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Ospedale Morelli, i sindaci lodano la Regione: "Nuovo metodo di confronto chiaro e trasparente"

Nei giorni scorsi i primi cittadini del Bormiese hanno incontrato il dg al Welfare lombardo, Giovanni Pavesi. Al centro della discussione le cure intermedie, il pronto soccorso esternalizzato, la terapia intensiva covid, l’assenza del reparto di urologia e la presenza di un cardiologo h24

Erano i primi di ottobre quando i sei sindaci dell’Alta Valle, preoccupati e perplessi, chiedevano ai vertici di Regione Lombardia alcuni chiarimenti circa la situazione socio-sanitaria provinciale, con particolare riferimento all’Ospedale Morelli di Sondalo. A creare dubbi la proposta di Ats Montagna e Asst Valtellina e Alto Lario, inserita nel Piano Territoriale della Sanità, di istituire al VI padiglione 20-30 posti letto di Cure Intermedie.

"Un'idea sicuramente apprezzata e indispensabile al territorio, ma che, visti gli ampi spazi inutilizzati presenti al Morelli, avrebbero potuto facilmente trovare collocazione altrove evitando così l’utilizzo del VI padiglione, maggiormente vocato, per le sue caratteristiche, alle malattie infettive. Questo anche alla luce dell’esperienza maturata dal Morelli nella gestione della pandemia da Covid che ha messo in evidenza la necessità di trovare - per la gestione di simili patologie - un’ubicazione autonoma, indipendente e isolata così da evitare interferenze con le ordinarie attività ospedaliere" hanno spiegato i primi cittadini del Bormiese. 

Nella missiva i sindaci avevano anche espresso la grande preoccupazione relativa al fatto che, con il rientro delle tre Alte Specialità (dal 1° agosto 2021), l’ospedale Morelli non potesse contare sulla presenza di un cardiologo h24 e di un reparto destinato alla cura delle malattie cardiologiche, indispensabili per garantire la massima sicurezza a tutte le realtà sanitarie presenti. Quesiti legittimi a cui nei giorni scorsi è stata data risposta.

Colloquio con Regione Lombardia 

"Nella giornata di mercoledì abbiamo incontrato in videoconferenza il Direttore Generale al Welfare di Regione Lombardia, Dott. Giovanni Pavesi, con il quale abbiamo avuto un lungo confronto per discutere le tante criticità che ancora oggi sono presenti al Morelli. In particolare, l’ubicazione delle cure intermedie, l’affidamento ad una cooperativa esterna del pronto soccorso del Morelli, l’attuale assenza del reparto di urologia (servizio fondamentale anche per il pieno funzionamento dell’unità spinale unipolare) e infine l’altrettanto preoccupante assenza del cardiologo h.24" si legge in una nota dei sindaci. 

"Nel confronto è subito emersa la grande attenzione da parte del DG, Dott. Pavesi, che ha garantito il suo massimo impegno a trovare tutte le soluzioni che possano garantire al territorio una risposta sanitaria efficiente. Con grande soddisfazione abbiamo appreso che anche il Direttore Generale, proprio per la disponibilità di importanti risorse finanziarie previste da R.L per la sanità provinciale, condivide l’ipotesi di istituire, al padiglione VI, un centro isolato e autonomo per la gestione delle malattie infettive, al fine di evitare la promiscuità con le ordinarie attività ospedaliere e, inoltre, ha sottolineato la volontà di investire sulle necessità tecnologiche e strutturali del presidio Morelli" continuano i rappresentanti di Sondalo, Valdisotto, Bormio, Valfurva, Valdidentro e Livigno.

"Quanto all’emergenza Covid-19, il Dott. Pavesi ha dichiarato che nell’immediato, visti i numeri contenuti dei contagi, la terapia intensiva del Morelli non verrà intaccata da nuovi ricoveri e comunque nella eventualità  di una recrudescenza del virus, la DG Welfare di Regione Lombardia ha già predisposto un elenco di ospedali lombardi in cui i pazienti, che necessitano di ricovero in terapia intensiva, verranno man mano trasferiti fino all’esaurimento dei posti letto disponibili (la terapia intensiva del Morelli sarà tra le ultime ad essere attivata, in base all’andamento pandemico)" proseguono i primi cittadini.

"Da ultimo il DG si è altresì preso l’impegno di tenere monitorato l’andamento delle attività chirurgiche ed ambulatoriali, al fine di sopperire alle lacune provocate dal Covid e garantire ai cittadini risposte celeri, efficaci e sicure. Quanto all’esternalizzazione del P.S., pur capendo la motivazione dovuta alla carenza di personale e la difficoltà di Asst a reperire medici, il Dott. Pavesi ha garantito che verificherà le condizioni e monitorerà la qualità delle prestazioni che devono essere di adeguato livello" spiegano i rappresentanti della popolazione.

"Non possiamo quindi che esprimere la nostra soddisfazione per un confronto serio e costruttivo, per la disponibilità all’ascolto del territorio, per la grande attenzione alle problematiche esposte e per questo nuovo metodo di confronto chiaro e trasparente che proseguirà per verificare gli obiettivi citati in premessa, sperando così di poter garantire quelle risposte sanitarie che la nostra realtà ben si merita” hanno concluso Ilaria Peraldini, Alessandro Pedrini, Silvia Cavazzi, Angelo Cacciotto, Massimiliano Trabucchi e Remo Galli.

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