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Bormio, la battaglia per l'Alute diventa legale

Il Comitato a tutela dell’Alute e il gruppo di cittadini 'Bormini per l’Alute' hanno incaricato l’avvocato Veronica Dini del Foro di Milano di assisterli nel caso in cui non venisse indetto il referendum richiesto

A Bormio la difesa della piana dell'Alute passa alle azioni legali. Il Comitato promotore referendario a tutela dell’Alute e il gruppo spontaneo di cittadini 'Bormini per l’Alute', "preso atto delle recenti dichiarazioni del sindaco di Bormio Cavazzi che fanno ritenere cosa fatta la bocciatura del quesito referendario abrogativo proposto e la realizzazione della dannosa e inutile opera nota come 'Tangenzialina di Bormio', hanno incaricato l’avvocato Veronica Dini del Foro di Milano di assisterli nella fase pregiudiziale e nella ipotetica fase giudiziale che dovesse rendersi necessaria "per opporsi a un diniego relativo alla realizzazione del referendum abrogativo proposto, nonché avverso l’autorizzazione che dovesse essere rilasciata all’esito della procedura PAUR attualmente in corso". Ad annunciarlo sono gli stesso comitati popolari.

Le tappe 

Dopo la sottoscrizione, da parte del Comune di Bormio, della convenzione con Regione Lombardia e CAL (Costruzioni Autostradali Lombarde) per la realizzazione della 'Tangenzialina di Bormio', un gruppo spontaneo di cittadini si era attivato per richiedere lo svolgimento di un referendum abrogativo che permettesse alla cittadinanza di pronunciarsi sulla realizzazione dell’opera progettata. Opera che secondo il comitato arrecherebbe notevoli danni dal punto di vista identitario, paesaggistico ed ecologico all’intero territorio bormino, compromettendo irrimediabilmente la piana agricola della Alute.

A seguito di un’importante raccolta firme, l’Amministrazione comunale bormina aveva deciso di affidare a uno studio legale esterno l’incarico per la predisposizione del regolamento referendario comunale, adottato nel luglio 2022 dal Consiglio comunale. Il regolamento, che secondo i promotori del referendum risulta essere dilatorio, ha infatti "comportato un notevole allungamento dei tempi necessari per l’indizione del referendum, cosicché, a oltre un anno dalla prima raccolta firme, il referendum non si è ancora tenuto nonostante l’impegno dei cittadini".

"È di pochi giorni fa la notizia che il Segretario comunale del Comune di Bormio avrebbe richiesto il parere (consultivo) del Comitato dei garanti, di fatto comportando un ulteriore allungamento dei tempi di altri 60 giorni. Contestualmente sono state rilasciate dagli Amministratori di Bormio alcune dichiarazioni, apparse sugli organi di stampa, dalle quali è chiaramente desumibile come l’Amministrazione comunale dia per 'cosa fatta' l’autorizzazione alla realizzazione dell’opera. Ciò nonostante il procedimento autorizzatorio non si sia ancora concluso, anticipandone quindi l’esito", denunciano dal Comitato Promotore Referendario a Tutela dell’Alute.

È in questo contesto che il Comitato e il Gruppo Bormini per l’Alute hanno dato incarico all’avvocato Dini "di tutelare le iniziative intraprese relativamente al referendum abrogativo e valutare ogni azione legale possibile nel caso in cui venga rilasciata l’autorizzazione alla realizzazione della Tangenziale nell’ambito del procedimento PAUR". Infine, "saranno a breve realizzate iniziative mirate a informare i cittadini, sia residenti che non residenti a Bormio, ai fini di promuovere le attività da intraprendere, nonché allo scopo di raccogliere i fondi per assicurare la necessaria tutela legale".

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