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Sabato, 20 Aprile 2024
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L'Adda ha il suo contratto di tutela e sviluppo

Firmato l'accordo, alla presenza del Ministro Gian Marco Centinaio, che unisce 69 soggetti pubblici e privati per compiere interventi di valorizzazione e di prevenzione idrogeologica nel bacino del fiume valtellinese

L'Accordo di programmazione negoziata "Contratto di Fiume dell'Alto Bacino dell'Adda in provincia di Sondrio" è il punto di arrivo di un processo promosso dalla Comunità Montana Valtellina di Sondrio a partire dal 2014 e avviato con un manifesto di intenti nel 2015, avente l'obiettivo di tutelare e valorizzare il territorio e l'ambiente paesaggistico e fluviale dell'intero bacino sopralacuale del Fiume Adda. Nella giornata di martedì 21 maggio la firma, nella sala riunioni della Comunità montana di Sondrio, alla presenza del ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio, dell’assessore regionale agli Enti locali, Montagna e piccoli Comuni, Massimo Sertori, e  del presidente della Cm Tiziano Maffezzini.

«Se pensiamo all’Adda ci viene in mente la Valtellina e viceversa. Indubbiamente è un ottimo punto di partenza vedere come il mondo che gravita attorno al fiume è riuscito a costruire insieme  un contratto di valorizzazione del territorio e di tutela dell’Adda. Un esempio per tante comunità e territorio» ha sottolineato il Ministro Centinaio.

Il Contratto di Fiume (CdF) è uno strumento di programmazione negoziata rivolto alla riqualificazione dei bacini fluviali e basato sulla pianificazione condivisa e sulla partecipazione attiva di tutti gli attori ricadenti all'interno dell'ambito territoriale (Comuni, Comunità Montane, Province, imprese, cittadini, associazioni, ecc.). È un progetto pensato su 77 interventi, per più di cinquanta milioni di euro di investimenti, di cui il 75% già finanziati, condiviso da 69 soggetti pubblici e privati, tra istituzioni ed associazioni della provincia di Sondrio.

Si configura come un accordo, la cui volontaria sottoscrizione, comporta l'adozione di un sistema di azioni che rispondono a criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale.

Il Contratto di Fiume (CdF) è uno strumento di programmazione negoziata rivolto alla riqualificazione dei bacini fluviali e basato sulla pianificazione condivisa e sulla partecipazione attiva di tutti gli attori ricadenti all'interno dell'ambito territoriale (Comuni, Comunità Montane, Province, imprese, cittadini, associazioni, ecc.).

Si configura come un accordo, la cui volontaria sottoscrizione, comporta l'adozione di un sistema di azioni che rispondono a criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale.

«Un esempio virtuoso - lo ha definito l'assessore regionale Massimo Sertori -  che parte dal basso per valorizzare l'acqua con un'azione coordinata per un bene fondamentale che connota la nostra valle ed ha una valenza territoriale».

 

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