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La frana del Ruinon sbarca a Milano, depositata un'interrogazione urgente

La richiesta alla Giunta è del consigliere regionale del Gruppo Misto, Viviana Beccalossi: «L’appello dei cittadini della Valfurva non può rimanere inascoltato»

La questione della frana del Ruinon raggiunge nuovamente la politica regionale. Dopo i sopralluoghi condotti dgli assessori regionali Sertori e Foroni nei giorni scorsi ecco che consigliere regionale del Gruppo Misto Viviana Beccalossi ha depositato un’interrogazione urgente per chiedere alla Giunta di relazionare sulla situazione critica creatasi nei giorni scorsi in Valfurva.

«L’appello dei cittadini della Valfurva non può rimanere inascoltato, dopo l’ennesima frana che non mette a rischio solo l’incolumità della popolazione e le attività economiche di un territorio che vive soprattutto di turismo, ma anche la vita quotidiana, condizionata dall’isolamento forzato dei cittadini di Santa Caterina» ha scritto lal Beccalossi.

Masso Ruinon - 20 agosto 2019

«La chiusura della strada provinciale 29 - prosegue Viviana Beccalossi - sta mettendo in ginocchio non solo albergatori e commercianti, ma tutti i cittadini condizionati dalle difficoltà di spostamento, per raggiungere il posto di lavoro o per ricevere cure sanitarie. Preoccupa, inoltre, l’imminente apertura delle scuole e i conseguenti disagi che dovranno subire bambini e ragazzi».

Nel testo dell’interrogazione, Viviana Beccalossi chiede che in Consiglio regionale si relazioni sulla situazione relativa ai disagi che ancora insistono sul territorio, parlando degli interventi urgenti per la messa in sicurezza e il ripristino della viabilità, ma anche dello stato dell’arte sulle opere “strutturali” previste da tempo per mitigare o risolvere i problemi relativi alla frana del Ruinon.

«Regione Lombardia –conclude Viviana Beccalossi- con gli assessori Foroni e Sertori è sempre in prima linea per monitorare la situazione. Serve però un vero cambio di passo per assicurare il prima possibile un ritorno alla normalità e soprattutto per permettere la realizzazione di soluzioni di lungo periodo, su un territorio che ha già pesantemente pagato dazio».

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