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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Sondrio non dimentica le Foibe

La cerimonia ufficiale nel "Giorno del ricordo". Il commosso ricordo dell'esule Edgardo Poglianch: "Mandati via in una maniera incredibile, violenta, senza possibilità di fare niente". Le foto

Una corona di alloro per non dimenticare la sofferenza di chi è scappato dalla propria terra per sopravvivere. Nella tarda mattinata di oggi, venerdì 10 febbraio, anche a Sondrio, presso il parco della Rimembranza, si è svolta la cerimonia di commemorazione delle vittime delle Foibe in occasione del "Giorno del ricordo". Un momento ufficiale di raccoglimento per ricordare le tristi vicissitudini degli esuli fiumani, istriani e dalmati, organizzato dall'Amministrazione comunale, in collaborazione con l'Unione degli Istriani, alla presenza delle autorità locali.

"Sono passati pochi giorni dal 'Giorno della memoria' e anche oggi ricordiamo una tragica pagina della nostra storia nazionale. Episodi violenti culminati con l'esodo di centinaia di migliaia di nostri connazionali al termine della seconda guerra mondiale. Non mi stancherò mai sottolineare l'importanza della storia e del ricordo, dell'approfondimento e del rinnovato interesse verso gli accadimenti storici. Il 'Giorno del ricordo' non sia una cerimonia semplicemente ricorrente, ma abbia un messaggio d'attualità, funga da monito e da impulso per l'azione quotidiana di tutti affinché si possa tendere ad un miglioramento individuale e collettivo che non può mai prescindere dal rispetto delle persone", ha commentato durante la cerimonia il prefetto di Sondrio, Roberto Bolognesi.

Giornata del ricordo - 10 febbraio 2023 - Sondrio

Toccante il ricordo di Edgardo Poglianch, scappato dal paese di Lussino in Istria quando era solo un bambino. "Io sono un esule, sono scappato che avevo pochi anni, avevo soltanto cinque anni e mezzo quando sono andato via con i miei genitori dalla nostra terra. I miei non ce l'hanno fatta a resistere a questa sofferenza e sono morti veramente giovani, senza la possibilità di ritornare nella loro terra. Io ho questa fortuna di poter tornare e vedere le nostre terre, anche se tutte le volte ti piange il cuore perché siamo stati mandati via in una maniera incredibile, violenta, senza possibilità di fare niente. Questa è stata la nostra storia e la dobbiamo soltanto commemorare e non possiamo fare altrimenti", ha raccontato con commozione durante la cerimonia.

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