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Fontana contro la zona arancione: "Serve un sistema consolidato. L'incertezza crea danni"

Il governatore lombardo chiede di superare il sistema dei colori delle regioni

La Lombardia sarà in “zona arancione” a partire da lunedì 11 gennaio. La decisione è stata ufficializzata nel pomeriggio di venerdì con la firma di un’ordinanza da parte del ministro della Salute Roberto Speranza.

Una decisione criticata dal Pirellone. "Ancora una volta voglio ribadire quanto sia necessario porre in essere, su scala nazionale, un modello che vada oltre a valutazioni 'settimanali' e comunque basate sul breve periodo — ha commentato il governatore Fontana —. Serve un sistema più consolidato, in grado di garantire certezze concrete in ogni ambito, sia produttivo, sia di carattere famigliare, come ad esempio per l'attività scolastica".

"La semplice definizione dei colori e delle relative fasce, basata su valutazione che spesso cambiano con frequenza molto rapida - spiega Fontana - vanno nella direzione opposta a quello che chiedono i cittadini e le imprese creando solo incertezze e danni economici rilevantissimi".

Le lezioni per le scuole secondarie di secondo grado saranno svolte con la didattica a distanza al 100%, ma Fontana ha spiegato che qualcosa potrebbe cambiare: "in Lombardia partirà a breve una sperimentazione importante e mirata basata sullo screening di studenti e docenti delle scuole secondarie di secondo grado per verificare concretamente l'incidenza del virus in questo ambito".

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