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Sanità, i sindaci scrivono ancora alla Moratti: "Bene quanto fatto al Morelli ma tante le questioni ancora aperte"

Dopo il ripristino delle alte specialità chirurgiche necessari altri interventi "per garantire al territorio un’offerta sanitaria adeguata anche nel lungo periodo". Le questioni dell'emergenza/urgenza, Dea di II livello e Unità coronarica

Il tema della sanità in Alta Valtellina non cessa di far discutere. Dopo il ripristino presso l'ospedale Morelli di Sondalo delle tre alte specialità chirurgiche (chirurgia vascolare, chirurgia toracica e neurochirurgia), unitamente al Centro Trauma di Zona con neurochirurgia, ecco che i sindaci del Bormiese hanno nuovamente impugnato la penna per scrivere ancora una volta all'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti.

Dopo un iniziale ringraziamento per "aver dato seguito con puntualità a quanto approvato dalla Giunta Regionale con deliberazione XI/5107 del 26/07/21" permettendo "all’Ospedale Morelli, seppur parzialmente, di riprendere le sue funzionalità rispondendo così alle esigenze del nostro territorio in un momento di grande affluenza turistica (come testimonia la pressoché totale saturazione dei posti letto di neurochirurgia, di cui la gran parte per traumi, dopo un solo week end)", i primi cittadini hanno voluto alzare nuovamente l'attenzione sulle difficoltà ancora in essere.

"Per garantire al territorio un’offerta sanitaria adeguata anche nel lungo periodo, molte sono le questioni che rimangono ancora da definire. In primo luogo, la necessità di garantire i servizi nell’eventualità di una recrudescenza epidemica che potrebbe far tornare il Morelli in una condizione di promiscuità e paralizzare ancora la normale attività. In concreto, pertanto, la predisposizione del VI Padiglione come struttura per malattie infettive, richiesta già a suo tempo fatta al Suo predecessore, che valorizzerebbe il Morelli per la vocazione che Lei ha già annunciato, e cioè quale punto di riferimento per centro di malattie infettive e garantirebbe al contempo, come sopra citato, la piena funzionalità della struttura per le specialità esistenti" ha scritto il sindaco di Sondalo, Ilaria Peraldini, in rappresentanza dei suoi cinque colleghi di zona.

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Emergenza/urgenza e Dea di II livello

"Un ulteriore aspetto che vogliamo sottoporre alla Sua attenzione è quello relativo all’emergenza/urgenza: la delibera sopracitata ha collocato al Morelli il Centro Trauma di Zona con neurochirurgia, senza contemplare le funzioni svolte da tale presidio, in epoca ante-covid, come Dea di II livello, unico in Valtellina proprio perché il presidio di Sondalo è sempre stato considerato a tutti gli effetti un anello importante della rete ospedaliera e di e/u regionale in quanto dotato di tutte le specialità, salvo la cardiochirurgia. Oggi, purtroppo, la situazione non consente di definire Dea di II livello nessuno dei due maggiori presidi della Provincia di Sondrio e la nostra preoccupazione è che traumi di un certo rilievo vengano trasferiti fuori provincia, come accaduto nel periodo covid con conseguenti gravi disagi per tutti gli abitanti della Provincia. Crediamo infatti, pur conoscendo la drammatica situazione relativa alla carenza di personale medico, che il sistema di e/u costituisca un tassello fondamentale della sanità di montagna, perlopiù in territori molto estesi e articolati, dalle enormi criticità metereologiche e viabilistiche e con importanti flussi turistici" continua la lettera inviata dall'Alta Valle a Milano.

Unità coronarica

"Inoltre, l’esigenza di salvaguardare l’Unità Spinale Unipolare (unica in Lombardia, oltre a quella presente all’Ospedale Niguarda) e con essa le alte specialità e le attività chirurgiche connotate come centri di eccellenza lombarda necessita, a nostro avviso, di prevedere, come in passato, almeno 2 posti di unità coronarica da ricollocare nel reparto di rianimazione, oltre alla presenza del cardiologo h 24, così da garantire massima sicurezza per ogni situazione" prosegue la missiva.

Infine, i sindaci hanno voluto esprimere un sincero apprezzamento per le linee di sviluppo della Legge Regionale n. 23/2015 e in particolare per le integrazioni che riguardano la sanità di montagna: "Al riguardo, porteremo un contributo tecnico scientifico per la valorizzazione dell’ospedale Morelli che abbiamo redatto con la partecipazione di un gruppo di esperti in materia, coordinati dal Prof. Marco Vitale e con la consulenza del Prof. Francesco Florian".

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