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Martedì, 23 Aprile 2024
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Zona rossa in Lombardia? Letizia Moratti: «Azioni mirate per circoscrivere il virus»

La vicepresidente di Regione Lombardia: «In questo momento abbiamo somministrato oltre 800mila vaccini»

«Abbiamo cercato di mitigare la corsa del virus, per il contenimento e abbiamo visto diminuire la diffusione. Abbiamo favorito una vaccinazione reattiva che privilegia le zone più critiche. Accelerazione dei vaccini, mitigazione del rischio con controlli e interventi rapidi nei territori maggiormente a rischio ci hanno permesso di non entrare in zona rossa". Sono le parole della vicepresidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti, intervistata a Mezz'ora in Più su Raitre domenica.

I lombardi sono da qualche giorno in zona arancione 'rinforzata' ma i contagi sono pericolosamente in aumento. In Lombardia «abbiamo cercato di mettere in atto un modello che ha due pilastri: la prima è mitigare la corsa del virus con azioni di contenimento circoscrivendo aree mirate. Dove lo abbiamo fatto, come a Viggiù e Bollate o Mede, abbiamo visto diminuire la diffusione del virus. Il secondo è una vaccinazione reattiva, rispettando il piano nazionale, privilegiando, assieme alle categorie prioritarie, le zone più critiche. Finora facendo così siamo riusciti a non entrare in zona rossa», prosegue l'ex sindaco di Milano.

«La Lombardia in questo momento ha somministrato oltre 800mila vaccini, ovviamente con le categorie previste nella fase 1, quelle da vaccinare con Pfizer e Moderna. Le percentuali di giacenze sono molto basse, circa il 17%", ha detto Moratti. "Abbiamo purtroppo visto delle disfunzioni nel nostro sistema - ha precisato ancora Moratti -. Rispetto a questo, mi dispiace ma devo operare nell'interesse dei cittadini e ho voluto cambiare il sistema con quello delle Poste che entrerà in vigore tra dieci giorni».

«Astrazeneca è stato consentito fino a qualche giorno fa solo ai 55 anni, poi i 65 anni, l'augurio è che si possa estendere. Abbiamo privilegiato delle categorie che potevano avere questo vaccino: i professori universitari e da lunedì partiamo anche con tutto il personale scolastico", ha proseguito. Moratti, in merito all'operato di Ursula Von der Leyen sui contratti con le aziende farmaceutiche che spesso si sono rivelati carenti, si è detta "dispiaciuta e arrabbiata, sì. Mettiamola in positivo: sono molto contenta che il presidente Draghi grazie alla sua autorevolezza ha bloccato l'export di AstraZeneca in Australia».

«La decisione del Governo Draghi di accentrare la regia nazionale rispetto ai territori penso sia giusta. Lo prevede la Costituzione. Io credo che per affrontare una pandemia come questa il ruolo dello Stato centrale deve essere prevalente", ha chiosato. "Abbiamo visto in questi mesi le Regioni prendere decisioni diverse le une dalle altre perché mancavano indicazioni chiare a livello centrale. Penso alle categorie da vaccinare, ad esempio. Adesso - ha proseguito - non c'è stato un cambio in negativo, con il ministro Speranza e con il ministro Gelmini, anzi, c'è uno scambio costante. Penso anche al ruolo del generale Figliuolo, che sottolinea proprio la necessità di una figura centrale, ma anche di non lavorare a compartimenti stagni ma in maniera più condivisa».

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