza del lupo. Dal 2016 la Regione ha acquistato e fornito agli allevatori 72 strumenti di prevenzione: per lo più recinzioni elettrificate, oltre che 2 cani da guardiania. Inoltre, svolge una continua attività di formazione e di informazioni, anche su come agire in caso di danni da predazione del lupo".

Nel 2019 la Regione ha attivato per la prima volta, all'interno del Programma di sviluppo rurale un finanziamento per gli investimenti per la protezione delle produzioni agricole e zootecniche da lupo e orso (recinzioni e cani da guardiania) e, in collaborazione con Ersaf, ha contribuito alla stesura di un bando che nel 2019 ha permesso di finanziare 59 domande per un totale di 249.652,22 euro.

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