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Il miglior maître della Svizzera è valtellinese

Il maître sommelier Gabriele Speziale è stato insignito del prestigioso premio Gastgebers des Jahres assegnato da Gault & Millau, il massimo riconoscimento elvetico per il personale di sala

Il talamonese Gabriele Speziale, classe 1960, è stato insignito del prestigioso premio Gastgebers des Jahres assegnato da Gault & Millau, il massimo riconoscimento assegnato in Svizzera al personale di sala. Da oltre trent'anni Speziali lavora presso la Villa Principe Leopoldo di Collina d'Oro di Lugano, in Ticino, dove ricopre l'incarico di maître sommelier.

Diplomato al vecchio istituto alberghiero di Sondrio, Speziali era partito giovanissimo per fare esperienze internazionali sulle navi CostaLine. Lavora in Svizzera dagli anni Ottanta. Dopo alcune stagioni nel Canton Grigioni si è stabilito in Ticino. Oltre alla sua lingua madre parla inglese, francese, tedesco e spagnolo. Negli anni ha occasione di servire vari personaggi politici, manager di livello internazionale e artisti del calibro di John Legend, Robert De Niro, Bob Dylan.

Quello appena ricevuto non è il primo premio per il celebre maître. Nel 1995 vince il titolo di "Miglior maître dell'anno", un evento-premio a cadenza annuale organizzato da A.M.I R.A. (Associazione  Maître Italiani Ristoranti e Alberghi). Nel 1996 vince la finale della trasmissione "Numero Uno", format RAI condotto da Pippo Baudo che selezionava i migliori professionisti di diverse categorie professionali (nello specifico, il maître d'hotel).

Gabriele Speziale maitre-2

Il premio Gault & Millau, un riferimento nell'ambito della gastronomia e della ristorazione, arriva per Speziale a coronamento di una carriera densa di soddisfazioni. Sia Speziale che il collega Claudio Recchia, con cui Speziale ha diviso, oltre alla trentennale esperienza presso Villa Principe Leopoldo, anche il premio Gault & Millau, andranno in pensione a fine anno.

Speziale è soddisfatto, pronto per raggiungere stabilmente la famiglia a Morbegno. Nonostante questo, è sicuro che proverà nostalgia per una professione che ha scelto e portato avanti con sacrificio, impegno e passione infiniti. Si riserva, insomma, di non appendere subito al chiodo cravatta e blocco delle comande.

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